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Autore: otaku_life    22/05/2012    1 recensioni
Un episodio può cambiare completamente la tua vita. Ed è quello che accade al protagonista di questa storia, Ash Ketchup.
Genere: Commedia, Parodia, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti! E’ il protagonista della storia che vi parla. Non dovrei parlare con così tanta leggerezza a degli sconosciuti, ma non importa. Mi chiamo Ash Ketchup e come ogni personaggio shonen che si rispetti sono un infante con un passato difficile alle spalle. All’età di dieci anni rimasi orfano a causa di un’incidente domestico. Adesso vivo da solo in un monolocale in affitto pagato dai nonni, passo le giornate a guardare serie anime, leggere manga e…nient'altro. Non ho altre passioni, all’infuori dai manga e gli anime. Ah si! Mi piace anche il Giappone, ma per mia sfortuna sono nato dall’altra parte del mondo: l’Italia, la patria della pizza e mandolino. Non posso perdere altro tempo nelle presentazioni…sigla!

Capitolo 1 – Una tipica giornata primaverile

Rieccoci qui dopo il breve stacco pubblicitario. Vi sarete fatti un’idea di me, no? Mi state immaginando come un palestrato, dai capelli fluenti e super dotato? Ci siete andati vicini. Tralasciando questi particolari poco importanti ai fini della trama, vi narrerò una giornata a caso della mia umile vita, ossia oggi. Alle ore 11 mi sono alzato, ricordandomi che oggi fosse il giorno delle commissioni. Rispetto alle altre giornate, quel dì era pieno di impegni. A questo punto vi chiederete “ma non hai niente da fare per svegliarti alle 11?”. E io vi rispondo “Ho quindici anni e sono orfano, quindi posso fare che cazzo mi pare”. Dopo aver fatto colazione ed essermi lavato, decisi di uscire per iniziare a fare quello che dovevo fare: comprare le uscite manga del mese. La fumetteria non distava molto da casa e a piedi in due orette sarei arrivato a destinazione. Mi incamminai pensando a tutte le puntate degli anime che in quelle ore non avrei potuto vedere, ma ne valeva la pena. Quel mese uscivano ben 4 nuove serie e non potevo perderle. Mi accinsi a girare a sinistra, dopo aver appena attraversato il primo incrocio di una lunga serie, ma accadde l’imprevisto che diede inizio alla storia di questo manga, che poi un manga non è: mi ritrovai a terra, immobile, sotto il peso di qualcosa. Una vecchia zitella si era buttata dal secondo piano di un appartamento nel tentativo di suicidarsi.

“Un sogno. Era tutto un sogno.” Mi svegliai disteso nel mio letto. Non avevo dolori e a quanto pare tutto quello che avevo fatto era stato un sogno. Quindi dovevo prepararmi di nuovo per uscire. Per qualche strano motivo indossavo un abbigliamento casual e non il solito pigiama, ma non gli diedi molta importanza. Dopo aver fatto colazione ed essermi lavato, era giunto il momento di uscire a fare compere. Ma un nuovo colpo di scena era alle porte: la porta era rotta. Non potevo uscire dall’ingresso principale, quindi decisi di utilizzare l’unica finestra a disposizione di quel monolocale. Dopotutto abitavo al piano terra e non sarebbe stato un problema utilizzarla per uscire. Era quello che credevo, prima di aprire le tende. Uno spettacolo in quietante mi si mostrò davanti: il giardino, gli uccellini canterini e il negozio cinese di cianfrusaglie non c’erano più. Un’enorme distesa di fiamme aveva incenerito tutto. Dovevo uscire al più presto o avrei rischiato seriamente la morte. Ma non avevo vie di fuga. Sia la porta che la finestra erano diventate invalicabili. Persino il fragilissimo vetro della finestra era diventato più duro dell’acciaio. Non mi arresi e continuai a provare, ma era tutto inutile: ero in trappola.

“Ash, smettila di fare casino!” Una voce apparve dal nulla. Calda e paterna, quella voce era riuscita a calmarmi. “Chi ha parlato?” domandai. “Sono quello che nomini molto spesso. Assumo le forme dei più comuni animali, come il cane e il maiale. Sono Dio” rispose la voce. “Ehm…certo. E’ per caso uno scherzo? Dove sono le telecamere?” dissi esprimendo le mie perplessità. “Capisco il tuo dubbio, ma adesso ti spiegherò quello che ti è successo. Un attimo fa sei morto sotto il peso di una grassona che tentava di suicidarsi. Ti saresti meritato immediatamente l’eterna dannazione all’Inferno, ma il tuo gesto misericordioso ha salvato una vita. Per questo voglio darti una possibilità. Faremo un gioco” pronunciò l’altissimo. “Gioco? Che genere di gioco?” chiesi sempre più ansioso. “Vediamo…sei un otaku! Ottimo, aspettavo proprio uno come te. Giocheremo a ‘Missione manga’, il mio gioco preferito” spiegò Dio, creandomi ancora più dubbi. Rimasi a bocca aperta. Non riuscivo a crederci. Ero morto e stavo parlando con Dio, colui che insultavo sempre per ogni piccola cosa. “Non c’è bisogno che ti spieghi altro…capirai. Che il gioco abbia inizio!”


Nota dell'autore: niente recenzioni, niente continuo ;)
  
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