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Autore: Irishkoala    23/05/2012    9 recensioni
Perché non ci sono solo i Leto Bros...
Come reagirebbe un certo fratello dopo una certa notizia?
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Faith.'
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Unbelievable Consideratemi davvero esaurita perché avevo scritto questa shot due mesi fa e mi ero pure dimenticata di averlo fatto lasciandola tra quelle da pubblicare o.O
Comunque cade a pennello perché oggi volevo aggiornare Obli ma non faccio in tempo nè a rispondere ai vostri commenti nè a preparare il chap -chiedo perdono-, quindi nell'attesa vi addolcisco per un qualche minuto con questa robina che, mi ricordo, mi venne in mente dopo una foto che però non c'entra nulla con quello che ho scritto :P
OS con zero se non nulle pretese e una rivisitazione ormai conosciuta di come potrebbe essere andata la scena in realtà, perché ci sarebbero mille modi diversi per immaginarla ^^ io ne ho scelto uno.
Perché non ci sono solo i Leto Bros.....
A domani, spero, con Obli ;) intanto buona lettura, infiniti grazie e tanti bacioni mie donzelle ^^
Leia





Unbelievable




Gli scarsi trenta minuti di pausa soliti, quel pomeriggio, non avrei potuto sfruttarli come sempre.

Non che facessi un granché, al massimo due sigarette fumate di seguito, un cazzo, oppure una chiacchierata con gli altri della crew, nell'ultimo periodo anche una scopatina e via che ancora non mi spiegavo, ma erano comunque trenta minuti di pausa.

Dalla mattina invece sapevo chi era atterrato, arrivato in quel di Londra per lavoro ma, ovviamente, anche per rompere le palle a me. Come faceva sempre e che non era contento quando non ci riusciva.

Mi ero rassegnato, non sarei comunque stato in grado di sfuggirgli, così avevo chiesto a Oliver se mi fossi dovuto togliere qualcosa del costume di scena per non rovinarlo, della serie mantello, casacca, parte dell'armatura e i gambali, tanto che ero rimasto con l'improponibile simil gonnella e una canotta mia che mi ero infilato a sbafo per evitare di girare per i corridoi del set mezzo nudo.

Non che mi fregasse qualcosa, l'avrei fatto tranquillamente, ma già sapevo che mi aspettavano una serie di minuti eterni di sfottimento puro, se mi fossi presentato anche in quel modo non me lo sarei più tolto dalle palle fino a Natale.

Svoltai l'angolo che portava all'esterno del blocco di edifici che costituivano i set interni e mi diressi al bar subito accanto dove non era raro trovare altri combattenti o abitanti macedoni, chiacchierare o comportarsi come se nulla fosse.

Non era nulla di strano.

Salutai qualcuno che mi fece dei cenni anche se non le conoscevo tutte le comparse, poi chiesi al barista di portarmi un caffè subito dopo aver adocchiato lo stesso che si stava sbracciando da quasi cinque minuti per farsi notare, con l'altra mano impegnata a tenere il telefono incollato all'orecchio da cui stava parlando.

Gli feci uno sguardo sarcastico solo per abitudine e non potei nemmeno arrivare al tavolo tranquillamente che lui, non solo aveva già liquidato chiunque fosse stato il suo interlocutore ma mi aveva indicato, sgranando gli occhi e guardandomi stralunato, una mezza via tra il mettersi a ridere a crepapelle o preferire di non essere della stessa famiglia.

Uno.Due.Tre...

Propese per la prima cominciando a ridere come se non l'avesse mai fatto in vita sua, strizzando le palpebre e inclinando la testa indietro una volta per poi mettersi una mano davanti alla bocca cercando di trattenersi ma non riuscendoci.

Ciao eh, grazie, anche tu mi sei mancato!” lo aggredì già innervosito e scocciato, anche se sapevo che sarebbe finita in quel modo mentre lui cominciò a scuotere la testa e una mano per farmi cercare di capire che non avrebbe voluto ridere e che era tutto a posto.

Tentativo che fallì miseramente.

Continuai a guardarlo finto ironico mentre presi il caffè che mi arrivò al tavolo in quel momento e lui si schiarì la voce per contenersi e decidersi a calmarsi.

