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Autore: Shellyng    21/05/2012    4 recensioni
Non si aspettava, certo, che Dianna le puntasse contro la bottiglia d'acqua e inarcasse il sopracciglio, mordendosi le labbra con quell'espressione malvagia negli occhi che a Naya non prometteva nulla di buono.
"Dianna Elise Agron, non ci prov-"
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Dianna Agron, Naya Rivera
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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DN
Titolo: We'll always have Paris.
Fandom: Glee RPF
Personaggi/Pairing(s): Dianna Agron/Naya Rivera
Avvertimenti: femslash, oneshot;
Note: ovviamente, è tutto frutto della mia mente bacata. Niente di tutto ciò è reale, nessuno mi paga per scrivere questa roba, molti lo farebbero per farmi smettere.

We'll always have Paris.

Il mugugno che abbandonò le labbra di Dianna fece sobbalzare Naya, facendole saettare la testa in direzione del grande letto matrimoniale in cui la bionda giaceva immobile, le labbra semiaperte e i capelli sparsi sul cuscino.
Non voleva svegliarla. Dianna aveva passato gli ultimi due giorni senza chiudere occhio, e per quanto la sua bellezza non ne avesse risentito, Naya poteva leggerle negli occhi tutta la stanchezza accumulata.
"Nay.."
La voce roca risuonò nella stanza, provocando la risata acuta di Naya, che arresa si alzò dal divano, abbandonando la lettura del giornale e trascinandosi sul materasso accanto alla bionda.
"Sono quì, che succede?" mormorò, posando lentamente le labbra su quelle della sua ragazza, che miagolò entusiasta.
"Che ore sono? Doveva-"
Naya la interruppe con un altro bacio, prima di sfiorarle la guancia con due dita e scuotere la testa.
"Abbiamo tempo, hai bisogno di riposare"
La dolcezza con cui pronunciò quelle parole, fece arrossire Dianna, che imbarazzata affondò la testa nel cuscino, mormorando qualcosa senza senso.
Naya rise e le posò un bacio tra i capelli, prima di stringere le braccia attorno alla sua vita, permettendole così di insinuare il viso nell'incavo del collo.
"Grazie.."

Qualche ora dopo, la bionda venne nuovamente svegliata da un paio di colpi alla porta della stanza e dal ringhio basso di Naya che scivolò fuori dal letto, imprecando a bassa voce.
"Avevo detto di bussare piano. Dannato servizio in camera"
Dianna ridacchiò, vedendola tornare con un carrello pieno zeppo di vassoi e l'espressione corrucciata.
"Mi dispiace, li avevo avvertiti.."
Venne interrotta dal braccio di Dianna che si sollevò appena, invitandola a rimanere in silenzio.
"Va tutto bene, ho comunque fame" annuì, prima di stiracchiarsi.
A Naya bastò seguire il lento movimento del suo corpo per ricordarsi quanto avesse voglia di sentirla.
Da quando era atterrata, il giorno prima, non avevano avuto un momento per stare insieme, troppo impegnate ad evitare i giornalisti e le loro macchine fotografiche, e i continui viaggi di Naya della settimana precedente avevano lasciato ben poco spazio ai loro incontri.
"Non guardarmi così" avvampò Dianna, accorgendosi della luce negli occhi di Naya ed emettendo un suono simile alle fusa di un gatto.
"E tu non miagolare, Kitty" schioccò la lingua l'altra.
Dianna ridacchiò, per poi gettarsi a capofitto sul cibo che era disposto in maniera ordinata sul carrello.
Naya ghignò, osservandola masticare e gemere in apprezzamento, ridendo divertita quando il bicchiere di vino rosso le scivolò dalle dita, finendo col riversare il suo contenuto sulla maglia di Dianna.
"Lo trovi divertente?" sbuffò, cercando di tamponare la macchia.
"Assolutamente sì"
Non si aspettava, certo, che Dianna le puntasse contro la bottiglia d'acqua e inarcasse il sopracciglio, mordendosi le labbra con quell'espressione malvagia negli occhi che a Naya non prometteva nulla di buono.
"Dianna Elise Agron, non ci prov-"
Non ci fu niente da fare, un'ondata di acqua minerale le arrivò addosso, inzuppandole completamente i vestiti.
"Scappa.." sussurrò, e il consiglio venne preso alla lettera.
Peccato che Naya  riuscì a raggiungerla lo stesso, scaraventandola sul letto e posizionandosi su di lei, pizzicandole i fianchi.
"Ti, prego, non il sollletico" piagnucolò, contorcendosi sul materasso.
"Dovevi pensarci prima!"
Quando fu soddisfatta del risultato, Naya intrecciò le dita con le sue e si abbassò sul suo corpo, sfiorandole il naso con il proprio.
"Ehi.." le sussurrò sulle labbra.
"Ciao.."
Le loro bocche si cercarono, fameliche e in poco tempo il calore nella stanza diventò insopportabile per entrambe.
A corto d'ossigeno si separarono, guardandosi avidamente, mentre Naya iniziava a lasciarle segni rossi sul collo.
"Era questa la tua idea di rimanere in albergo?"
La risposta che ricevette fu un unico "mhmh" d'assenso, bisbigliato sulla sua clavicola.
"Togliti questi vestiti bagnati"
E la risata gutturale di Naya, fu l'ultima cosa che sentì, prima di perdersi completamente in lei.

"Di, hai visto la mia- CHE STAI FACENDO?" urlò Naya, mentre un flash le abbagliava gli occhi per qualche secondo.
"Provo la mia nuova macchina fotografica" rispose Dianna, scrollando le spalle come se fosse la cosa più normale del mondo.
"Si, quello l'ho capito. Ma sono in intimo" ribattè piccata l'altra.
Dianna ridacchiò e indicò la stanza.
"Non che avessi l'idea di diffonderle per internet, e comunque vedi soggetti più interessanti in questo posto?"
"In realtà non vedo soggetti più interessanti neanche nel resto del mondo, quindi.." 
Entrambe scoppiarono a ridere.
"Dovremmo prendere un'altra camera per il tuo ego, Rivera"
Naya annuì, mordendosi le labbra e avvicinandosi a Dianna, baciandola dolcemente.
"Grazie.." mormorò.
"Per cosa?"
Naya roteò gli occhi, sbuffando per l'espressione divertita dell'altra.
"Lo sai benissimo. Ti ho costretta io a prendere quell'aereo"
Dianna agganciò le gambe intorno alla sua vita, sbilanciandola e trascinandosela addosso sul divano.
"Non vorrei essere da nessun'altra parte"
"Ehi, guarda" mormorò Naya, sollevandosi sulle braccia per non pesarle addosso e indicando con un cenno del capo l'orologio.
"E' mezzanotte, siamo state davvero un giorno intero in albergo"
Dianna annuì, mordendole il labbro inferiore.
"Come se potessi lamentarti, comunque.."
E arrossendo Naya pensò che no, non si sarebbe lamentata davvero.
"E poi, ci rimane comunque Parigi, no?"



  
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