Le
strade totalmente vuote, i finestrini abbassati per far
entrare l’aria di una delle prime serate d’estate,
io che accelero andando ben
oltre il limite di velocità consentito; la musica alta, che
cerca di
sovrastare i miei pensieri. Inutilmente. Da giorni ormai ho un unico
pensiero che urla nella mia testa, e nulla sembra riuscire a farlo
tacere.
E il mio pensiero eri tu, tu che te ne entri ed esci dalla
mia vita a tuo piacere, tu e sempre solo tu che mi fai questo effetto,
che non
fai altro che giocare con me a spese del mio cuore, forse non te ne sei
mai
accorto, ma ogni volta che ti rifai vivo mi dilani il cuore, e poi te
ne vai,
lasciandomi sola a raccogliere i frammenti del mio cuore, e quando
riesco a ricomporli eccoti ricomparire ancora.
Sospiro. So che sta per succedere ancora una volta, ma sai,
non sono mai riuscita a dirti di no, e mai ci riuscirò
probabilmente, e questo
fa male, tremendamente male.
Il lettore cambia canzone, ed ecco un’altra canzone che mi
parla di te, il tuo ricordo mi ferisce e mi aggrappo al volante
così forte che
le nocche della mia mano sembrano voler squarciare la pelle; inizio a
rallentare, ormai sono arrivata; un veloce pensiero di andarmene
distante da
qui mi attraversa la mente ma l’orgoglio lo ricaccia
indietro, devo
presentarmi, non posso fare la vigliacca. Non oggi.
Parcheggio. I battiti del mio cuore iniziano ad accelerare,
scendo e mi accendo una sigaretta, forse lei riuscirà a
calmarmi.
Tutto intorno a me è silenzioso, si sente solo il frinire
dei grilli e da una casa lontana qualcuno che suona una chitarra
elettrica,
forse un ragazzino che sogna un futuro da rocker, chissà.
Ormai il cuore mi va fuori dalla gola e anche le gambe
iniziano a tremarmi, e il bello è che tu non sei ancora
arrivato. E forse
nemmeno
verrai ,
probabilmente mi scriverai dicendomi che per colpa di un
impegno improvviso non puoi venire.
Spero
non sia così.
Mi guardo intorno. Non c’è nessuno, né
una macchina né uno
scooter, niente di niente; sono da sola davanti ad un bar chiuso da
anni; il
bar dove passavamo le serate insieme a tutti gli altri, ma ora il bar
è chiuso
e tutti noi abbiamo preso strade diverse, gli unici a non
essersi troppo allontanati siamo io e te, uniti da
un legame che a quanto pare sembra indissolubile.
Persa nei pensieri non mi accorgo della macchina comparsa in
lontananza e solo quando i fari mi abbagliano capisco che sei tu, sei
venuto,
sei qui per me.
Getto la sigaretta lontana, tu scendi e a tua volta ti
accendi una sigaretta, questo vizio l’abbiamo iniziato
insieme, ricordo ancora
il giorno che da ragazzini ci siamo divisi la nostra prima sigaretta
nascosti
dietro a casa mia. Quanto siamo cresciuti e cambiati da allora.
Chissà se
riusciremo mai a tornare come eravamo una volta, così
affiatati da sapere tutto
l’uno dell’altra, così uniti che non
c’ero io senza te, e non c’eri tu senza
me.
Ti avvicini e sbiascichi un “Ciao” e mi passi una mano dietro alla schiena per avvicinare il mio corpo al tuo per darmi un bacio sulla guancia. Milioni di emozioni mi escono dal cuore e mi tolgono il respiro, prima che tu ti allontani ti passo le braccia attorno al collo e con le lacrime agli occhi sussurro “Mi sei mancato.”
Parole
sincere, parole sentite, parole che vanno dritte al
cuore colpendolo forte, ed ecco che mi stringi forte, che appoggi la
tua testa
sulla mia spalla, come se non ci fossimo mai lasciati; io che inizio a
piangere
silenziosamente perché so che odi vedermi star male.
Rimaniamo così in silenzio per un po’, troppe cose
da dirsi,
troppe poche parole per descrivere i nostri sentimenti, ma
già essere di nuovo
così vicini per
ora
mi basta .
“Io – fa con la voce incerta – io ho così tante cose da dirti, però non so da dove iniziare.” Cerco di rispondere ma lui prontamente lui mi mette un dito sulle labbra azzittendomi.
“Ti
prego no, non dire nulla, perché so che se non
parlo
ora non ti dirò più quello che penso. Appena ti
ho visto oggi ho subito pensato a quanto stupenda e bella tu
sia, a quanto stupido sono stato a lasciarti andare tempo fa, a quanto
ho
desiderato in questi mesi averti accanto, poterti parlare, abbracciare,
baciare.
