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Autore: Yume_Black    21/05/2012    1 recensioni
- Ma', sto benisssimo così e poi perchè tutta questa euforia? Non trovo una motivazione plausibile.
- Lo sai perchè: Ryan porta per la prima volta una ragazza a casa e vuole farla conoscere a tutti. Non è stato confermato ancora nulla, ma non l'avrebbe portata senza motivo, sai quant'è riservato.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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dhfkuj YOU'LL FIND US CHASING THE SUN   -   I'm the Sun


- Sei pronta Ash? - chiese mia madre facendo avanti e indietro da una stanza all'altra della villetta di mia nonna.
- Seeeeee.. - risposi svogliata prendendo la borsetta da sopra la sedia, dirigendomi fuori dalla stanza e andando a sbattere contro quell'essere veloce che pareva essere mia madre.
- Uhmm.. Perchè hai messo questa roba? - disse indicando la mia T-Shirt nera decorata leggermente sbiadita, ma sempre bella e comoda - Lo sai che la detesto!  E poi ti saresti potuta vestire un po' meglio.. Non ti faccio cambiare giusto perchè non c'è tempo - finì la frase boffonchiando mentre rovistava in un borsone che teneva in grembo.
- Ma', sto benisssimo così e poi perchè tutta questa euforia? Non trovo una motivazione plausibile.
- Lo sai perchè: Ryan porta per la prima volta una ragazza a casa e vuole farla conoscere a tutti. Non è stato confermato ancora nulla, ma non l'avrebbe portata senza motivo, sai quant'è riservato.
Annuii e scesai le scale per dare una mano a caricare la teglia di lasagne su cui avevano lavorato la sera precedente.



Scostai l'enorme cancello il necessario per passare uno ad uno e agganciai il cane dei miei zii alla catenella vicino al garage. Raggiunsi successivamente mia zia in cucina avvisandola dell'arrivo di mia madre con la più grande teglia di lasagne mai vista nel raggio di chilometri e poi lei mi chiese di andare a chiamare i miei cugini per apparecchiare.
Salii le scale e salutai Miley, la sorella maggiore, chedendole di raggiungere sua madre di sotto, così poi raggiunsi la porta della camera di Ryan, il mio unico cugino maschio.
- Avanti!
- Dobbiamo apparecchiare - tagliai corto. Dopo la notizia della sera precedente non gli avevo ancora parlato. Era normale che all'età di 21 anni, sopo aver messo la testa apposto e aver iniziato l'università e dei corsi di palestra (che avevano fatto emergere dei muscoli che pensavo non avrei mai avuto l'occazione di vedere), portasse finalmente a casa una ragazza, ma c'era come un enorme fastidio alla bocca del mio stomaco quando ripensavo a ciò.
- Entra e chiudi la porta.
Ubbidii e, dopo aver chiuso la porta di legno mi piantai davanti ad essa, senza accennare la minima intenzione di muovermi di lì.
Ryan si alzò dalla sua sedia, si poggiò sul letto e mi invitò ad imitarlo. E così feci.
- Cos'è quel muso lungo?
- Quale muso lungo? - io e Ray non eravamo mai stati molto vicini e avevo passato l'a mia infanzia a picchiarlo per gioco, ma ormai eravamo cresciuti e, nonostante i cinque anni che ci passavamo, condividevamo molte idee. Ma il nostro rapporto si fermava ai film, i libri e le liti familiari che ci sembravano stupide. Niente confidenze. Niente rivelazioni di segreti. Lui vive la sua vita e io la mia. Esse erano come due linee che a volte si incorciavano, ma poi continuavano per la loro strada come se niente fosse. Ma..
- QUEL muso lungo. Il tuo. - mi prese il mento con una mano e tirò il io volto abbastanza in su per far sì che i nostro occhi si potessero incontrare. Eccolo, ecco il mio "ma". La sua serietà  era mista a qualcosa che mi fondeva il cervello. Non lo capivo, mi era veramente impossibile. Distolsi lo sguardo ancora - Avanti, non potrai evitare di dirmi più di due parole al giorno! Che ti succede? Non sei più la stessa da ieri sera.
- Nulla - negai l'evidenza. Qualcosa c'era, il brutto però era che neanche io sapevo cosa.
- Non è vero! Lo vedo. Hai gli occhi troppo lucidi.
- Mi è finito qualcosa nell'occhio, ecco perchè lacrimano - Ryan mollò la presa e ci avviammo di sotto per apparecchiare in silenzio. Non c'erano parole tra noi in quel momento, non c'erano legami. Solo silenzio. Tombale oserei dire.