Scusa bro' ma...dio...” si rimise a ridere “..ti sei visto?”

Roteai gli occhi “Non provarci ok! Sei l'ultimo che dovrebbe parlare!”

Mi guardò divertito, anche troppo “Sarò anche gaio ma neanche sotto tortura ci vado fuori vestito così e lasciatelo dire ma biondo stai malissimo, fai veramente cag..”

Ah!” lo fermai allungando una mano avanti in maniera retorica e chiudendo gli occhi mentre lui si zittì di fretta, mordendosi le labbra per non continuare a ridere “..se sei venuto per insultarmi puoi anche tornare al lavoro!”

Sospirò, scuotendo la testa con ancora il sorriso addosso “Eddai, è da un secolo che non ci vediamo, tu e il tuo dannato lavoro che ti porta sempre ovunque, almeno una volta che siamo vicini lasciati venire a trovare dal tuo fratellone no?”

Lo guardai sarcastico “Allora evita commenti...nemmeno a me piace, ma è per la parte” affermai con scarso entusiasmo, bevendo il caffè in una volta e riappoggiando la tazzina con lo sguardo di mio fratello ancora addosso.

Ok d'accordo, non dico più niente...allora? Come vanno le cose?”

Lo fissai, per un secondo fermai il tempo attorno a me, almeno nella mia percezione.

Cos'avrei potuto dirgli? Lo voleva veramente sapere? Perché, ora che ci pensavo, lui era effettivamente l'unico con cui mi sarei potuto confidare e che mi avrebbe potuto dare una mano o delle risposte...anche se ci trovavamo in un bar affollato di colleghi.

Il tempo tornò a scorrere e io ripartii dal presente.

Bene, è un po' faticoso ma stiamo andando alla grande” affermai con la solita frasetta studiata, sentendomi lo stesso un codardo, come mi stavo sentendo troppe volte da mesi a quella parte e non sapevo più come uscirne.

Non lo fregai, non avrei potuto sperare di riuscirci con lui, mi conosceva troppo bene, ma per quei minuti lasciò correre, mentre ci scambiammo un paio di chiacchiere spicciole su come stessimo, cosa avessimo fatto negli ultimi mesi e anche come stessero a casa, visto che ero io quello che si faceva vedere veramente poco in quel periodo.

Fu solo dopo il primo quarto d'ora di pausa già bruciata che la mia maledizione, contemporanea alla mia rinascita di quegli ultimi fottuti mesi, fece la sua comparsa, senza preoccuparsi di un beneamato cazzo quando entrò nel bar a seguito con Jonathan e Francisco con cui stava parlando.

Si fermarono al bancone per ordinare qualcosa, senza notarmi in un primo momento, io ancora impegnato ad ascoltare mio fratello che non si era accorto di niente, ma con un occhio già su di lui che non riusciva più a spostarsi.

Io almeno, la decenza di essermi in qualche modo cambiato l'avevo avuta, invece lui era ancora con i vestiti di scena, tutti, il trucco attorno agli occhi che glieli faceva risaltare ancora di più rispetto alla grandezza propria già esagerata e l'unica differenza erano i capelli, non lasciati sciolti come doveva tenere in scena, ma legati in basso in una coda.

Quegli stessi capelli che avevo già voglia di toccare di nuovo, lasciandoci vagare le dita all'interno come se fossero l'ultima cosa sulla terra per cui valesse la pena accarezzare.

In mezzo secondo avevo perso tutto.

Fiato, saliva, percezione di cosa ci fosse intorno e il cuore aveva cominciato a battere a mille al secondo. Dannazione non era possibile che mi provocasse tutte quelle sensazioni miste insieme così velocemente, non era umano e soprattutto non l'avevo mai sperimentato con nessuno.

Ovviamente, il pirla di turno, che ero io, non pensò a chi avessi ancora davanti che se ne accorse e mi schioccò le dita davanti agli occhi, ora entrambi ad essersi fissati su quella figura tremendamente perfetta.

Cole, mi ascolti?!”

Scossi la testa di fretta tornando a focalizzare mio fratello e fingendo di aver capito cosa mi avesse raccontato fino a prima.

Ahn?..”

