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Autore: Sofy_m    22/05/2012    10 recensioni
Attenzione spoiler!
Castle ha sentito tutto quello che Kate ha detto in sala interrogatori.
Lei non è ancora a conoscenza di tutto ciò.
Ora iniziano i problemi.
Riuscirà Beckett a sistemare le cose? Rick sarà disposto a perdonare?
E come andranno le cose al distretto?
E' la mia prima fanfiction, ho iniziato a scriverla dopo aver visto la 4x19 e il promo della 4x20. Spero vi piaccia.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kate Beckett, Quasi tutti, Richard Castle
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Quarta stagione
Capitoli:
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capitolo 23


Lei era la sua eterna sorpresa.




Kate era rimasta con gli occhi sgranati e il respiro sospeso a guardare lo scrittore che entrava nel distretto, tutti intorno a lei sembravano pietrificati, sentiva gli sguardi di tutti i colleghi puntati su di lei.
Rick era sicuramente dimagrito e la detective pensò che con la barba appena accennata fosse ancora più bello. Avrebbe voluto alzarsi e correre tra le sue braccia, poca importava se si trovava al lavoro. Lo vide sorriderle leggermente agitato e la detective sentì il suo cuore aumentare ancora di più la velocità del suo battito.
-Che lo spettacolo abbia inizio!- sussurrò Esposito al collega senza farsi sentire da Beckett. L'irlandese sorrise.

Quando i poliziotti lo videro entrare il distretto piombò nel più assoluto silenzio.
Lei era seduta alla sua scrivania e gli dava le spalle, Esposito le sussurrò qualcosa e lei si voltò. Quando i loro sguardi si incrociarono lo scrittore sentì il suo cervello disconnettersi completamente. Possibile che fosse diventata ancora più bella? E quella camicia... era sicuro che fosse la stessa che indossava quando si erano conosciuti.
Le sorrise nervoso, non ricordava più nulla, neanche come parlare o respirare, sentiva solo il suo cuore battere all'impazzata.

Castle la raggiunse, lei si alzò e prese il caffè che le stava porgendo.
-Ehi Castle!- lo salutò con un sorriso radioso.
Lo scrittore sorrise a sua volta. -Detective Beckett!- si guardarono imbarazzati.
L'uomo prese un profondo sospiro e chiuse gli occhi. -Kate, io...
-No Rick, scusami non avrei dovuto...- parlarono quasi contemporaneamente.
-Aspetta, aspetta Kate.- Rick la fermò e le poggiò una mano sulla spalla. A quel contatto Kate sentì un brivido lungo la schiena. -Lasciami finire,- continuò sorridendo. -devo dirti un paio di cose...
La donna annuì, cercando di non perdersi nei suoi profondi occhi azzurri.
Lo scrittore prese un altro profondo respiro, gli occhi di tutti gli agenti erano puntati su di loro. -Mi sei mancata Kate, mi sei mancata da morire.
-Anche tu...- sussurrò Beckett.
-Sono stati i trenta giorni più lunghi della mia vita, il tempo mi sembrava infinito, non passava mai e io non ero in grado di fare nulla. Aprivo il computer e stavo ore ed ore a fissare la pagina bianca senza sapere cosa scrivere... senza ispirazione... Perchè sei tu la mia ispirazione, tu sei la mia musa.
La detective arrossì imbarazzata. Le stava facendo una dichiarazione davanti all'intero distretto?!
-E senza di te tutto mi sembrava più brutto, più triste. Il cielo era più grigio, il mare più malinconico, l'aria più fredda... persino il cibo mi sembrava peggiore!- aggiunse facendola ridere. -Ma almeno avevo la tua voce, potevo sentirla quando volevo, mi bastava premere un tasto e tu eri lì, con me, almeno per qualche minuto...
Ryan ed Esposito stavano cercando di trattenersi dal fare battutine e cercavano di non guardarsi in faccia per non scoppiare a ridere, non era il momento.
-Ma sono riuscito a rovinare tutto ancora una volta, ancora una volta ti ho fatto del male! E non ti ho neppure chiesto scusa, anzi mi sono arrabbiato! Non ho pensato a come avrei reagito io se tu fossi andata a cena con Josh finché io non c'ero...
La detective sorrise immaginando la scena, Castle l'avrebbe fatto sicuramente a pezzi e poi dato in pasto agli squali. Esattamente ciò che avrebbe fatto lei a Meredith se avesse potuto.