E lo so, lo so che è stata tutta colpa mia, so che sono
stato io ad
andarmene per l’ennesima volta, e posso solo lontanamente
immaginare quanto
male ci sei stata. E mi dispiace, mi dispiace tremendamente, credi se
potessi
tornare indietro lo farei solo per non farti star male;
perché tu non te lo
meriti, non te lo sei mai meritata, eppure io sono sempre stato
così stupido a
non accorgermi quanto tu fossi preziosa, quanto tu fossi
così importante per
me.
Perchè i sentimenti che provo nei tuoi confronti non sono
mai cambiati, ma
ero troppo orgoglioso per ammettere che avevo bisogno di te. Mi manchi,
mi sei
mancata dal momento stesso che ti ho detto che non volevo
più vederti, avevo
paura di quello che sentivo, di quello che provavo.
Vederti ora piangere per me
giuro mi spezza il cuore, e l'unica cosa che vorrei fare ora
è quella di
abbracciarti e stringerti forte a me, vorrei cancellare tutto il dolore
della
tua vita, tutti i brutti ricordi, tutti i pensieri che ti affliggono
ora -
sospira accarezzandomi il viso e asciugandomi le lacrime che
continuavano a
scendere copiose - Ti chiedo scusa, scusami per tutto quel dolore che
ti ho
fatto provare, per favore perdonami, ti chiedo solo questo.
E se non lo vorrai
fare capirò perchè se fossi al posto tuo ora non
mi perdonerei mai."
Finì
così di parlare e tenendomi per mano mi fece sedere
accanto a lui, le sue parole mi hanno profondamente colpito ed ora mi
ritrovo
ad avere migliaia di pensieri ingarbugliati nella testa, non sapevo
cosa dire e
rimanevo lì in silenzio con lo sguardo perso nel vuoto. Lui
intanto se ne stava
zitto mentre mi osservava, mi conosceva, sapeva che a me serviva tempo,
che era
inutile mettermi fretta, sapeva aspettarmi, sapeva capirmi
più di chiunque
altro, ed era anche per questo motivo che non ho mai voluto prendere le
distanze da lui, lasciarmelo definitivamente alle spalle, non avrei mai
trovato
una persona come lui, e mai avrei voluto trovarlo, perchè
era lui che volevo,
da sempre.
"Ti
perdonerò sempre, qualunque cosa tu possa farmi,
perchè non voglio perderti, perchè sei stato e
sei troppo importante per me.
Sei stato uno stupido lo confermo, ma ora sei qui con me, e non potrei
desiderare di meglio ora. Sono felice che tu sia qui, e questo mi
basta."
Poche parole, come mio solito, ma sufficiemti per far capire cos'ho
dentro.
Lui mi guarda e sorride, mi passa una mano dietro la testa e
mi attira verso di lui fino a quando le nostre labbra non s'incontrano.
E così
inizia tutto un'altra volta, piccoli assaggi ma che creano grandi
brividi,
emozioni che avevo relegato in fondo al cuore che esplodono
così
all'improvviso. E tutto grazie a te. Tu hai sempre tirato fuori il
meglio di
me, come io ho fatto con te. Ci completiamo, ed ora che ti ho ritrovato
non
voglio più lasciarti.
-
Due
anni dopo -
Di
nuovo qui. Sempre davanti al solito bar chiuso, sempre la solita
serata d'inizio estate, sempre da sola. Ma questa volta non aspetto
nessuno, so
che non arriverà nessuno, di certo non verrai tu.
Perchè te ne sei andato, per
sempre. Mi avevi promesso che non te ne saresti mai andato, ma le
promesse son fatte per spezzarsi, e non so se è stato il
caso o la tua volontà, ma tu adesso non ci sei
più, non ci sei più per me, per nessuno. E adesso
sto qui, con la solita
sigaretta in mano a non sapere cosa farmene di questo vuoto che mi hai
lasciato
dentro, di questa rabbia che mi sono ritrovata tra i piedi da un giorno
all'altro e non sapere dove metterla. Mi manchi come l'aria, ma nessuno
potrà
farti tornare, e nessuno potrà mai darmi quello che mi hai
dato tu. Ora di te
non mi resta altro che il ricordo, i tuoi occhi così chiari
e così profondi da
aver paura di annegarci dentro, le tue mani sempre fra i miei capelli,
le tue
labbra, il tuo corpo...tutte cose che non posso più avere. E
il ricordo
dell'ultima sera passata insieme, io che ti guardo mentre te ne vai,
inconsapevole che sarebbe stata l'ultima volta che ti avrei visto.
Una lacrima scende lungo il mio viso, ora niente più mi lega
a questo bar, a queste strade, a questa città. L'ultimo filo
che mi teneva
legata qui ormai si è spezzata e ora non posso fare altro
che andarmene anch'io
verso chissà dove. Salgo in macchina e per l'ultima volta
riguardo il luogo
dove ho passato i momenti migliori della mia vita. Accendo la macchina,
abbasso
i finestrini e riparto verso l'ignoto della mia vita.
See you soon,
ANna