Mi guardi. Io ti guardo. Mi sorridi, ed io faccio altrettanto. Quanto sei bello amore mio! Ti osservo incantato mentre il vento ti scompiglia quella assurda massa di capelli, neri come la pece, perennemente arruffati. Ho voglia di sbavare, ma mi trattengo. Giuro che ti salterei addosso. Credimi, lo farei, ma inevitabilmente mi blocco. Una figura orgogliosa e testarda, completamente in contrasto col tuo animo ingenuo e sereno, s’intromette nei miei pensieri, stravolgendoli.  E’ mio padre. Vegeta, il Principe dei Sayan, uno dei guerrieri più forti e valorosi di questo pianeta. Ma è comunque mio padre. Mi osserva dall’alto in basso. Il suo sguardo sprigiona odio e ribrezzo nei miei confronti. Già me lo immagino: “ Trunks, , come hai potuto farmi questo? Tu sei il figlio dell’invincibile Principe dei Sayan,  nelle tue vene scorre sangue reale. Come hai potuto disonorare in questo modo la tua stirpe? Tsk, a me non importa proprio nulla delle persone che decidi di frequentare, ma perché, con tutti gli esseri che popolano questo pianeta, perché proprio il figlio di Kakaroth?”
Che posso farci, io ti amo Goten. Sei la mia vita, l’unica persona che mi rende felice, che mi rassicura, che mi completa. Vorrei soltanto poterlo urlare al mondo. E continuo a fissarti. Ti guardo e ti riguardo, e tu fai lo stesso. Mi capisci. Sai quello che sto provando. E’ come se lo stessi percependo, come se mi stessi leggendo nel pensiero, scrutando ogni piccolo angolo della mia anima. Mi stringi forte verso di te. La tua stretta è forte e vigorosa, ma nel contempo anche calda ed estremamente delicata. Mi baci sulla fronte. Mi basta questo minimo contatto per sentirmi in paradiso. E’ strano come tutto ciò stia succedendo in così pochi secondi, perché a me sembra già che sia trascorsa un’eternità. Finalmente apri bocca, distogliendomi dalle mie profonde riflessioni: “Trunks, amore mio, non essere più triste. So che cosa provi, ti capisco. Lo provo anch’io. Vivere la nostra storia nel più completo segreto ti fa sentire tremendamente in colpa. Sai, anch’io vorrei tanto confidarlo a qualcuno... A mio fratello Gohan, per esempio. Lui capirebbe, perché è un giovane studioso, colto e di larghe vedute, molto aperto a... bhè… a questo genere di cose, capisci?”
Centro. Hai colpito davvero nel segno. Oh Goten, come vorrei riuscire a dirti tutto quello che provo, così, semplicemente come fai tu… sei così sincero e spontaneo, hai sempre quell’aria spensierata che mi fa tanto impazzire. Prima di riuscire a spiccicare parola, tu riprendi quello che stavi dicendo:
“Ma a me non importa. Certo, mi fa male agire di nascosto, ma non m’importa comunque. A me basti tu.” Mi hai fatto sciogliere completamente. Non resisto, ti bacio. Un bacio dolce e tenero, carico di amore e di passione. A fatica mi stacco, e ti sussurro: “Ti amo Son Goten. Sei la cosa più bella che mi sia mai capitata.” Mi ribaci. Io continuo: “Grazie amore. Grazie, perché mi capisci. Perché mi tiri sempre su di morale. Perché rendi la mia vita semplicemente degna di essere vissuta”.

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La notte appena trascorsa è stata una delle più belle della mia vita. Sei stanco, ma non molli la presa su di me. Vorrei poter rimanere così per sempre. Adesso, al centro dei miei pensieri ci sei soltanto tu amore mio. Perché per te sarei disposto ad affrontare scontri all’ultimo sangue, darei la mia stessa vita. Mio padre e tutti gli altri non contano più. Perché tu sei tutto ciò che conta davvero.