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Autore: Exitium    19/05/2012    1 recensioni
Quando si è disposti a tutto pur di vivere i propri sogni.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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E’ notte.Una notte buia ed insinuosa,che ammanta tutta Los Angeles di un nero impenetrabile,punteggiato dalle numerose insegne neon,dai cartelli sbiaditi di sudici locali e dai fari delle macchine guidati da ubriachi inseguiti dai veicoli della polizia. Una musica da discoteca rimbombava da qualche parte in lontananza,protraendosi  in quel vicolo cieco che puzzava di umido e di spazzatura lasciata marcire al sole; tra quel lerciume si trovava una giovane ragazza rannicchiata su se stessa,le lacrime che scendevano copiose sul volto leggermente sudato,solcandone la pelle con rivoli neri di mascara. Alexis Coma si dondolava avanti e indietro,il rumore della musica che veniva da un cinquanta metri da lì che le perforava il cervello già stordito dall’abbondante dose di alchool ingerito poco prima.
Le mani le tremavano convulsamente quando afferrò il cellulare nella tasca del giacchino di pelle nera lucida che portava sopra ad un succinto vestitino anch’esso nero.Iniziò a schiacciare tasti a caso,sperando di riuscire a trovare ciò che cercava:alla fine il telefonino prese a inoltrare una chiamata e lei attese con un groppo in gola.
Tuu.
Tuu.
Il cellulare squillava a vuoto e una morsa di paura le strinse lo stomaco.
Tuu.
-Alexis!che c’è?ehy…perché piangi?no aspetta,parla chiaro,non sento niente!-la voce dall’altro capo del telefono pareva parecchio turbata,quasi già sapesse cosa stava succedendo.Alexis sentì anche una voce femminile molto infastidita che rivolgeva non poche parolacce al suo interlocutore.
-Ash…ti prego,vieni a prendermi…aiutami,sto impazzendo!-mormorò singhiozzando la ragazza,i capelli scarlatti che le ricadevano sul viso sporco di nero.
Un’esitazione dall’altro capo del telefono,poi una porta che sbatte violenta.
-dove sei?dannazione….-imprecò Ashley,infilandosi in fretta e furia un paio di jeans a caso e una maglietta recuperata in una valigia di mesi prima che ancora non aveva disfatto.
-non lo so…c’è…c’è un bar qui vicino...poi c’è la discoteca…-non riusciva a trovare le parole e la testa le doleva e le sembrava così pesante,come se potesse caderle dal corpo;la vista si stava annebbiando,vedeva le cose in modo confuso e sfocato.
-ok,ho capito,ti raggiungo subito,non ti muovere di lì!-la linea cadde e la ragazza rimase sola,con la sua paura che le riecheggiava in corpo fredda e strisciante come un serpente,che le avvolgeva il cuore con le sue fatali spire.
Le parve infinito il tempo che trascorse lì,seduta sul sudicio e freddo asfalto di quella via,ad aspettare il suo salvatore;perché si,Ashely era il suo salvatore:non più di una volta la ragazza ne combinava una delle sue e lui riusciva sempre ad aiutarla a togliersi dalle situazioni scomode.Oltretutto Ashley era il suo migliore amico,una delle persone più speciali che lei avesse e,molte volte,sapeva di addossargli responsabilità troppo grosse.
Una macchina nera sportiva frenò lì dinnanzi,illuminandola con i suoi potenti fari dalla luce giallognola. La ragazza si asciugò il volto dalle lacrime e si tirò su a fatica,barcollando;Ash uscì velocemente dalla vettura e la sorresse giusto in tempo prima che lei potesse cadere.Dalle labbra del bassista uscì un’imprecazione:quella volta,Alexis sarebbe andata a finire in un casino pazzesco.Con attenzione la portò verso il sedile anteriore della macchina e la fece sedere;la ragazza buttò la testa all’indietro,massaggiandosi le tempie con i polpastrelli in un vano tentativo di alleviare quel dolore sordo.
-ora mi spieghi cosa cazzo è successo?-disse il ragazzo,infilandosi nel posto del guidatore e facendo una brusca retromarcia,che sballottolò la ragazza così tanto da farle venire i conati di vomito.
-i..io io ero lì,a divertirmi…poi è entrato uno…-biascicò,con la voce impastata.L’ultima cosa che voleva era essere rimproverata dal suo migliore amico che,tra parentesi,combinava più casini di lei.
-chi è ‘sto tipo? E cosa ti ha fatto?-Ashely sembrava impaziente e gettava sguardi preoccupati alla rossa,che pareva sul punto di vomitare l’anima;le curve dell’auto presero oltretutto ad essere veloci ed improvvise,cosa che non contribuì a migliorare lo stato di Alexis.
-…mi ha…ha offerto da bere…tanto….birra…poi rum…voleva divertirsi anche lui…-una risatina isterica,leggera,le uscì dalle labbra.
-poi…mi ha inseguito…mi voleva acciuffare…voleva  farmi male…sono scappata…-spiegò,ritornando seria all’improvviso,lo sguardo perso nel vuoto;si lasciò cadere sul sedile come avesse perso i sensi e il bassista ne fu così spaventato che prese ad accelerare.Lo sapeva che con il suo comportamento sconsiderato prima o poi Alexis si sarebbe cacciata nei guai e,da quanto aveva capito,quella sera l’aveva rischiata grossa con un qualche ninfomane bisognoso di sesso.
Arrivarono dinnanzi ad una bella casa,non troppo grande ma neanche minuscola:una bella villetta a schiera con un giardino ben curato;il ragazzo parcheggiò la macchina all’interno del vialetto,dopodiché prese in braccio l’amica che non riusciva a reggersi in piedi e la trasportò all’interno dell’abitazione.
Alexis era stata mille e mille volte a casa di Ash e la maggior parte delle occasioni lo trovava in compagnia con qualche bella ragazza.
-b…bagno…-mugugnò,appena il ragazzo la poggiò in terra,permettendole di fiondarsi nel bagno.
Sul viso del bassista si dipinse una lieve smorfia,immaginando ciò che sarebbe successo alla ragazza il domani:l’unica possibilità di scampare al fratello era trasferirsi su Marte. Ma CC l’avrebbe raggiunta lo stesso si sarebbe incazzato da morire e le avrebbe fatto una paternale su come ci si deve comportare (nonostante lui non fosse uno stinco di santo)lunga abbastanza da trasmetterle degli istinti suicidi.Con questi pensieri il ragazzo entrò in cucina,recuperò un bicchiere d’acqua e ritornò in salone giusto in tempo per vedere la figura barcollante e pallida di Alexis avvicinarsi per prendere il bicchiere che lui le offriva.
-che idiota…-borbottò tra se e se la ragazza,lasciandosi cadere pesantemente sul divano di pelle bianca del salotto,sorseggiando l’acqua;Ash la affiancò,in silenzio,senza dirle niente:non era il tipo da prediche e sapeva che comunque la ragazza aveva capito i suoi errori e non li avrebbe più ripetuti.O almeno,sperava.
Dopo un po’ la portò nella sua stanza da letto e la fece sdraiare nel comodo letto matrimoniale:Alexis ancora tremava,mentre si girò a guardare negli occhi l’amico.
-Dormi con me sta notte,Ash…non voglio stare sola…-.
Un sospirò uscì dalle labbra del ragazzo,che le si sdraiò affianco e la strinse in un abbraccio fraterno.
Un lieve singhiozzo scosse il corpo della rossa.
-mi odia a morte,non è vero?..- mormorò,mentre si addormentava e le ultime lacrime le scivolavano dagli angoli degli occhi.
  
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