22/05/2012
5 recensioniPov Elena
La luce calda entrava dalle finestre della camera senza il minimo rumore a riscaldare la mia schiena, tutto ciò era molto rilassante e ricordava quei divertenti fine settimana estivi soleggiati che tanto amavo trascorrere con gli amici e la mia famiglia. Si li amavo tanto ,perchè calore voleva dire estate e estate voleva dire vacanza…a quel pensiero si sovrappose una strana sensazione di oppressione ;mi ricordavo che dovevo fare qualcosa ma non ricordavo cosa ;fui scossa dal dormiveglia quando un lampo mi attraverso la mente folgorandomi…aprii un occhio di malavoglia e guardai la sveglia che era sul comodino….le 7.30
Merda!!!
Mi alzai di soprassalto…cavoli,era incredibile ,ero già in ritardo il primo giorno di scuola . Ovviamente era tipico di me ma speravo che almeno per una volta le cose sarebbero potute andare diversamente…si diversamente…avrei voluto che tutto andasse diversamente; se tutto fosse andato in modo diverso adesso ci sarebbero stati mamma e papà che mi aspettavano giù in cucina e che mi intimavano di sbrigarmi dal piano di sotto, sarei scesa con il sorriso e avrei accettato volentieri la tazza di caffè che mia madre mi porgeva. Mentre mi vestivo sentii gli ochhi infastidirsi… impiegai qualche secondo prima di capire che gli occhi pungevano dalle lacrime ,ma qualcosa mi ridesto violentemente sbattendomi a terra. Mi stavo infilando i jeans con velocità quando persi l’equilibrio e caddi facendo scontrare dolorosamente il mio fondoschiena con il pavimento di legno. Massaggiandomi per il dolore lanciai un’altra bestemmia vedendo l’ora. Mi catapultai al piano inferiore dove facevano colazione Jeremy e zia Jenna presi velocemente una ciambella ripiena e mi misi a correre verso la macchina … ovviamente mentre addentavo la ciambella vidi colare il contenuto sulla mia maglietta e sui jeans. Mi maledissi e fui costretta a prendere un fazzoletto per pulirmi perche ormai era troppo tardi.
Il primo giorno del mio quarto anno di liceo stava cominciando davvero bene!!
Spinsi il piede sull’acceleratore e mi trovai davanti a scuola quasi immediatamente.
Pov Damon
Era difficile ricordarsi della sera precedente in uno stato di dormiveglia-post-sbornia tuttavia mi convinsi ad aprire un occhio e girarmi dall’altra parte del letto e vidi una ragazza che dormiva beatamente e mi dava le spalle. Ovviamente era nuda … insomma nessuna ragazza poteva riuscire a dormire nel mio letto e rimanere vestita allo stesso tempo …-alzati e spledi fratello,oggi è…- dio mio fratello era assolutamente stressante ;anche se aveva 5 anni meno di me si comportava esattamente come nostra madre … in quel momento volevo tirargli un pugno in faccia ma quello che vidi mi ripagò abbastanza per il fatto di essermi trattenuto: Stefan era entrato in camera MIA sicuro di se aprendo le tende e urlando parole che di prima mattina e prima di un caffè non riuscivo a comprendere ma si era dovuto fermare per l’imbarazzo quando si era voltato a guardare verso di me … la ragazza che avevo di fianco si era seduta spaventata e aveva tentato di coprirsi con il lenzuolo, Stefan era letteralmente scappato dalla stanza e aveva sussurrato qualcosa di simile a delle scuse e io avevo sogghignato compiaciuto dalla scena.
Fui costretto ad alzarmi quando vidi che la ragazza si stava vestendo, infilandomi i jeans la raggiunsi, gli dissi qualcosa di seducente e lei dandomi un bacio veloce sulla guancia con un sorriso malizioso spari dalla mia vista molto velocemente. Avrei voluto fare il secondo round con lei dato che della sera prima non mi ricordavo quasi niente … tuttavia mi vestii e raggiunsi Stefan al piano di sotto che mi guardò torvo per poi sparare qualcosa:
-gradirei che mi avvertissi quando porti a casa le tue amichette…-
-pensavo che te ne fossi accorto. Ieri non si è di certo … trattenuta…-dissi in modo ammiccante. In verità non mi ricordavo quasi niente ma quella battuta andava sufficientemente bene per far incazzare stefan.
-no damon!!-sbuffò-e poi era tardi e dormivo profondamente!!-
-beh…mamma ti ha fatto le manine...potevi bussare!- presi la borsa e me ne andai prima che potesse ribattere. Salii in macchina e mi diressi nell’ultimo posto dove negli ultimi 5 anni pensavo di non dover piu mettere piede:IL LICEO!!!