-Ehi aspettate,- saltò fuori Esposito. -ma non è proprio quello che hai fatto Kate?- qualche poliziotto ridacchiò.
I due gli lanciarono un'occhiataccia. -Scusate, scusate...- l'ispanico tornò a sedersi scuotendo la testa.
Rick alzò gli occhi al cielo e sorrise, poi tornò a guardare la sua musa. -Scusami Kate, sono stato un cretino e posso capirlo se non vuoi perdonarmi, ma sappi che sono disposto a fare qualunque cosa, anche a strisciare se serve. Tra me e Meredith non è successo nulla, sono pronto a giurartelo e a...
-Ma io ti credo.
-...e anche... che cosa?- si fermò stupito, non si aspettava fosse così facile.
Kate sorrise. -Ti credo Rick, dico davvero.- ci aveva riflettuto per quasi due settimane, si era fatta del male analizzando le fotografie, ma alla fine aveva capito che si fidava di lui.
L'uomo era rimasto senza parole. L'abbracciò. -Sei fantastica!- sussurrò. -Grazie.- Si sentiva molto più leggero, come se l'enorme peso che sentiva sul petto fosse appena stato sollevato. La prima parte era andata alla grande.
Gli agenti iniziarono ad applaudire sorridendo, dietro le spalle del suo uomo Kate poteva vedere anche Ryan, Esposito e Lanie.
La detective si staccò dallo scrittore e lo guardò negli occhi. -Richard devo chiederti scusa anch'io per...- Castle le posò un dito sulle labbra.
-No,- disse sorridendo. -Non serve Kate.
Ecco, l'aveva stupita per l'ennesima volta. Per l'ennesima volta le aveva mostrato quanto potesse essere dolce.
Kate si avvicinò a lui e lo baciò con passione, nonostante li stessero guardando chissà quante persone. Quanto le erano mancate quelle labbra morbide!
Schiuse appena le sue mentre si aggrappava alle spalle dello scrittore. L'uomo le cinse i fianchi con le braccia e fece incontrare le loro lingue.
Dopo qualche secondo, mentre la maggior parte dei poliziotti era tornata al lavoro o aveva comunque distolto lo sguardo, Lanie iniziò a tossire.
-Niente atti osceni in luoghi, pubblici grazie!
Musa e scrittore si staccarono imbarazzati, la donna si fissò i piedi con le guance in fiamme. Rick le mise una mano sotto il mento e la costrinse a guardarlo negli occhi. 
-Castle... forse è meglio se ci mettiamo a lavorare.- sussurrò cercando di recuperare fiato.

La squadra passò l'intera giornata ad indagare, finché, quando ormai era quasi sera, scoprirono che il ragazzo era stato ucciso da un compagno di scuola con cui aveva avuto parecchie liti. Lo arrestarono e tornarono al distretto soddisfatti, erano riusciti a fare giustizia e il caso non era stato troppo difficile.
Beckett aveva tenuto le distanze da Castle per quasi tutto il giorno, temeva che stargli troppo vicino la sconcentrasse, quando se lo trovava davanti riusciva soltanto a sorridergli e a perdersi nei suoi occhi desiderando di stare tra le sue braccia, cosa non proprio adatta al lavoro, specialmente per una detective della omicidi.
Kate si sedette alla sua scrivania per compilare il rapporto, Rick si accomodò vicino a lei e rimase ad ammirarla.
-Castle è inquietante.- sussurrò la detective con un sorriso. Le piacevano tutte le sue attenzioni.
-Scusa, è che sei bellissima...- disse serio, poi sorrise. -E questa camicia mi fa ripensare al nostro primo incontro.
La donna si voltò verso di lui e gli sfiorò il viso con una mano. -Anche tu non sei male scrittore, devo ammettere che mi piaci parecchio con un po' di barba e qualche chilo in meno!- fece scorrere la mano lentamente sul petto dell'uomo fino a raggiungere i suoi addominali.
-Detective, le consiglio di fermarsi...- disse lui bloccandole la mano. -o potrei non rispondere delle mie azioni...- aggiunse con voce sensuale.
Beckett si morse il labbro inferiore e gli sorrise maliziosa.
-Lo sapete che stiamo sentendo tutto, vero?- chiese Esposito leggermente sconvolto mentre Ryan faceva smorfie di disgusto.
