Non aspetto altro che cadere al suolo, come una foglia,
guardare dall’alto degli alberi il mondo piccolo e macchiato dall’ira e dal dolore.
Attendo che il mio corpo diventi polvere
ed infastidisca gli occhi dei demoni che solcano immensi mari di sangue,
celati dietro oscure lastre di menzogne.
Vivo per morire ogni giorno, per spezzare le catene di un’anima stanca e afflitta.
Vivo per non conoscere amore,
per imparare ad uccidere false realtà che mi sussurrano di gettarmi da un monte,
fatto di plastica e cera derivanti da maschere,
maschere di attori fin troppo esperti ed anziani, interpreti che non svaniranno mai,
nutriti dai nostri applausi di fede.
Muoio, poiché non ho speranze, poiché al mondo siamo tutti soli,
poiché non esiste ramo a cui reggermi,
è  solo immaginazione, che mi lascia scorgere corpi ammassati in una disordinata mandria,
un capitolo senza fine.
Mi unirò a loro; il cammino verso l’inferno unisce gli uomini,
qui trovano la comune fatalità,
un peccato: la credenza che il mondo ci ami.
Illusione. E’ finita.