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Autore: visbs88    18/05/2012    10 recensioni
Ogni anno, accompagnata da quel vento giocoso ed irriverente che ama scompigliare i lunghi capelli delle fanciulle, la primavera arriva, e niente può impedirle di dipingere il mondo con i suoi colori più brillanti, neppure il dolore di un’anima sola.
Per tre volte Kikyo osserva la stagione più bella giungere, per tre volte la guarda con occhi diversi. Il suo cuore le parla: saprà ascoltarlo ed imparare a vivere?
[Vincitrice del contest "Symphonic, Gotich, Celtic... Stories" indetto da Origin753 sul forum di Efp]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kikyo | Coppie: Inuyasha/Kikyo
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Contest: Symphonic, Gothic, Celtic… Stories indetto da Origin753 sul forum di Efp – Vincitrice.
Titolo: While your lips are still red.
Introduzione: Ogni anno, accompagnata da quel vento giocoso ed irriverente che ama scompigliare i lunghi capelli delle fanciulle, la primavera arriva, e niente può impedirle di dipingere il mondo con i suoi colori più brillanti, neppure il dolore di un’anima sola.
Per tre volte Kikyo osserva la stagione più bella giungere, per tre volte la guarda con occhi diversi. Il suo cuore le parla: saprà ascoltarlo ed imparare a vivere?
Personaggi: Kikyo, Inuyasha.
Rating: Giallo/14+.
Generi: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale.
Avvertimenti: Missing Moment, One-shot.
Pairing: Inuyasha/Kikyo.
Numero parole (Contatore Word): 2.303.
Disclaimer: i personaggi non sono miei, ma dell’autrice del manga Rumiko Takahashi. Non scrivo a scopo di lucro, ma per puro divertimento personale. Il titolo della fanfiction e il testo in inglese riportato all’inizio e alla fine di essa sono presi della canzone While your lips are still red dei Nightwish (qui per ascoltarla), a cui mi sono ispirata per scrivere questa storia. Occorre il mio permesso per citarne pezzi, tradurla, riprodurla altrove o trarne ispirazione.

 

Dedicata alla mia Hana, con tutto l’affetto del mondo.

 

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[Sweet little words made for silence
Not talk
Young heart for love
Not heartache
Dark hair for catching the wind
Not to veil the sight of a cold world.]

 
Il vento accarezza i tuoi capelli scuri. Giocoso, irriverente, li spinge davanti ai tuoi occhi, e tu non li scosti.
Sbagli, piccola Kikyo.
La primavera sta fiorendo di fronte a te, guardala. Ammira il verde brillante dei germogli appena nati, perditi nell’azzurro intenso del cielo, ascolta il canto degli uccelli e le armoniose note dell’acqua del ruscello che scorre accanto a te.
Non soffrire, non ora, piccola Kikyo. Sei una bambina: alzati e corri. Lascia che la rugiada bagni i tuoi piedi, assapora la gioia d’essere libera e piena di vita. Non rimanere seduta sull’erba, sola, senza amici. Va’ e scherza, gioca, litiga, sorridi e perdona come solo i più piccini sanno fare.
Ignora gli adulti, piccola Kikyo, anche se parlano molto di te. Non ascoltare sempre le loro parole: alcune sono lodi, altre pugnali per il tuo giovane cuore. Le prime le meriti, senza alcun dubbio, poiché sei graziosa più di ogni altra ragazzina del tuo villaggio: hai la pelle bianca come la neve e delicata come i fiori di pesco, grandi occhi profondi e brillanti; possiedi una voce limpida, un carattere gentile e l’innata dote della grazia. Devi ricordare solo questo: sei dolce, sei bella e sei viva. Sei una bambina, e non badare a coloro che ti feriscono, a chi dice che l’eterna purezza è il tuo destino. Non credere a chi già ti dipinge come una sacerdotessa potente e venerata, come una guerriera coraggiosa ed impavida. Sappi che queste persone sbagliano, piccola Kikyo, devi convincertene: tu sei ancora una bambina e non devi dimenticarlo mai, qualsiasi cosa accada.
Prendi il tuo piccolo arco, allenati a scoccare frecce nel bosco ombroso come sei solita fare, ma non esagerare. Dopo un po’ abbandona questo passatempo troppo adulto, va’ a giocare con una bella bambola. Fa’ amicizia con le altre bambine, forza. Prendile per mano e portale sulla tua collinetta preferita, quella alta che ogni primavera si copre di un soffice strato d’erba dove puoi distenderti come in un morbido letto color smeraldo. Parla con loro, condividi i tuoi segreti, ascoltale mentre, ingenue e sincere, ti raccontano le loro avventure e ti spiegano i loro giochi preferiti. Impara ad apprezzare anche le cose più piccole della vita, ad amarle.
Abbraccia con affetto i tuoi genitori, ignora il loro triste modo di guardarti. La vita ti scorre nelle vene, fatti forza e aiutali a sorridere. Fa’ loro capire che sei felice, che il tuo fato non è già scritto e che se lo fosse non peserebbe sul tuo cuore troppo giovane per struggersi e piangere.
E poi ridi, corri e ridi fino a non avere più fiato. Sporca i tuoi vestiti di polvere e fango, non curartene troppo: si può sempre rimediare ad un kimono rovinato, ma al contrario l’infanzia non torna più indietro e pentirsi di non averla vissuta non porta a nulla. Riflettici sopra, piccola Kikyo, coraggio, non dare la possibilità ai rimorsi di aggredirti nel futuro. Sii te stessa, sii una bambina e non già una donna come tutti pensano.
 
