Sam,
ehi Sammy. Guardami- va tutto bene, okay?
Sono qui adesso. Non piangere fratellino, shh. Troverò il
modo per uscire e
tornerò da te. Ma tu devi essere forte Sammy, devi farlo per
me... per noi. Noi
siamo tutto quello che ci resta, tutto quello che- ehi, shh. Sono qui.
Puoi
farcela, come lo hai fatto in passato, chiaro? Fidati di me. Io
sarò la tua
forza e tu sarai la mia. Già, così- bravo bimbo.
Respira, cerca di rilassarti e
sono sicuro che andrà tutto per il meglio. Te lo prometto.
Guardami Sammy- Ti
amo così tanto... Lo so fratellino, ora pensa solo a
riposarti. Shh.
Sam
annaspa svegliandosi di soprassalto. La visuale buia e squallida della
camera
del motel dove si trova gli strappa quelle sensazioni magnificamente
tiepide e
calde di dosso, togliendolo dal suo torpore, gettandolo nuovamente in
pasto
alla realtà.
Eppure
non può fare a meno di sollevare la mano, per sfiorare con
le dita le proprie
labbra ancora calde, ma improvvisamente secche e fameliche. Bisognose
di lui.
Non appena lo fa un brivido caldo gli percorre
febbrile la schiena. E allora capisce: la voce intima e bassa di Dean,
i suoi
baci sugli occhi, sulle tempie, sugli zigomi fino a raggiungere le
labbra. Era tutto
un sogno.
Tornerò
da te fratellino, te lo prometto.
Gli
ribadisce la voce del fratello che ora sembra provenire da un mondo
lontano. Si
porta la testa tra le mani mentre calde lacrime gli solcano le guance e
i
singhiozzi gli scuotono il petto, troncandogli il respiro. Vorrebbe
farla
finita, puntarsi una pistola alla tempia, ma non lo fa.
Solo
perché sa che ne all’Inferno, ne in Paradiso
troverebbe Dean.