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Autore: Rota    21/05/2012    3 recensioni
[Kuroko no Basket - Midorima + Takao]
Shintaro l'aveva sentito nell'animo, fin dal primo mattino – fin da quando aveva avuto il giornale in mano –, che quella sarebbe stata una giornata scalognata. Se l'oroscopo del giorno era una specie di machiavellico e rocambolesco gioco di parole significava che l'imprevisto era abbastanza in agguato da potergli giocare un brutto tiro. E lui odiava più di ogni altra cosa i brutti tiri, per un'incompatibilità di natura che non poteva essere recuperata in alcun modo.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Shintarou Midorima, Takao Kazunari
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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*Autore: margherota
*Titolo: Oroscopo del giorno
*Fandom: Kuroko no Basket
*Personaggi: Midorima Shintaro, Takao Kazunari
*Generi: Commedia
*Avvertimenti: Missing Moment, One shot
*Rating: Verde
*Prompt: Kuroko no Basket, TakaoMidorima, Oroscopo del giorno
*Note: Mi sono chiesta più volte quale fosse stato il primo incontro tra Takao e Midorima. Così, insomma, eccomi qua XD a scrivere questa sottospecie di One shot su loro due (L)
Shonen ai velatissimo, diciamo un PRE shonen ai XD parliamo dell'inizio di ogni cosa, d'altronde ùù non potrebbe essere altrimenti :D




Chi fa da sé fa per tre, ma è bene ricordare che l'aiuto degli altri porta molti vantaggi. Sia per oggi e che per il futuro.
Attenti agli sforzi: rischiate di perdere fiato per i momenti importanti.
Il portafortuna del giorno è un sacchetto di caramelle all'arancia.


Shintaro l'aveva sentito nell'animo, fin dal primo mattino – fin da quando aveva avuto il giornale in mano –, che quella sarebbe stata una giornata scalognata. Se l'oroscopo del giorno era una specie di machiavellico e rocambolesco gioco di parole significava che l'imprevisto era abbastanza in agguato da potergli giocare un brutto tiro. E lui odiava più di ogni altra cosa i brutti tiri, per un'incompatibilità di natura che non poteva essere recuperata in alcun modo.
Sapeva già da una settimana che avrebbe dovuto disputare una partita amichevole contro la squadra di una delle scuole vicine alla sua, aveva memorizzato a suo tempo data, ora e luogo con una precisione quasi meccanica. Nessuno si era premurato di dirgli, il giorno prima, che per qualche strano movimento del cielo gli ultimi due dettagli erano stati cambiati, senza alcun preavviso. Pensandoci, Midorima ipotizzò che qualcuno gli avesse mandato un messaggio per avvisarlo della cosa – qualcuno abbastanza ingenuo da non sapere che Shintaro non guardava mai il proprio cellulare prima di una partita, per scaramanzia radicata ed estremista.
Così si ritrovava in quella grande e silenziosa palestra buia, con la sacca della divisa da basket in una mano e un pacchetto di caramelle nell'altra, a fissare immobile il vuoto desolante che aveva davanti a sé. Non aveva neanche un pubblico o una qualsiasi persona contro cui sfogare la propria acredine e la cosa lo riempiva di irritazione. E poi, giusto per mettere acqua sul fuoco, l'arancia a lui non piaceva neanche.
Un suono stranamente ilare attirò la sua attenzione e lo fece voltare – più o meno come una belva in procinto di uccidere la preda, perché non gli sembrava davvero il caso di mostrare tanta allegria visto quello che gli stava accadendo. Trovò a guardarlo divertito un ragazzo, capelli neri tirati indietro da una fascia chiara, una faccia come mille altre che si trovavano in giro. Aveva un'aria familiare e Midorima dovette abbassare lo sguardo e vedere che indossava la divisa del club di basket per inquadrarlo meglio.
Sì, era un suo compagno. Uno di quelli il cui nome non si era sprecato manco di memorizzare.
-Anche tu qui, eh? Io ho visto solo pochi minuti fa il messaggio, sono venuto a prendere una cosa per poi andarmene...-
Shintaro lo guardò male, soppesando profondamente le sue parole.
-Come pensi di arrivare in tempo? La partita inizia fra neppure un quarto d'ora.-
Lo irritò davvero il sorriso di lui, forse perché non si rendeva conto di aver perso l'austera aurea superiore con la quale sempre si era presentato a tutti. Takao non aveva grandi talenti ma sapeva osservare bene quanto lo circondava, e trovava buffissimo il cipiglio che Midorima aveva sopra tutta quanta la faccia.
-Io ho una bicicletta con la quale muovermi, arriverò là in pochissimo tempo...-
Poi però divenne decisamente poco serio e avanzò verso di lui con un'espressione quasi golosa.
-Oh, caramelle all'arancia!-
Protese una mano verso il sacchetto, senza chiedere né permesso né per favore, e prelevò dalla confezione almeno tre di quei piccoli involucri arancioni.
Shintaro aveva imparato col tempo a riconoscere i segni che il destino gli mandava, più o meno chiari, perché lui potesse adempiere al proprio compito.
“Il portafortuna del giorno è un sacchetto di caramelle all'arancia.”
Tutto quadrava.
Takao alzò gli occhi di nuovo al suo viso solo quando sentì sulla propria testa uno sguardo decisamente pesante e invadente – e lo fece in tempo per vedere le sue labbra sottili muoversi per pronunciare quello che sapeva tanto di verdetto finale.
-Tu mi aiuterai ad arrivare in tempo alla partita.-
Takao ci mise qualche secondo per registrare l'ordine, e specie per recepirlo come tale; più che una richiesta d'aiuto, quella di Midorima sembrava tanto un'imposizione.
Ingoiò scocciato una caramella prima di rispondergli.
-E come potrei fare, scusa? Non ho una macchina con la quale trasportarti! Ti toccherà venire a piedi, magari correndo!-
“Attenti agli sforzi: rischiate di perdere fiato per i momenti importanti.”
Midorima fu ancora più categorico di prima nel ribadire la propria posizione, quasi si trattasse davvero di una cosa vitale, di estrema importanza.
-Questo è da escludere. Non potrei fare una cosa del genere. Ogni legge cosmica andrebbe infranta.-
Takao lo guardò come se fosse pazzo – non comprendendo bene quale fosse il punto in questione, perché mai in vita sua aveva avuto a che fare con un personaggio del genere capace di tirargli in ballo una simile scusa per sostenere le proprie ragioni. Così, privo di difese, cercò di essere un poco accomodante.
-Allora come pensi di poter fare? Io ho una sola bicicletta!-
“Chi fa da sé fa per tre, ma è bene ricordare che l'aiuto degli altri porta molti vantaggi.”
Shintaro non dovette neanche pensare al da farsi: lo sapeva già dentro di sé; il problema era farlo sapere anche all'altro, che evidentemente non ci arrivava da solo.
-Mi porterai con quella.-
Takao fu più irritato per il tono assolutamente indifferente con cui l'altro pronunciò la frase che il suo reale significato e rimase a bocca aperta per qualche istante senza dire nulla.
Poi suonò all'orecchio davvero isterico.
-Portarti? E come faccio a portarti? C'è una sola sella! Dove mi siedo, io?-
-Io di sicuro non sopra la tua sella. Dovremo trovare qualcos'altro.-
Midorima lo vide sfoggiare l'ennesimo sorrisino di scherno, calmatosi nella sua rabbia per l'evidente impossibilità di soddisfare le altrui voglie assurde.
-Sono tutt'orecchi, signor genio!-