Il tuo cuore ti sussurra tutto questo. Le sue sono parole piccole, dolci, armoniose e gentili… fatte per giacere nel tuo animo in silenzio, ignorate e fredde malgrado i loro tentativi di sbocciare dentro di te come i fiori a primavera. Il tuo cuore ti dice che i tuoi capelli non dovrebbero oscurarti la vista del mondo che hai di fronte, che sei in errore quando lo vedi solo gelido, grigio e crudele, eppure tu hai scelto di non prestargli attenzione. E sei qui, seduta da sola sull’erba. Troppo profonde sono le tue paure, troppo triste quella che sai sarà la tua vita e che in silenzio hai accettato pur senza essere costretta a farlo.
Sai di essere una bambina, ma ti senti schiacciata dalla forza del destino. Sai che in realtà consacrarti all’eterna purezza non è un obbligo, ma hai ascoltato le voci degli adulti, hai permesso loro di turbarti in maniera irrimediabile. Hai lasciato che il mondo fosse crudele senza ribellarti né combatterlo.
In silenzio, mentre la primavera ride, tu piangi.
Sei una bambina. Ma ormai, con la tua sofferenza, hai deciso da sola il tuo fato di sacerdotessa.
 

***

 
Il vento accarezza i tuoi capelli scuri. Giocoso, irriverente, vorrebbe spingerli davanti ai tuoi occhi, ma tu li hai acconciati affinché non possa farlo.
Dopo molti anni, non più bambina ma giovane donna ti trova la primavera al suo arrivo. Lei è gaia e colorata come di consueto, tu più bella e più triste che mai.
Ammiri il tuo riflesso nelle acque limpide del lago vicino al villaggio, nelle quali si specchia anche il cielo pitturato d’azzurro intenso dalla bella stagione. Ti guardi e ti vedi come fossi morta: pallida e distante.
Il tuo cuore ti rimprovera. Come esso ti aveva annunciato, alla fine stai rimpiangendo una vita mai vissuta che è passata davanti a te lenta e sempre uguale, sempre vuota, sempre infelice.
Sì, rimpiangi ogni cosa, ogni gioia che avresti potuto cogliere e ogni sorriso che non ha illuminato il tuo volto, ogni gioco a cui hai rinunciato ed ogni lacrima che ti sei trattenuta dal versare. Quest’ultima idea ha un sapore molto amaro, vero? Ti manca perfino poter piangere quando il dolore si fa troppo forte per essere ignorato. E non puoi tornare indietro, non puoi mostrare debolezza, non più: hai un paese da proteggere, adesso. Temuta, rispettata, amata e venerata, un simbolo di purezza e forza sia per chi ti è sempre accanto sia per i viaggiatori che conoscono la tua fama e quella del gioiello che custodisci: questo è ciò che sei diventata.
