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Autore: RoseGONEwild    22/05/2012    2 recensioni
Nikki affronta l'ennesima overdose. Riuscirà Tommy a stargli accanto e a fargli capire che c'è ancora chi crede in lui? L'esperienza servirà anche al batterista per riflettere sui sentimenti che prova nei suoi confronti: forse qualcosa che va oltre alla semplice amicizia.
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nikki Sixx, Tommy Lee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Ti odio! – furono le prime parole che uscirono dalla bocca di Tommy quando entrò nell’appartamento di Nikki a Van Nuys e lo trovò steso a terra privo di sensi. Gli aveva telefonato pochi minuti prima, biascicando parole confuse e spaventate le quali avevano lasciato intendere che Sixx stesse per fare l’ennesima cazzata.
Tommy si sarebbe aspettato di entrare in casa e trovarlo in preda ad uno dei suoi attacchi di psicosi e di doverlo calmare spiegandogli con calma che no, non c’era nessuno che stava per venire a prenderlo.
Invece, non appena ebbe varcato la soglia dell’appartamento, lo trovò svenuto sul pavimento del salotto, con l’ago ancora sottopelle ed il laccio emostatico legato al braccio. Sul pavimento c’era un cimitero di bottiglie vuote e di foglietti di alluminio.
- No… No, no, no! - Si inginocchiò accanto a lui e lo osservò, confuso, non sapendo bene da dove cominciare. Sollevò il suo braccio, sfilando lentamente la siringa. Mentre slegava il laccio di gomma si accorse di star tremando. 
Era terrorizzato dall’idea di poter perdere la persona più importante della sua vita. Era il fratello che non aveva mai avuto, la ragione per cui era diventato il batterista dei Motley Crue e, da poco tempo, era diventato il centro dei suoi pensieri. Forse questa recente ossessione era proprio dovuta all’ormai pubblica storia d’amore che Nikki aveva intrapreso con l’eroina: l’idea di poterlo perdere da un momento all’altro lo aveva fatto rendere conto di quanto avesse bisogno di lui. Sentiva crescere l’ansia ogni qualvolta si ritrovava a pensare che prima o poi avrebbe dovuto affrontare a tu per tu la dipendenza di Nikki.

Aveva immaginato molte volte come sarebbe stato quel momento, ed aveva ripetuto mentalmente ciò che avrebbe dovuto fare.
Grazie alla pratica psicologica, stava infatti riuscendo a mantenere una discreta calma e, soprattutto, a ragionare. Senza allontanarsi dal suo corpo, allungò una mano verso il tavolino, dove c’era un pacchetto aperto di cotone idrofilo. Nikki non avrebbe mai tenuto una cosa così poco rock’n’roll in casa, se non fosse stata necessaria per la preparazione della roba che si iniettava nelle vene.  
Ne strappò un pezzetto e lo utilizzò per pulire dal sangue il suo avambraccio. La pelle del bassista era così fredda da farlo rabbrividire, mentre il cuore gli martellava nel petto. 
- Non finisce qui – sussurrò, spostando i capelli dalla fronte di Nikki. Continuò ad accarezzargli il viso con una mano, mentre con l’altra afferrava il telefono. Lo fece cadere sul pavimento e poi diede uno strattone al filo, fino a renderlo raggiungibile senza doversi muovere da lì.
Dopo aver chiamato l’ambulanza si sedette a gambe incrociate accanto alla testa del bassista, continuò a sfiorarlo, come se potesse dargli una qualche forma di sollievo, ed aspettò di accompagnarlo all’ospedale.
- Non abbandonarmi Nikki, ti prego… -

  
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