-Direi che oggi la fortuna ti ha particolarmente arriso!-
L'aveva aiutato, l'aveva aiutato davvero. Attaccando una specie di traino alla propria bicicletta - solo una persona come lui poteva arrivare a formulare un tale pensiero. E in quel momento, tornando ai propri spogliatoi dopo aver vinto la partita del giorno, poteva farglielo pesare fin quando ne aveva voglia. D'altronde, era l'unica cosa che gli era davvero concessa.
Midorima si asciugò il sudore dal mento ma non si scompose più di tanto: lo sciocco non era lui ma quell'altro, che ancora non capiva le questioni fondamentali che regolavano quel mondo.
-La fortuna non fa mai niente da sola: bisogna sapere come agire esattamente perché sia favorevole.-
L'altro sbuffò ma si lasciò andare anche a una risata. Non riservava rancore o forse non aveva neppure più le energie per conservare un muso decente.
-Comunque, il mio nome è Kazunari. Takao Kazunari!-
Lo guardò un poco, prima di rispondere piatto ma sereno.
-Shintaro Midorima.-
Takao si stirò le braccia in alto e si fece a lui più vicino, con quell'espressione furba in viso che voleva dire tutto e niente. Sembrava quasi dargli una certa confidenza.
-Shin-chan, come hai intenzione di tornare a casa? Spero tu non abbia intenzione di farmi fare quella faticaccia di prima, perché la risposta è no, assolutamente no! Mi rifiuto di farti da scorta! Non se ne parla neanche!-
Shintaro tremò per quella mancanza di riguardo – nessuno, neppure nella sua vecchia squadra di basket, l'aveva chiamato per nome con così tanta velocità – e fu sul punto anche di rimproverarlo aspramente. Tuttavia, fu un altro il dettaglio che lo interessò, della frase di Takao. E si ricordò l'ultima delle parti dell'oroscopo del giorno che poteva tornargli utile.
Così non dovette neanche pensare ad una soluzione: era talmente evidente che sarebbe diventata realtà il prima possibile.

“Sia per oggi e che per il futuro.”
   
 
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