Lo scrittore si voltò verso l'amico. -Scusate ragazzi, non è che potreste... non so, andarvene?
La detective gli tirò un pugno sul braccio. -Smettila scemo, siamo al distretto!
-Scusami amore.- disse con gli occhi da cucciolo.
-Mi fate venire la nausea!- si lamentò l'irlandese.
Kate li ignorò. -Ragazzi perchè non andiamo a cena tutti insieme? Anche con Lanie e Jenny, intendo.
-Ah, no, aspetta!- la bloccò Rick. -Io... io ti devo dire una cosa!
-Va bene...- rispose la donna incuriosita.
Castle si passò una mano tra i capelli e chiuse gli occhi cercando di ricordare cosa gli aveva detto sua figlia, mentre il suo cuore aveva iniziato a battere a mille..
Zero, niente. Vuoto assoluto.
Sentì il panico invaderlo e le mani iniziare a sudare. Ma che gli stava succedendo? Era uno scrittore diamine! Lui lavorava con le parole!
-Perdonami Kate, in realtà avevo pensato ad un discorso ma...- disse con voce incerta. -Ma non mi ricordo più niente, e Alexis aveva detto che... e poi non so, è la prima volta...- stava iniziando a blaterare.
-Ehi frena, frena, frena!- la detective gli prese il volto tra le mani e lo guardò dolcemente. -Che succede?
-Devo dirti una cosa ma non so da dove iniziare...
La donna lo guardò stupita. -Puoi dirmi qualsiasi cosa.- disse sicura. Ed era assolutamente vero. Lo scrittore lo capì e si tranquillizzò, decise che avrebbe improvvisato. I due colleghi li guardavano curiosi.
Prese le mani della detective tra le sue e la guardò negli occhi. -Kathrine Beckett, lo so sono ripetitivo, ma tu sei il sole che illumina le mie giornate, l'ossigeno che mi permette di continuare a vivere. La donna più affascinante, complicata, testarda, determinata e sensibile che io abbia mai incontrato. E sei bellissima, la tua risata è fantastica, i tuoi occhi sono splendidi. Sei la detective più in gamba di New York, sei intelligente e forte, sei stupenda...
-Grazie Rick...- sussurrò Kate, che sentendo tutti quei complimenti era avvampata e aveva abbassato lo sguardo.
-Ma non sto dicendo che tu sia la donna perfetta, sto dicendo che tu sei la donna perfetta per me. Mi completi, mi rendi migliore, mi aiuti a crescere e io te ne sono davvero grato.- si fermò per riprendere fiato. -Quattro anni fa, quando per caso ti ho conosciuta, eri solo una delle tante, una che volevo e basta. Poi... poi ti ho conosciuta, poi mi hai rubato il cuore e l'hai fatto tuo per sempre, poi ci siamo innamorati. E adesso guardaci! Ti sto facendo una dichiarazione d'amore in mezzo al distretto!
Tutti risero, Beckett compresa.
-Sei entrata nella mia vita e l'hai sconvolta, mi hai fatto capire quali sono le vere cose importanti e mi hai permesso di conoscere la vera te. In questo mese ho capito che ogni momento lontano da te è una sofferenza, un dolore fisico e non voglio riviverlo mai più!
-Neanche io Castle...
-Ehi, io inizierei ad avere fame!- esclamò Esposito guadagnandosi una gomitata da parte di Ryan.
-L'altra notte ho fatto un sogno...- disse Castle ignorando l'ispanico. -Ero negli Hamptons, Alexis era adulta e aveva dei figli e un marito... E io, io avevo un altro figlio, un bambino. Un bambino con il tuo stesso colore di capelli e i miei occhi, che ti teneva per mano e ti chiamava mamma, poi guardava me e mi chiamava papà.- lo scrittore la guardò radioso.
Beckett sentì il suo cuore perdere un battito immaginandosi la scena. Castle aveva sognato la loro famiglia, il loro figlio. -E'... E' bellissimo...
