La rabbia che aveva in corpo, era talmente tanta da farlo ribollire e poteva credere di esplodere, per questo scaricò tutto colpendo la tavola con una mano. Ed urlava fin troppo, Shunsui, più di quanto non fosse necessario.
Il litigio era partito, dopotutto, come una qualsiasi discussione seccata, tra un marito pigro e una moglie super impegnata, e tra semplici associazioni di pensieri, che in una guerra domestica anche la cosa più futile diventa pretesto per avere più ragione dell’altro, si era arrivati allo stremo.
Non c’era un punto di arrivo, tra Nanao e Shunsui, che se uno ne diceva una, l’altra ribatteva sicuramente, d’altronde non era quel tipo di donna che si sarebbe buttata a terra terrorizzata dalle urla del marito che le avrebbe chiesto scusa per pena, né era l’altro tipo che lo pugnalava dieci volte per farlo stare zitto.
E questo era un bel problema, usava una delle migliori armi di cui una donna possa disporre, la parola.
-Allora andrò via, e nessuno ti chiederà più favori, va meglio?

Kyoraku si alzò dalla sedia e non disse una parola.
Nanao aveva recepito il messaggio, e aveva risposto a suo modo, con gli occhi che balzavano da una parte all’altra della stanza per trovare un appiglio qualsiasi.
Quanto erano affascinanti le spalle larghe di un uomo nelle quali perdersi.
Quanto erano spaventose nel momento in cui diventavano montagne da solcare.
E si avvicinò alle stoviglie, per essere pronta ad afferrare qualunque cosa appuntita le fosse capitato a tiro, o dei bicchieri o dei piatti da lanciare.
Con le spalle al muro, nel momento in cui afferrò una forchetta non riuscì che a colpire aria, che la traiettoria del suo braccio era stata deviata dalla mano di Kyoraku, e poi il dolore alla testa perché i capelli che tiravano erano come delle fiamme, e gli occhiali che si rompevano a terra nel momento in cui doveva ammettere di essere troppo debole e piangere perché le guance bruciavano di dolore.
E in quel momento pensava ‘è finita’.

Kyoraku si alzò dalla sedia e non disse una parola.
Nanao pareva aver recepito il messaggio, e aveva risposto a suo modo, con gli occhi che balzavano da una parte all’altra della stanza.
E si avvicinò alle stoviglie, per essere pronta ad afferrare qualunque cosa appuntita le fosse capitato a tiro, o dei bicchieri o dei piatti da lanciare.
Con le spalle al muro, nel momento in cui afferrò una forchetta non riuscì che a colpire aria, che la traiettoria del suo braccio era stata deviata dalla mano di Kyoraku, e chiuse gli occhi come reazione istintiva.
Kyoraku le fece scorrere un braccio dietro le spalle, e poi l’altro alla vita, e stringeva il suo piccolo corpo, le sue piccole spalle, la sua piccola testa, al petto forte.
Quanto erano affascinanti le spalle larghe di un uomo nelle quali perdersi, nelle quali proteggersi.
La sua piccola, fragile Nanao.
Fragile, che era solo un modo di dire.
Doveva essere una creatura davvero potente, per aver fermato i suoi istinti mentre ancora ci aveva solo pensato.
E per averci pensato, lui sapeva di essere incredibilmente più debole, e che allora, se era in grado di frenarlo, era meglio che lei non se ne andasse.
-Sei sempre lo stesso, Kyoraku.


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lo so lo so lo so lo so >.< ho esagerato sta volta >.< è che boh, volevo fare questo esperimento, traviata dalle ultime puntate di Glee (non penso ci siano molti Bleacher che seguono glee, lol, fate finta di aver capito) e boh...
non mi piacciono le AU, potevo usare dei nomi diversi ed era la stessa cosa... .-.
e Bleach non è certamente il tipico anime "impegnato" XD
Ok, dopo averla riletta mi sento in dovere di dire che sì, è molto OOC, tuttavia loro due sono gli unici che avrei mai voluto utilizzare per una cosa del genere, forse solo Isshin e mamma-kurosaki (di cui non ricordo il nome LOL)...
Quindi beh... enjoy e tante care cose...