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Autore: abbey    19/05/2012    0 recensioni
Eravamo e siamo gli errori più belli dell'intero pianeta.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Joe Jonas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Da bambina mi chiedevo sempre perchè le persone grandi avessero sempre bisogno di urlare - tanto forte da farmi tappare le orecchie - e di offendersi nei modi peggiori possibili. Prima dicevano di amarsi e poi si picchiavano il corpo e la mente e i sentimenti,cos'era questa storia? Non riuscivo proprio a capirla,davvero,anche perchè i miei genitori facevano di tutto pur di non aiutarmi. Cioè,non che mi trattassero male ma ogni volta che cercavo spiegazioni loro mi dicevano che quelle cose le avrei vissute e affrontate "dopo molto tempo".
Quando ebbi sedici anni pensai che forse avevo compreso il motivo di tutta quella rabbia reciproca,di tutto quell'amarsi e poi odiarsi e poi dichiararsi guerra per poi finire sempre sul pavimento della propria stanza con il cuore tra le mani rotto in ottocento pezzi.
Non mille,ottocento è più bello,è più reale,no? Bè comunque credetti di averlo capito ma in realtà non fu così perchè poi caddi nella stessa trappola letale nella quale cadono tutti - o quasi - gli essere umani: mi innamorai.
Mi innamorai e pensai che fosse una cosa bellissima e orribile allo stesso tempo,non ero mai stata una persona violenta e nei litigi finivo sempre per dare ragioni agli altri quindi come avrei fatto a sopravvivere con lui? In ogni caso quel giorno - quando avvertii i dinosauri saltellare graziosamente nel mio stomaco alla vista di quel ragazzo tutto occhi - "caddi innamorata" follemente di lui.

«Joseph,attento!» era un danno umano,okay? Non ne faceva una giusta,a meno che non si impegnasse in modo esagerato e allora qualcosa di buono riusciva pure a combinare.
Eravamo seduti in cucina da circa due ore cercando di riparare la cornice di una foto piuttosto bella - l'avevamo scattata nella nostra ultima vacanza in Spagna - che lui distrattamente aveva fatto cadere. Niente di strano,in effetti.
«Se tu mi lasciassi fare il mio lavoro in santa pace forse sarebbe meglio.»
«E' tutta la sera che sei qui da solo e non hai ancora combinato niente. Mi prendi in giro? Dai,Jay,dammi qua.» presi i pezzi di vetro dalle sue mani - era peggio di un bambino con quegli oggetti condundenti vicino - e cercai di metterli insieme in modo che il risultato fosse accettabile,guardabile ecco.
«Ti dico che io lo faccio meglio!»
«Joseph,tu sei bravo a fare tante cose,come ad esempio cantare sotto la doccia,far cadere ogni cosa che ti capita tra le mani,rompere i quadri e anche le scatole qualche volta ma per questo lavoretto qui ci vuole una donna e a meno che io mi sia sbagliata per tutto questo tempo tu non lo sei.» gli sorrisi bonariamente e tornai alla riparazione.
Con la coda dell'occhio lo notai abbassare la testa - lo faceva sempre quando si sentiva offeso -,perchè lui era fatto così:faceva il duro,teneva quell'espressione da "io sono più forte" quando si sentiva debole ma alla fine era la persona più tenera che conoscessi. Non era cattivo,trattava sempre bene tutti ed era tanto intelligente ma era anche il più grande imbranato che esistesse al mondo. Ed il più bello,sì. Perchè quando lo incontrai quel ventotto gennaio la prima cosa che notai fu proprio quella,quanto fosse assurdamente affascinante.
E dopo cinque anni pensavo sempre le stesse cose. E anche ora,dopo dieci,sempre quei pensieri nella mia testa ogni volta che lo guardo.
«Ecco fatto!» esclamai parecchio soddisfatta del mio lavoro,perchè bisognava dirlo:ero stata proprio brava.
Salii di sopra e la appesi nella nostra camera,sopra la testiera del letto perchè in quel punto ci stava proprio bene e ogni volta che entravo la prima cosa che vedevo era quella.
Eravamo bellissimi,tutti sorridenti e innamorati.
«Mi dispiace di averlo fatto cadere prima,non volevo.» ah,altra cosa: sapeva chiedere scusa,sempre,anche quando non voleva e non era stato lui a sbagliare. Io,al contrario,non lo facevo quasi mai e a volte discutevamo a lungo,per questo. A dire il vero non litigavamo molto ma quando lo facevamo ci andavamo pesante,a volte addirittura ci offendevamo e poi bastava uno sguardo per far passare tutto. Come fanno i grandi,proprio come fanno loro.
«Sai che non voglio trattarti male,Joseph,non lo faccio apposta.»
«Ma dai,me lo merito.» si sdraiò sul letto.
«No,non è così. A volte ti sgrido perchè mi fai arrabbiare ma lo sai che non voglio essere cattiva.» dissi,imitandolo.
«Ma non mi piace deluderti e lo faccio troppo spesso ed è brutto.»
«E secondo te perchè mi sono innamorata di te? Perchè mi hai deluso? Perchè non sei abbastanza? Non pensarlo nemmeno. Ti amo perchè sei quello che sei e amo anche quando sbagli,quando non ne fai una giusta,quando inciampi in ogni gradino che sali,quando cadi,quando rompi le cose,quando mi fai arrabbiare,amo ogni singolo difetto che hai perchè se non li avessi io non ti amerei così tanto.» gli si illuminavano sempre gli occhi quando gli dicevo qualcosa di bello - e ancora oggi vedo quella luce brillargli sul viso - e poi sorrideva con quelle guanciotte e quella tenerezza che solo lui aveva.
«Sei la migliore.»
«Lo dici solo perchè ti ho fatto dei complimenti.» rise.
«Può darsi.» gli diedi un pugno sul braccio e poi lo baciai perchè era quello che eravamo:amore e odio,medicina e droga allo stato puro,acqua e fuoco.
Eravamo i peggiori ma anche i più belli,eravamo quelle cose che nascono per caso,che possono pure essere sbagliate ma che alla fine sono la cosa più giusta del mondo.
Eravamo e siamo gli errori più belli dell'intero pianeta.

E dopo dieci anni che sto con lui ho capito che i miei genitori erano solo la proiezione del mio futuro,me lo facevano vedere quasi fosse un cartone animato per preparami a tutto ciò,all'amore e alle difficoltà che questo sentimento comporta. Ero così spaventata all'inizio,ero terrorizzata,ero insicura ma la prima volta che Joseph mi guardò negli occhi e mi disse che mi amava capii non c'era niente di meglio e che valeva la pena di soffrire,di lottare un po' di più e di arrabbiarsi più spesso. Ne valeva la pena perchè l'altro giorno mi ha chiesto di sposarlo e queste ventotto rose rosse che stringo ora tra le mani sono il regalo più bello mai ricevuto. Lui è il mio regalo più bello e non ringrazierò mai abbastanza la persona che me lo ha donato tanto tempo fa.
  
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