Lei arrivò in perfetto orario, confezionata come una bomboniera in un vestitino bianco striminzito, con gli occhiali da sole da diva e i capelli biondi raccolti in boccoli stile bambolina da collezione. Vicino a lei sembravo una stracciona. Una ragazza trovata per strada. Ray la presentò a tutti come una sua amica e quell'oca non la smetteva di sorridere e sbattere le ciglia. Probabilmente sall'altra parte del mondo si stava scatenando un uragano a causa di quel vento che provocava il suo sbattere le ciglia più finte che abbia mai visto in vita mia. Manco Nicky Minaj nei suoi video ne aveva mai messe di più assure.
La odiai intensamente per tutto il tempo che passò da noi e, prima che se ne fosse andata, Ryan l'abbracciò e le diede un bacio vicino all'angolo della bocca, dandomi poi un'occhiata fugace.
Non ce la feci. Scappai su di corsa in un fiume di lacrime e mi rifugiai sul terrazzo.



Passarono diversi minuti e ormai mi ero ridotta solo a dei singhiozzi. Stavo torturando l'angolo della mia schifosa maglietta, quando sentii il rumore della tapparella della porta che conduce al terrazzo alzarsi e dei passi familliari.
- Sapevo che ti avrei trovata qui!
- Bene, ora che hai scoperto dove sono, puoi andartene - feci per asciugarmi le lacrime con il lembo che avevo appena stracciato, ma Ryan mi afferrò il polso con presa decisa e mi osservò bene in volto.
- Hai pianto. Perchè?
- Se mai lo scoprirò, penso sarai l'ultima persona a cui lo andrò a dire, sai?!
- Smettila Ashley e sputa il rospo. Seriamente, cos'hai?
- Mi piacerebbe saperlo - mi guardò intensamente - Non sto scherzando! Sono un'adolescente, non posso sapere la ragione di tutti i miei pianti.
- Ci  sono passato prima di te, so come funziona. È per lei, vero?
- Cosa te lo fa credere?
 Non ti è piaciuta, te lo si legge in faccia cavolo! Perchè ti turba così tanto?
- Perchè lei? Una così perfetta. Mi sono sentita uno schifo da quando ha messo piede in casa! - iniziai a urlare e tirare fuori tutto, senza neanche rendermene conto - Perchè non io?
Silenzio.
Avevo sbagliato. Non avrei dovuto. Feci per alzarmi bisbigliando un piccolissimo "scusa", ma la solita presa ferma di prima mi bloccò e riportò attaccata al muro.
- Che vuol dire?
- Niente. Fa' come se non avessi parlato - e riabbassai lo sguardo verso le piastrelle sporche e ingiallite dal sole.
- No. Adesso tu mi guardi negli occhi e me lo dici - fece di nuovo leva sul mio mento e mi rialzò la testa.
- I-I-Io m-mi chiedevo... - esitai. Era un test? - Mi chiedevo perchè non.. Me?
Un sorrisetto malizioso comparve sul suo volto. Lo stesso volto che si fece così vicino, i suoi occhi erano più grandi, grandi e profondi. La punta del suo naso sfiorò il mio, i nostri occhiali si scontrarono, provocando un leggero rumorino che mi fece trasalire, ma lui non se ne curò. Le nostre labbra aderirono l'una contro l'altra, come il suo corpo compressato contro il mio. I suoi mesi passati in palestra si sentivano, anche se fra noi c'erano due strati di abbigliamento.
Chiusi gli occhi e vidi scomparire il sole da davanti. Il sole era ora dentro di me. Il sole ero io.




Commento dell'autrice:

Saaaalve!
Sono di nuovo qui con una "storiella" inventata una domenica notte (sì, io, anzichè andare a dormire e riposare per il giorno dopo, scrivo xD). Ho impiegato ben due ore per scriverlo (dalle 23 all'1 di mattina), ma penso che ne valga la pena! Ma ovviamente sta a voi giudicare :)
Voglio sapere il vostro parere anche su un'altra cosa: stavo pensando di scrivere più capitoli su questi due personaggi che però saranno in un certo senso "isolati". Mi spiego meglio ora. Intendo un numero indefinito di aneddoti basati su questa ambientazione ma che non si svolgono in tempi necessariamente vicini. Si capisce la mia idea? Vabbè, male che vada provo :3
Vi ricordo di passare a leggere il quinto capitolo di "Why can't you see me?" e la mia ultima one-shot "Magic Friday" C:
See ya!
Yume_Black
   
 
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