Chi stavi guardando?” chiese subito, indagatore e, ovvio, anche sornione mentre voltò la schiena sulla sedia per controllare dietro di sé ma visto che c'erano solo uomini e, conoscendomi, non immaginò chi avessi mangiato con lo sguardo fino a un secondo prima.

Mi spieghi chi c'è di così interessante? Sembrava volessi fartelo sul momento”

Ammutolii, irrigidendomi, mentre mio fratello tornò a girarsi verso di me e io non ero mai stato più palese che in quei brevi intensi secondi.

Nessuno” affermai di fretta, ora desiderando anche troppo che la pausa finisse e che quel dannato di un americano che avevo davanti la smettesse di sorridere e ridere in continuazione a qualsiasi cosa gli stesse dicendo Jonathan.

Dovevano essere solo miei, come i suoi sguardi.

Andiamo, lo conosco troppo bene quello sguardo, non provare a fregarmi”

Guardai mio fratello, deglutendo, forse sentendo una parte di me anche troppo desiderosa di dirglielo per poter almeno sfogarmi e liberarmi con qualcuno.

Da quando quella faccenda era cominciata mi ero tenuto tutto dentro, se avessi continuato ancora sarei esploso in poco tempo.

Sospirai, guardai mio fratello con leggero imbarazzo sentendo che le mie difese si stavano distruggendo del tutto ma lui cominciò ad avere un vago sentore, anche solo facendo due più due visto che di donne lì dentro non ce n'era una a cercarla con il binocolo.

Poi non avrei dovuto sentirmi così, chi meglio di lui avrebbe potuto capirmi?

Cominciò a sgranare gli occhi lentamente, ma non come sorpresa, stava di nuovo tentando di trattenersi dal ridere e quando gli indicai di soppiatto di chi si trattasse -lo stesso bastardo che ancora non mi aveva degnato di striscio- mi osservò come avrebbe osservato un animale incuriosito allo zoo.

Se quando mi aveva visto entrare aveva riso, la risata che fece dopo fu tre volte peggio.

Mi misi una mano sulla fronte, appoggiando il gomito al bancone con poca pazienza rimasta, mentre anche gli ultimi tre entrati si accorsero di noi e il suddetto indirizzato lasciò lo sguardo su di me qualche secondo, perdendo troppo di fretta la spensieratezza che aveva avuto fino a prima di rendersi conto che c'ero anch'io.

Finsi di non notarlo mentre fulminai con lo sguardo Eamon che si stava persino tenendo la pancia per il troppo ridere.

La vuoi finire? Potresti essere comprensivo, almeno tu, grazie!” sbuffai “Anzi, dovresti ricambiare tutti gli anni di mio appoggio” affermai piatto ma lui era partito per la tangente.

No ok...aspetta....ho capito bene?” ogni parola era sempre più faticosa, detta tra le risate si capiva pure poco.

Stiamo parlando di te, giusto?!” chiese con enfasi e lo guardai come se avessi davanti un bambino di cinque anni.

Sì perdio sì! E' così strano?”

Annuii con enfasi “Eccome se lo è! Il mangiatore di donne, playboy hollywoodiano con la reputazione sempre da difendere che perde la testa per un uomo? Puoi dirlo forte che lo è!” ribadì anche troppo bene il concetto, ma fortunatamente ebbe la decenza di parlare sottovoce.

Urlalo se vuoi, sai? E io invece sapevo che non dovevo dirtelo!”

Mise le mani avanti, assumendo un atteggiamento più accondiscendente.

No ok, aspetta parliamone....è la cosa più inaspettata che mi sarei mai aspettato di sentire detto da te e in questa circostanza...e oggi..” elencò pratico “..ma ok nella vita può succedere di tutto” disse come se stesse parlando a sé stesso e non si rendesse conto che, anche se non nello stesso modo, c'era passato anche lui in quella fase.

Che poi io non mi ritenevo esattamente gay o, almeno, non nel senso stretto del termine, le donne mi piacevano e parecchio anche, però porca puttana quel fottuto ragazzo che avevo davanti agli occhi da quasi sei mesi e che avevo conosciuto l'anno prima non mi usciva più di testa e ora nemmeno dal letto visto che mi stava assecondando dallo stesso periodo di tempo.

Ecco perché si trattavano di scopate che nemmeno io mi spiegavo.