-E sai cosa ho capito Kate? Ho capito che questo è il mio sogno. Io voglioquella famiglia, io la desidero con tutto me stesso! Voglio svegliarmi la mattina e vederti a fianco a me, portarti la colazione a letto e accompagnarti al distretto, stare qui con te. Voglio andare in vacanza con te, in modo da non doverti stare lontano neanche mezzo secondo! Voglio che tu faccia parte della mia famiglia, con Martha ed Alexis, e voglio che un giorno un bambino ci chiami davvero mamma e papà! Voglio litigare con te per il colore della nostra casa, per come educare nostro figlio, per cosa scrivere nei miei libri e per quanti caffè mi devi! Voglio vederti invecchiare a fianco a me, voglio vederti fare la mamma e poi la nonna! Voglio passare il resto della mia vita con te!
La donna era rimasta a bocca aperta, erano le parole più belle che avesse mai sentito, ed erano per lei! Sorrise commossa. -Sei fantastico Rick... E se ti può consolare è ciò che voglio anch'io!
Lo scrittore sentì il suo cuore perdere un battito. -Detective, non hai ancora capito dove voglio andare a parare, vero?- chiese emozionato.
Beckett scosse la testa confusa. -Cosa intendi?
L'uomo sorrise e prese un profondo sospiro, poi, sempre con le mani della donna tra le sue, si inginocchiò davanti a lei guardandola negli occhi.
Kate rimase a bocca aperta, gli occhi sbarrati, era sbalordita. Possibile che...? No, no, no, non era possibile, si stava sbagliando. Eppure il suo cuore batteva all'impazzata.
Ryan ed Esposito si fissavano increduli scuotendo la testa.
Rick rise vedendo la sua espressione. -Adesso credo che tu abbia capito.- tornò serio. -Kathrine Beckett ti amo come non ho mai amato nessun'altra donna in tutta la mia vita e so che è con te che voglio vivere, penso di avertelo già spiegato bene. Perchè tu non saresti la numero tre, tu saresti la sola e unica donna della mia vita, la mia musa, la mia detective, la mia ancora di salvezza. E io sarei il tuo scrittore, il tuo eterno bambino, il tuo braccio destro coraggioso.
E finalmente saremmo un noi, una famiglia vera. E io prometto che ti farei sentire amata e protetta ogni giorno, per il resto della mia vita, always.
Quindi,- mise una mano nella tasca della giacca ed estrasse una scatoletta blu. -Kathrine, vuoi sposarmi e rendermi l'uomo più felice tra tutti gli esseri viventi, alieni compresi?- la aprì e le mostrò l'anello. Lo scrittore riusciva a sentire solo i battiti del suo cuore mentre aspettava la reazione della sua musa. Non si era mai sentito così agitato in tutta la sua vita, quando aveva fatto la proposta alle sue due ex mogli sapeva esattamente cosa dire e come avrebbero reagito, con lei no, lei era la sua eterna sorpresa. Davanti a lei aveva dimenticato tutto ciò che aveva pianificato con Alexis, aveva dovuto improvvisare basandosi solo sui suoi sentimenti, su ciò che sentiva.
-Ti prego pizzicami.- sussurrò l'irlandese al collega sorridendo.
-Avrei dovuto scommetterci un sacco di soldi!- mormorò l'ispanico tra i denti.
Kate non li sentiva, riusciva solo a guardare il suo scrittore, lì, in ginocchio davanti a lei con un anello in mano e un fantastico sorriso. Il suo cervello si era scollegato.
Poi, d'un tratto, le parole di Rick assunsero un senso nella sua mente ed immaginò tutto quello che lui le aveva descritto. Sentì un'enorme sensazione di felicità invaderla. Era quello che voleva anche lei, era quello che aveva sempre voluto.
-Sì...- sussurrò mentre lacrime di gioia le scendevano sul volto. -Sì, sì, sì, sì, sì! Sì Rick... voglio diventare tua moglie!
Castle le infilò l'anello al dito, poi si alzò e la abbracciò. -Grazie Kate, ti amo. Prometto che non te ne pentirai!
-Ti conviene scrittore, ti conviene!- rispose lei ridendo. Si sentiva felicissima. -Ah, ti amo anch'io!
Rick la sollevò da terra ruotando su se stesso e la baciò. -Dobbiamo festeggiare!- si voltò verso i due amici. -Ehi ragazzi, tutti a cena a casa mia! Vi aspetto per le otto e mezza!
I due annuirono ancora a bocca aperta.
-Kate, li abbiamo sconvolti!. sussurrò all'orecchio della donna che rideva.

-Futura signora Castle, prego, si accomodi!- disse Castle aprendo la porta di casa.