Sul tuo bel viso si disegna una smorfia, e un istante dopo ti penti d’essertela lasciata sfuggire. Per un attimo hai mostrato a te stessa tutto il dolore che vorresti nascondere perfino alla tua anima, tutte le incertezze che mai nessuno ti attribuirebbe. Ma ormai te lo domandi spesso: davvero sei degna del posto che occupi? Davvero il tuo potere spirituale e la forza delle tue frecce che mai lasciano scampo a demone alcuno bastano per designarti come la protettrice della Sfera dei Quattro Spiriti? Essa dovrebbe comprendere quando il cuore di un essere umano è davvero puro, e il tuo non lo è, malgrado la tua gentilezza sia impareggiabile e tutti lodino la tua grazia e il tuo coraggio. Ti rendi conto di quanto si sbaglino, vero? Hanno sempre commesso errori nel valutarti, tutt’oggi non sono cambiati. Sì, sei coraggiosa di fronte al pericolo, coraggiosa quando si tratta di difendere la tua vita o quella dei bambini, coraggiosa nel combattere i nemici, ma debole quando provi a combattere te stessa. Lo sei sempre stata, questo il vero motivo delle tue sofferenze, e lo sai. Per quanto tu non sia mai stata violata da un uomo né corrotta dall’oscurità, non ti ritieni pulita davvero: può un’anima tormentata dal dolore considerarsi pura? È possibile che dalla sofferenza non scaturisca mai neppure una stilla d’odio? Eppure ancora vesti i tuoi abiti da sacerdotessa, ancora tutti si fidano di te, ancora proteggi il gioiello più potente e più pericoloso mai esistito come se meritassi davvero un simile onore. Che poi… davvero di onore si tratta? Tutti ne sono convinti, ma tu lo vedi come una condanna. Hai rinunciato ai veri piaceri della vita per dedicarla al sacerdozio: hai ben poche consolazioni a cui aggrapparti, il tuo mondo è solo nero, non hai nulla per cui rallegrarti. Ti senti come maledetta dal destino malgrado gli altri vedano il tuo potere spirituale come una benedizione dei Kami; sì, a volte ti sembra perfino di odiare tutti quegli sciocchi che ti circondano, ma poi te ne penti: in fondo, non hanno nessuna colpa e non possono certo scrutare dentro al tuo cuore.
E così sorridi sempre con dolcezza al tuo prossimo anche quando il tuo animo è triste, non ti sei mai rifiutata di aiutare un malato, proteggi e purifichi la Sfera che continua a mantenersi cristallina fra le tue mani malgrado i sentimenti spesso tetri che provi; forse è per via del fatto che mai sei stata né malvagia né crudele, e mai, neppure nei momenti più bui, hai desiderato fare del male a qualcuno. È l’unica spiegazione che riesci a darti.
Ma d’altronde, quanto può avere importanza tutto ciò? La vita va avanti, sfuggendo alle tue dita mentre cerchi debolmente di trattenerla. La guarderai scappare così, senza fare nulla, perché non c’è nulla che tu possa fare. Rimarrai per sempre a soffrire in silenzio in mezzo a coloro che ti ammirano e ti prendono d’esempio senza capire i tuoi veri sentimenti. E per sempre ti sentirai sola.
 