In un certo senso facevo ancora fatica a rendermi conto che mi scopassi davvero un uomo, facendomelo piacere e soprattutto godendo di più che con una donna.

Lo sognavo giorno e notte se si voleva essere sinceri.

Già esatto” affermai piatto, soffiando e appoggiando entrambi i gomiti dal tavolo mentre Jared e combriccola si erano voltati di nuovo e il suddetto aveva ripreso a ignorarmi.

Gliel'avrei fatta pagare appena avrei potuto mettere piede nel suo trailer quella sera.

Eamon si voltò di sbieco di nuovo, riguardandolo poi fissando me con le sopracciglia aggrottate.

Ma è Jared Leto, giusto?”

Annuii come se fossi stato costretto a farlo mentre mandai imprecazioni fittizie a chiunque l'avesse fatto nascere quel dannato di un Leto.

Sì è lui” confermai.

E ricambia?”

In quel momento ero io che mi sarei volentieri messo a ridere, ma di gusto anche e per parecchie ore ma evitai, decidendo di fare il serio.

Dire solo che ricambia è molto riduttivo..” ridussi a mia volta nella risposta perché nello stesso momento mi aveva attraversato la testa la sua voce che riproduceva solo gemiti e ansiti degni di un film porno.

Mio fratello aprì leggermente la bocca, ancora sorpreso.

Ok d'accordo? Lo so, nemmeno io me lo sarei mai aspettato da me stesso, ma non posso farci niente. Quell'essere, perché a volte non so come definirlo, non mi sembra nemmeno che sia umano, è in grado di farmi provare e sentire di tutto, di manipolarmi come vuole anche quando non se ne accorge e quando io stesso non me ne rendo conto...mi sta riducendo uno straccio e io non so cosa fare...in alcuni momenti non mi riconosco neanche” ammisi, ora a ruota libera e con un rilassamento in più nello stomaco visto chi era il mio interlocutore.

Alzai lo sguardo su di lui quando non sentii nessuna risposta e mi trovai davanti ad un sorrisino, completamente diverso dai precedenti, ora addolcito e senza più voglia di scherzare, con ancora una leggera vena di sorpresa presente ai lati degli occhi.

Incredibile”

Sbuffai “Hai finito di dirlo?”

No, devo prima rendermene conto...sei sicuro vero di essere lo stesso fratello che ha vissuto con me da quando avevo otto anni?” scherzò e io avrei voluto mandarlo a quel paese.

Lo guardai scettico e indignato “A-ha sei divertente! Dovresti aiutarmi non prendermi per il culo”

Rise “A proposito di questo, chi è che sta sotto?” sussurrò sommessamente facendomi rimanere un istante a bocca aperta per poi allungare un braccio in avanti in modo da dargli un pugno sul suo che ritrasse velocemente.

E poi sarei io il pervertito in famiglia, eh? Non l'avevo inteso come doppio senso”

Sorrise sornione guardandomi ovvio “Dai rispondi” continuò con una leggera provocazione e in quel momento avrei voluto picchiarlo sul serio, ma non per fargli male, solo in una lotta come quelle che faceva di solito e che avevamo cominciato quando io non avevo neanche quattro anni e lo battevo.

A-ha.

Lui, ovvio!” risposi secco, leggermente imbronciato e con l'orgoglio personale maschile a mille.

Annuì con un'espressione di chi la sapeva lunga “Ah ecco almeno questo, altrimenti mi sarebbe sembrato ancora più strano di quello che è già”

Soffiai “Senti, ho la pausa che sta finendo, se ti sei divertito abbastanza io vado”

Mi fermò prima, bloccandomi per un polso e facendomi segno di rimanere seduto.

No-no, dai aspetta...ok, facciamo i seri..” non ci credei molto ma gli diedi un'altra chance “...da quanto va avanti?”

Quasi sei mesi”

Sgranò gli occhi “E solo adesso me lo dici?”

Alzai le spalle “Non ne ho avuta l'occasione e non volevo dirtelo per telefono...e ci ho messo un po' per rendermene conto da solo quindi...” aggiunsi come se fosse obbligatorio trovare altre giustificazioni.