-"Signora Castle"... - rispose lei scuotendo la testa divertita. Non riusciva ancora a rendersene conto. -Dove sono Martha e Alexis?- chiese guardandosi intorno.
-Sono fuori, ma hanno detto che arriveranno a cena puntuali!- rispose Rick dirigendosi in cucina per iniziare a preparare. -Tuo padre?
-Mi ha appena scritto che verrà.
-Ok... Gli hai detto il perchè?
-No, sarà una sorpresa!
-Bene, ora inizio a preoccuparmi!
La donna rise, non vedeva l'ora di vedere la scena. -Stai tranquillo Rick...
-Tranquillo? Sto per chiedergli la mano di sua figlia! Penserà a mille modi per uccidermi, è quello che farei io se qualcuno volesse sposare Alexis, insomma lei è mia!
Beckett alzò gli occhi al cielo divertita. Poi si avvicinò a lui. -Quindi... Martha e Alexis non ci sono... la casa è vuota... - gli disse sensualmente.
Lui deglutì a vuoto sentendola così vicino. -Kate...
La donna iniziò a sbottonargli lentamente la camicia mentre lo baciava. -Sì?
-Dovremmo... dovremmo preparare la cena...- non suonava molto convinto.
-Rick...- sussurrò mentre gli slacciava la cintura e scendeva con le labbra sul suo petto.
-Dimmi Kate...- stava per perdere il controllo.
-Ti voglio.- gli si strusciò contro e sorrise maliziosa.
Lo scrittore non se lo fece ripetere due volte.

Erano nudi, distesi sul letto di Castle, abbracciati.
-Rick, come ci siamo arrivati al tuo letto?- chiese la detective, spezzando il silenzio. Non riusciva a ricordarlo.
Lo scrittore sorrise e iniziò a baciarle il collo. -A quanto pare era distratta detective... Ah, io e le mie mille doti...
La donna si strinse di più a lui. -Il tuo ego prima o poi mi soffocherà!
-Che ci posso fare se sono così irresistibile? Insomma tutte le donne mi vorrebbero!- disse ridendo.
Beckett si irrigidì e abbassò lo sguardo. Era vero, tutte le donne l'avrebbero voluto, e chissà quante in passato l'avevano avuto! Cercò di sbarazzarsi dell'immagine che le si era appena formata nella mente e scosse la testa. Non poteva pensare a lui con un altra donna, magari proprio in quel letto.
Castle si accorse dello strano comportamento della sua musa. -Ehi Kate, tutto bene?
-Sì, sì, tranquillo...- mormorò senza incrociare il suo sguardo.
-Ehi... guardami.- la donna ubbidì. -E' per quello che ho appena detto?
Kate annuì e riabbassò lo sguardo.
-Scusami, mi dispiace, non volevo... Stavo solo scherzando... Ma Kate hanno davvero tanta importanza le donne del mio passato?- chiese quasi con disperazione.
-Come posso competere con Meredith, Rick? O con Gina? Io...- disse con una nota di panico nella voce.
-Kate, anche se fossero entrate centinaia di ragazze in questa stanza, e no, non è successo,- aggiunse vedendo il suo sguardo. -ma anche se fosse accaduto  non avrebbe importanza, perchè tu sei l'unica che è riuscita ad entrare nel mio cuore! E non ti voglio sposare perchè è la cosa giusta da fare, ma perchè tu sei quella giusta! Meredith e Gina non valgono neppure la metà di te! Vuoi sapere perchè sono andato a cena con la mia ex moglie?
-Certo! Ma se non vuoi... puoi anche non dirmelo.
-Le ho chiesto cosa le fosse piaciuto della mia proposta, perchè mi avesse sposato e cosa secondo lei avrei dovuto fare con te... Poi ho preso tutte le risposte e ho fatto il contrario.- concluse con uno splendido sorriso. -Non posso ancora credere che tu mi abbia detto di sì!
La sua musa sorrise commossa. -Grazie.
-Always.- lo scrittore riprese a baciarle dolcemente il corpo mentre con le mani le accarezzava il seno. La detective gemette quando sentì l'eccitazione del suo uomo contro di sè. Gli accarezzò il volto e lo baciò appassionatamente. -Ti amo Richard.
-Anch'io ti amo Kate.- rispose portandosi sopra di lei.
-O mio dio!- Beckett si alzò di scatto.
-Che succede?- chiese l'uomo spaventato.