***

 
Il vento accarezza i tuoi capelli scuri. Giocoso, irriverente, li spinge davanti ai tuoi occhi, e la sua mano li scosta.
La primavera è arrivata, e mai ti è sembrata tanto luminosa e profumata. L’hai guardata passare con un sorriso insieme all’estate, all’autunno e all’inverno, cogliendo ogni sfumatura dei colori di ciascuna stagione, trovandole tutte magiche, misteriose, splendide.
Il tuo cuore gioisce, perché tutto è cambiato. Inuyasha è accanto a te, e ti abbraccia.
Il destino ti sembra meno crudele, adesso; il suo comportamento è stato quasi giocoso stavolta. Ti ha presentato quel mezzodemone come un nemico da abbattere, un essere da uccidere, eppure allo stesso tempo ti ha sussurrato di non scoccare mai la freccia mortale. Guardavi Inuyasha negli occhi, rimanevi ogni volta sorpresa da quanto essi apparissero ciechi, privi di affetto e di gioia di vivere. Ti incuriosivano, ti rendevano inquieta: ciò che vi leggevi era lo stesso che trovavi nello sguardo della donna che si rifletteva nell’acqua quando ti ci specchiavi. Sorgevano in te domande ed emozioni nuove, ti chiedevi quale fosse la ragione del dolore di Inuyasha, se fosse simile alla tua. A poco a poco hai capito di volerlo aiutare, perché comprendevi la sua solitudine.
Sei stata intelligente, Kikyo, sei stata saggia senza saperlo. Gli sei stata accanto, ed hai usato l’unica medicina che mai fallisce nel guarire un’anima: l’amore.
Ti accarezza i capelli e per forse l’ennesima volta ti domandi perché lo ami. E ti rispondi: perché è stato il primo a capirti. Perché ora, quando anneghi nei suoi occhi dorati, non vi trovi più tristezza ma gioia, e quella gioia la provi a tua volta. Perché sebbene sia arrogante e brusco hai scoperto che il suo tocco può essere gentile, e lo stesso le sue parole. Perché i suoi desideri erano ingenui, ma ora sono molto più simili a quelli di un vero uomo pronto ad amare la sua donna con tutto se stesso e a sacrificarsi per lei.
Bacialo, Kikyo. Bacialo finché le tue labbra sono ancora rosse, finché la tua bellezza è ancora intatta, finché la gioia della vita non ti abbandona. Bacialo mentre è ancora in silenzio, mentre esitante accarezza i tuoi vestiti e posa una mano sul tuo petto. Stringi quella mano, Kikyo, fintanto che non impugna un’arma. Amalo finché la notte nasconde ancora l’alba e vi protegge dagli sguardi degli altri, sorridigli e bacialo di nuovo. Lascia che ti accarezzi, chiudi gli occhi e vivi insieme a lui senza pensare. È vero, ci sono ancora ostacoli di fronte a voi, ma non ti sembrano difficili da affrontare. Ci hai riflettuto negli ultimi tempi: forse, se Inuyasha esprimesse il desiderio di diventare un essere umano per rimanere al tuo fianco, la Sfera si purificherebbe e scomparirebbe. Il calore della felicità si allarga dentro di te ogni volta che ti immagini come potrebbe essere il tuo futuro in tal caso: vedi un avvenire sereno, vedi la fine di ogni tua singola pena, vedi al tuo fianco un Inuyasha che non dovrà più aver paura di toccarti. Vedi la prima volta in cui ti spoglierai davanti ad un uomo, al tuo uomo, e ti unirai a lui, conoscerai il piacere che si prova facendo l’amore e che prima ti era proibito. Ti vedi radiosa nel giorno in cui verrà celebrato il tuo matrimonio, con Kaede che entusiasta ti aiuterà ad apparire più bella che mai; vedi, forse, dei figli da amare e da proteggere, bambini finalmente tuoi e non degli altri abitanti del villaggio. Sarai una madre affettuosa e saggia, una moglie fedele, una donna felice, non più una fredda sacerdotessa. Era il tuo desiderio più profondo ed adesso ti trovi fra le braccia di colui che ti aiuterà a realizzarlo. Hai cambiato molto Inuyasha, ma non tutti i suoi difetti sono scomparsi e forse non se ne libererà mai; tuttavia lo ami anche per questo e sei certa che se vi aiuterete vivere non sarà più difficile. Sì, nel mondo ci sono ancora battaglie da combattere, persone da conoscere, luoghi da scoprire, ma è diverso affrontare tutto ciò con chi si ama accanto a sé, non trovi? Sarà meraviglioso, sarà un’eterna avventura e non più un’eterna dannazione.
Inuyasha ti bacia sulla fronte. Oh, quanto vorresti che tutti i tuoi sogni si avverassero in questo istante! Ti meriti quella felicità che agogni dopo aver sofferto tanto, te la meriti adesso e non è giusto che tu debba aspettare ancora, ma in fondo l’attesa non ti sembra così straziante come ti sarebbe parsa se l’avessi affrontata da sola. Il destino sta lavorando con calma, sta preparando i dettagli della tua nuova vita, e lo sai. Lascialo dunque tranquillo con i suoi progetti da realizzare e goditi gli attimi del presente, ora che hai compreso come farlo. Respira a fondo l’odore di Inuyasha e lasciati cullare dalla brezza della notte e dal suono del suo respiro. Dorme già.
Sorridi e sistemati meglio sul suo petto, ascolta lo stormire delle foglie degli alberi. Hai perso molte opportunità, non devi commettere quest’errore mai più. Chiudi gli occhi e ripeti a te stessa queste parole, Kikyo, e sii felice.
La primavera non sorprenderà mai più il tuo cuore a piangere in silenzio.
 

