Pancakes alla banana




Clint si strofinò pigramente un occhio, rigirando il pancake nella padella. La cucina della mansion era piena dell'odore dei pancakes alla banana. Era un po' tardi forse per fare colazione ma Clint ignorò bellamente il dettaglio visto che era rientrato da una missione alle quattro del mattino e aveva dormito giusto cinque ore. Perlomeno gli avevano lasciato la giornata libera dopo che aveva dovuto passare gli ultimi tre giorni a prendere acqua su un tetto.
Con uno sbadiglio spostò il pancake in un piatto, versando altra pastella nella padella calda.

"L'incompetenza di certa gente..." Il basso ringhio di Nick Fury che entrava a falcate rapide in cucina portò Clint a voltarsi, osservando il capo continuare a borbottare e digrignare i denti mentre si riempiva una tazza gigante di caffè bollente.
Probabilmente non aveva notato neppure che lui era lì con lui.
E siccome chiunque vorrebbe far notare la propria presenza al leone irritato, Clint decise di rivolgergli la parola.
Con calma si schiarì la voce. "Uhm, Fury?"
L'uomo si voltò, furioso, pronto ad abbaiargli contro, ma si bloccò nel vedere il sorriso che Clint gli rivolgeva senza un briciolo di istinto di conservazione. Esitò, inarcando un sopracciglio, colto di sorpresa dalla mancanza di paura.
"Mm."
Il cecchino sorrise divertito, facendo un piccolo cenno con la testa alla padella.
"Vuole un pancake?"
Sapeva che forse poteva suonare una domanda stupida, e magari a Nick le cose dolci non piacevano, o semplicemente non gli andava di mangiare con lui, o di mangiare e punto. Non lasciò trasparire che una parte del sorriso era dovuta a che già si aspettava di venir mandato a quel paese, ma sperava solo che l'uomo si calmasse un po'. Voleva solo che Nick Fury passasse una mezzora a mangiare pancakes in pace col mondo. Era utopia?
Il direttore dello S.H.I.E.L.D. osservò per qualche secondo Clint spostare il pancake pronto nel piatto, sistemandolo sopra alla pila già cotta, prima di versare tutto ciò che rimaneva della pastella e cucinare tranquillamente l'ultimo. Ancora un po' stranito lanciò uno sguardo alla propria tazza di caffè, l'unico motivo per cui in realtà era entrato in cucina.
Tornò a guardare il giovane cecchino sorridere tranquillo e strinse le labbra, annuendo e andandosi a sedere a tavola.
Non aveva fatto colazione, era quello il punto.
E se fosse tornato in ufficio e avesse visto di nuovo quei rapporti probabilmente avrebbe spaccato la scrivania.
Non era che gli facesse piacere mangiare in compagnia di Barton.
Né tantomeno trovava quei pancakes alla banana che si era ritrovato a mangiare così buoni nonostante a lui in generale non piacessero troppo le cose dolci.
Chi li avesse cucinati non c'entrava nemmeno per un cazzo.
Così come non c'entrava nemmeno per un cazzo che Clint stesse sorridendo, seduto davanti a lui, e nessun altro potesse vederlo se non lui, notando il modo in cui stringeva appena gli occhi quando cercava di non mostrare che era contento, la testa bassa sul piatto.
Era solo che forse aveva avuto voglia di mangiare quei pancakes alla banana. E quello era l'unico motivo per cui si sentiva stranamente calmo.