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Autore: Lost In A Daydream    19/05/2012    2 recensioni
Si sa, la gelosia può portare a prendere delle decisioni sbagliate, e se a questa si aggiunge anche l'alcool si possono commettere degli errori, anche gravi.. o forse no?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Matthew Shadows, Nuovo personaggio, Synyster Gates
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La storia riportata di seguito è interamente frutto della mia fantasia. I personaggi descritti purtroppo non mi appartengono..
 
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Mi svegliai con un terribile mal di testa e lo stomaco che bruciava, quanto avevo bevuto la sera prima??
Mi accorsi che qualcuno era coricato accanto a me, mi abbracciava, ma chi era?
Un vago ricordo della sera prima si presentò nella mia mente, e io non ebbi il coraggio di aprire gli occhi, non ero pronta a sapere se avevo fatto una cazzata.
Prima di aprire gli occhi, prima di fargli capire che ero sveglia dovevo capire, dovevo ricordare.
 
Io e Matt eravamo andati alla festa insieme, e tutto sembrava andare per il meglio, ma poi avevamo litigato, ma per quale motivo?
Cercai di ricordare, era stato lui ad iniziare la discussione o ero stata io?
Cavolo, quel mal di testa mi stava uccidendo e non riuscivo a ricordare niente.
Mi arresi, non ricordavo perché avevamo litigato, cercai di ricordare cosa era successo dopo.
Avevo già bevuto un paio di birre, che non avevano avuto nessun effetto su di me, erano anni che la birra non mi faceva ubriacare, quindi arrabbiata com’ero decisi di passare a qualcosa di più pesante, Vodka e sprite (diciamo che la sprite non si sentiva nemmeno), avevo bisogno di non pensare e la vodka mi avrebbe aiutata.
 
Ci misi un po’ a ricordare cosa era successo dopo il secondo bicchiere, la vodka mi fa sempre scordare tutto. Quando però ricordai il panico si impossessò di me. Mentre buttavo giù la fine del secondo bicchiere avevo visto Brian in un angolo, sembrava pensieroso, avevo preso il terzo cocktail per me, e un Jack on the rocks e mi ero diretta verso di lui.
Iniziammo a parlare, ma la conversazione non durò molto, anche lui era piuttosto ubriaco e mi trascinò in pista, non mi era mai piaciuto ballare, mi vergognavo troppo, ma si sa, l’alcool ha la capacità di cancellare le inibizioni. Inutile dire che non ballammo proprio in maniera casta, le sue mani correvano per il mio corpo, e non tralasciarono nemmeno un centimetro.
 
Purtroppo quella era l’ultima cosa che ricordavo, per quanto mi sforzassi non riuscivo a ricordare cosa era successo dopo.
Mille pensieri si accavallarono nella mia testa, che non voleva smettere di pulsare.
Ero andata a letto con Brian?? Speravo di no, sarebbe successo un casino impressionante. Intanto la mia storia con Matt ne avrebbe risentito, e sapendo quanto lui fosse geloso, c’erano grosse probabilità che finisse del tutto. E poi, cosa ne sarebbe stato della loro amicizia? Se avessero litigato non sarebbe stata solo la loro amicizia ad essere distrutta, ma anche la band. No, non potevo accettare una cosa simile, quella band era tutto per loro.
 
C’era solo un modo per scoprire se avevo scatenato l’apocalisse, ed era aprire gli occhi e vedere se accanto a me c’era Matt o c’era Brian.
Ci misi qualche minuto a trovare il coraggio, non ero pronta a conoscere la verità, ma prima o poi dovevo farlo, non potevo rimanere lì per sempre.
 
Aprii gli occhi, la mia testa girò come se fossi sulle montagne russe, la luce del sole che inondava la stanza mi dava fastidio, quella era la parte peggiore dell’ubriacatura, l’hangover.
Ero coricata di fianco, e lui era coricato nella mia stessa posizione, dietro di me, e mi stringeva a se con il braccio sinistro, per cui, la prima cosa che vidi fu la sua mano. Su quella mano non c’era nessun tattoo, nemmeno una goccia di inchiostro, nessuna scritta, e io tirai un sospiro di sollievo, era Matt!
 
In quell’istante mi sussurrò all’orecchio “sei sveglia?”, era bellissimo sentire la sua voce calda, dolce, anche se un po’ roca a causa del sonno.
Mentre rispondevo, con un semplice “si” crollai, le lacrime iniziarono a scorrere scivolando lentamente sul cuscino. Probabilmente era una reazione stupida, ma quelle lacrime servivano a liberarmi da quel peso che avevo dentro fino a che non avevo visto la sua mano, fino a che non avevo capito che c’era lui accanto a me.
 
Mi voltai e lui vide le lacrime che mi rigavano il viso, ne raccolse una con il pollice, mi strinse forte a se e mi chiese se andava tutto bene. Come faceva ad essere sempre così gentile e premuroso? Anche se non ricordavo, sapevo di aver fatto qualcosa di sbagliato la sera prima, ma lui non sembrava minimamente turbato.
Con la voce rotta dal pianto gli chiesi cosa avevo combinato la sera prima, gli spiegai che non riuscivo a ricordare.
Lui allentò l’abbraccio e mi fissò dritta negli occhi, e, sempre con calma e con quella voce calda mi spiegò tutto.
“Ieri sera abbiamo litigato, l’idiota che ha dato la festa ha avuto la geniale idea di invitare anche Val, mi hai visto parlare con lei e ti sei ingelosita. A quel punto hai iniziato a bere e, bhe diciamo che tu e Brian avete deciso di fare un piccolo spettacolo. Non ti ho mai vista ballare in quel modo, e spero che presto tu mi faccia l’onore di ballare così con me. Comunque stavate per andare oltre, io ero furioso, stavo per venire li a fermarvi, quando non so perché vi siete fermati. Le vostre labbra erano a pochi centimetri, ma improvvisamente vi siete allontanati, Brian è scappato fuori e tu sei corsa da me. Mi hai chiesto di perdonarti, non volevi mettermi in imbarazzo davanti a tutti, ma quando mi avevi visto vicino a Val non avevi capito più niente.”
Ero incredula, come avevo fatto a reagire in quel modo? Mi diedi della stupida, avevo reagito davvero in maniera esagerata. “Matt scusami, sono stata un’idiota, non so cosa mi sia passato per la mente.” Lui mi zittì, poggiando delicatamente un dito sulle mie labbra “Giulia io stavo per picchiare il mio migliore amico ieri sera, e anche quella sarebbe stata una reazione esagerata, ma che ci possiamo fare? La gelosia e l’alcool uniti non sono dei buoni consiglieri”. Appena finì di parlare si avvicinò a me e mi baciò. Nel momento in cui le nostre labbra si staccarono sussurrai “ti amo”, lui rispose con un dolcissimo “ti amo anche io” e mi baciò di nuovo.
 
Restammo a letto, abbracciati per una decina di minuti, poi subito prima di alzarci gli chiesi “Matt, ma Brian dov’è andato?” lui mi sorrise e rispose “Da Simona, finalmente si è accorto che è lei quella giusta”.
  
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