[Kiss while your lips are still red
While he`s still silent
Rest while bosom is still untouched, unveiled
Hold another hand while the hand`s still without a tool
Drown into eyes while they`re still blind
Love while the night still hides the withering dawn.

 
First day of love never comes back
A passionate hour`s never a wasted one
The violin, the poet`s hand,
Every thawing heart plays your theme with care.]

 
 
 
Spazio autrice:
Ho messo molto impegno nello scrivere questa one-shot. Il risultato non è quello che avrei desiderato, volevo che apparisse più profonda e più originale, ma me ne sono fatta una ragione.
Sin dalla prima volta in cui ho ascoltato la canzone che ha ispirato questa storia l’ho associata a Kikyo, e da tempo meditavo di scriverci sopra qualcosina. Avevo accantonato il progetto e probabilmente non l’avrei mai portato a termine se non fosse stato per il contest a cui partecipa, quindi già ora ringrazio la giudice per l’opportunità che mi ha dato.
Sono stata a lungo indecisa se scrivere o meno una quarta parte ambientata durante il manga dal punto di vista di una Kikyo risorta e più triste di prima. Alla fine, ho scelto di no per una serie di motivi, di cui il più significativo è: la one-shot avrebbe perso il suo spirito principale. Il titolo è “While your lips are still red”, non “While your lips are still red e anche quando non lo sono più”. La canzone è poetica, malinconica, trasmette amore per la vita e speranza. Questi significati sarebbero andati perduti, a mio parere, se avessi continuato a scrivere altri pezzi. Ho rappresentato il passato di Kikyo, la sua situazione prima di quella che tutti conosciamo; di storie che trattano del tormento della Kikyo risorta e senz’anima ce ne sono (troppe poche a mio parere, ma ce ne sono). Ho semplicemente voluto scrivere un tributo alla Kikyo umana e non alla morta vivente, a una Kikyo che meritava d’essere felice. Adoro Naraku, ma chissà che in futuro non scriva una What if? senza la sua incursione nella storia tra Inuyasha e Kikyo perché finalmente lei sia serena e lui faccia un sacrificio per la donna che ama, un sacrificio significativo che implichi una gran forza caratteriale e morale, un tipo di sacrificio che Inuyasha non ha mai fatto nel corso del manga (in barba a tutti quelli che dicono che Kagome è meglio di Kikyo perché non chiede a Inuyasha di cambiare). Oh, come mi piacerebbe dilungarmi in critiche alla coppia Inuyasha/Kagome, ma mi fermo qui. Spero che abbiate apprezzato questo mio scritto; non brilla per originalità, ma ci ho messo molto di me.
Un bacio, visbs88 =)


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