Lui scosse la testa “Non c'è niente di male e lo sai”

Sì, non è questo infatti...mi ha solo rincoglionito parecchio, e sta continuando a farlo..” più di un po' ma non entrai nei dettagli “...insomma provare qualcosa di così...forte..per un uomo, io, non....non era proprio quello che mi sarei immaginato per me stesso” ammisi, sfuggendo al suo sguardo di continuo e grattandomi un istante la nuca con nervosismo.

Sorrise sommessamente per poi allungare una mano verso di me che mi appoggiò sul braccio stringendolo.

Lascia che esca tutto naturalmente, ti sembrerà più semplice così”

Alzai entrambe le sopracciglia. Avrei voluto dirgli che l'ovvietà l'avevo raggiunta anch'io ma alla fine, aveva ragione e se lo diceva lui era anche troppo vero. Mentre fino a quel momento non ero stato veramente spontaneo.

Sì, i momenti che passavamo insieme erano uno più perfetto dell'altro ma io mi trattenevo ancora molto, anche troppo e quando non lo volevo ammettere lo sfogavo con un bisogno di fare sesso così lo zittivo in modo che non avesse il tempo di chiedermelo.

D'accordo che mi piaceva e che non avrei mai rinunciato ad una sana scopata, soprattutto se si trattava di Jared, ma non era proprio il modo totale e ultimo per affrontare le cose.

Riguardai mio fratello, inspirando aria per darmi forza fittizia ma lo guardai con gratitudine.

Cole, andiamo? Dobbiamo tornare in scena”

La voce di Jonathan riscosse entrambi, gli feci solo un cenno d'assenso facendogli capire di precedermi e che li avrei raggiunti, incrociando un veloce sguardo con Jared che nascose un sorrisino mentre mi diede le spalle.

Nemmeno mi accorsi che lo ricambiai tra me e me.

Vedi? E' di questo che stavo parlando”

Eh?” arrossii quando capii che mio fratello aveva notato quello stesso scambio di sorrisi e io non immaginavo minimamente la faccia da ebete che potevo avere addosso ora.

Mi schiarii la voce, scuotendo anche la testa cercando di negare poi mi alzai di fretta, bisognoso di tornare sul set per liberare la mente dopo quella mezz'ora debilitante.

Ok, finiscila di farmi da psicologo ci sentiamo più tardi, andiamo a mangiare qualcosa, pago io”

Ovvio anche perché mi devi raccontare ancora tante cosine sai?”

Feci finta di ignorarlo, scacciandolo da un braccio anche se ci sorridemmo con un l'ulteriore saluto prima che io lasciassi il bar per tornare al trailer e potermi rivestire con quello che mancava.

Quando me lo presenti?”

Quella voce mi fece fermare di botto, mi girai e vidi Jared appoggiato con la schiena e un piede al muro, le braccia incrociate al petto e un'espressione maliziosa addosso.

Mi persi un secondo a gustarlo con gli occhi anche perché in quella posizione con i vestiti di Efestione sul corpo era decisamente di più che solo scopabile.

Non gliela diedi vinta, riprendendomi subito dopo e rimettendomi a camminare, lasciandolo sorpreso dopo aver pensato che avrei elemosinato andando da lui, quando si vide costretto a raggiungermi per potermi parlare ancora.

Vuoi provarci anche con mio fratello, Leto?”

Mi guardò male poi facendomi una mezza smorfia.

No...era solo perché mi piacerebbe conoscerlo”

Lo guardai sarcastico “Facciamo un'altra volta eh? E vedi di evitare di tenere quella roba addosso quando non stiamo girando” dissi secco, facendolo fermare di botto non aspettandoselo e non capendo nemmeno perché mi uscì quella frase.

Io sorrisi vittorioso, senza farglielo notare, gustandomi per un secondo la sua espressione spaesata, adorabilmente tenera ma molto poco innocente allo stesso tempo, poi continuai verso il trailer lasciandolo basito.

Aspetta Cole!....ehi..dai...” cercò di riprendermi correndo per coprire i passi che avevo già fatto “....cos'ho che non va, eh?” chiese ingenuamente.

Sorrisi perfidamente tra me e me.

Oh nulla, a parte che ti svestirei un millimetro di stoffa alla volta per poi farti morire su questo stesso cemento se non la pianti di essere così.



   
 
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