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Autore: Haleey Gray    18/05/2012    5 recensioni
Breve scritto introspettivo visto da parte del Principino, una sorta di revisione interiore che sfocia poi in una dolce scena appena "accennata".
Estratto:
Nessun tipo di calore esterno al fuoco di rabbia che si accendeva periodicamente al suo interno, lo aveva mai invaso.
Bruciava di orgoglio fuori e tappava, con quello, l’abisso dentro.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Goku, Vegeta | Coppie: Goku/Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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STUDENTE, A MAGGIO FATTI CORAGGIO.
Non ho più tempo a sufficienza neanche per scrivere qualcosa di soddisfacente.
Indi per cui, dovete accontentarvi di questa strana Goku/Vege, simile all'altra che avevo precedentemente pubblicato - Destruction and creation.
Come solito, sempre introspettivo ma sta volta poco depresso, dai.
Sotto il punto di vista del Principino (che presto diventerà finalmente MajinVegeta), godetevi questo breve scritto. Avevo intenzione di ampliarlo molto di più ma non mi è possibile.
La mia vita è combattuta tra mille-mila verifiche scolastiche.
CHE DENDE CI AIUTI.
Vabbuò, buona lettura!
Enjoy.

» Dragon Ball di Akira Toriyama ©
ps: cosa estremamente ovvia, colui che appare alla fine è Goku ^^

Power but nothing else
 


- Ever more loved by the people


Aveva avuto tutto. 
Prestigio, donne, esercito. Potere.
Mai aveva desiderato altro, l’odore di sangue ne inebriava già abbastanza la mente.
Combatteva con furore, uccideva con ardore, assorbiva devastazione. Era una imponente macchina da guerra, rigida, metallica e priva di umanità. I suoi occhi scuri ridevano beffardi alla vista di uomini chinati ai suoi piedi, le sue labbra assumevano pieghe di soddisfazione impregnando i guanti di rosso e cenere. Dipingeva i cieli di nero, tingeva il terreno di amaranto, inzuppava le dita nelle squartate vittime.
Nessuno osava avvicinarsi alla sua figura o osava rivolgere parola di disappunto alla sua autorità.
Il suo trono era invisibile. Sedeva su cumoli di grigie macerie poggiando il viso entusiasta sui palmi, mirando l’opera conclusa.
Creava distruzione. 
Lui aveva avuto così tutto.. e niente.
Nessun tipo di calore esterno al fuoco di rabbia che si accendeva periodicamente al suo interno, lo aveva mai invaso.
Bruciava di orgoglio fuori e tappava, con quello, l’abisso dentro.
Rideva con perfidia e mascherava con agilità l’acerrima solitudine.
Vibrava di potenza e tremava di insoddisfazione.
Parlava di eserciti e piangeva di abbandono.
 
Aveva avuto tutto. 
Prestigio, donne, esercito. Potere.
Mai aveva desiderato altro, l’odore di sangue ne inebriava già abbastanza la mente.
Nessuno lo importunava o lo innervosiva, mai veniva interpellato con sdegno.
Nessuno lo aveva domato, proprio come si è soliti fare con le bestie incontenibili, prive di ragione e limite. Neanche era stato tentato l’avvinghiarlo con briglie di ferro per contenere la sua irrequietezza.
Viveva sciolto da ogni catena, libero da funi ai polpacci o alle braccia, trascorrendo il suo corso di vita in modo autonomo.
 
Non era piaciuto mai a nessuno, lui, non di certo riferito solo in campo fisico o sentimentale. Neanche come Re, Principe o comandante. Ognuno provava ribrezzo per la sua arroganza, invidia per la sua smisurata potenza.
Nessuno si era preoccupato di arrestare la sua corsa, sfondare l’acida corazza e curarne le lunghe ferite nascoste.
 

 
« Awwhhhh! Vegeta, - si stiracchiò posando supino un braccio sul suo fianco - Buon giorno! »
 
 
Nessuno, fuorché lui.
   
 
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