-Castle sono le otto meno dieci!- esclamò indicando la sveglia.
L'uomo tirò un sospiro di sollievo. -E io che pensavo avessi cambiato idea...
-Fra un po' arriveranno tutti!
-E allora?
-E allora non possono trovarci così!
-Perchè no?- chiese con gli occhioni da cucciolo, tornando a baciarla.
-Rick, ti prego...
-Insomma, tu puoi sedurmi e io no?
-Rick, se arriva mio padre e vede i nostri vestiti sparsi per casa e poi ci trova così come pensi che reagirà?
Castle la guardò terrorizzato solo al pensiero. -Andiamo a vestirci.

Dopo mezz'ora in qualche modo erano riusciti a preparare una cena decente e a rendersi presentabili. Si sedettero sul divano per riposarsi un attimo.
-Sei pronta per il grande annuncio?- chiese Rick elettrizzato.
-Beh, i ragazzi e tua figlia lo sanno già...
-Sì, ma tuo padre, mia madre, Lanie e Jenny no... Sarà una bella sorpresa!
-Senza dubbio!- annuì la detective sorridendo. Era proprio curiosa di vedere le loro facce.
In quel momento suonò il campanello. i due si scambiarono un bacio veloce, poi presero un bel respiro ed andarono ad aprire.
Erano tutti lì. Esposito e Ryan, che sembravano essersi ripresi, con due bottiglie in mano aprivano il gruppo, dietro di loro stavano Jenny, Lanie e Alexis mentre più indietro Martha chiacchierava con Jim Beckett.
-Benvenuti!- salutò lo scrittore facendoli entrare. -Mamma mi spieghi perchè hai suonato se avevi le chiavi? Potevi farli entrare tu!
I ragazzi e Alexis scoppiarono a ridere. -Ecco... diciamo che volevamo essere sicuri di non beccarvi in un momento imbarazzante!- rispose sua madre.
La detective arrossì ed evitò di guardare il padre, che intanto si era avvicinato a Rick.
-Buona sera signor Castle, penso si ricordi di me.
-Certo signor Beckett.- rispose all'istante lo scrittore agitato. -Sono contento di rivederla...
-Anch'io, sua figlia ultimamente mi ha parlato molto di lei e ho letto i suoi libri in quest'ultimo periodo.
Sul volto di Rick si aprì un sorriso. -Oh, bene!
-Heat Wave.
Castle si pietrificò, Kate arrossì ancora di più e Ryan, Esposito e Lanie iniziarono a tossire per nascondere le risate.
-Ah, ecco, io...- non sapeva cosa inventarsi per uscire da quella situazione imbarazzante. -...è... è tutta immaginazione, voglio dire...
Anche Alexis scoppiò a ridere.
-Cioè no! Non sono mie fantasie su... su sua figlia...- stava andando in panico.
-Rick.- lo tranquillizzò la detective sorridendo. -Stai calmo e respira.
Si voltò verso suo padre. -E tu papà smettila di prenderlo in giro! Non hai mai letto un suo libro, non so cosa ti abbiano detto quei due ma non farlo soffrire!- disse sorridendo.
-Scusami Katie, non ho resistito!- rispose lui scoppiando a ridere e abbracciandola. Castle tirò un respiro di sollievo.
-Adesso potete dirci il perchè di questa cena?- domandò Jenny. -Non è giusto che loro lo sappiano già!- indicò il marito, il collega e la ragazza dai capelli rossi che continuavano a ridere.
-Ok, avete ragione, è il momento di spiegarvi tutto.



Angolo dell'autrice:
Lo so, lo so, sono un mostro, vi lascio in sospeso per l'ennesima volta! Però sono stata buona, questo capitolo è dolcissimo! Kate e Rick si sono ritrovati e lui le ha fatto la grande proposta :)
Devo ammettere che è stato piuttosto difficile scrivere questo capitolo e non sono proprio del tutto soddisfatta ma vi accontenterete :D
Sì, molto probabilmente la scena tra Jim e Castle l'avete già vista, ma io dovevo inserirla, la amo troppo (come si può tagliare una scena del genere?!?!).
Ah, sì, voglio anche ringraziare dottor House visto che ieri si è concluso, è grazie a lui se sono diventata una telefilm dipendente, lui farà sempre parte di me :)
Bene, ho scritto anche troppo, grazie di tutto!
Alla prossima!
  
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