Ex unge leonem. {Dall'unghia puoi riconoscere il leone, da un dettaglio puoi capire il tutto.}


Un colpo si abbatte sul tuo petto, facendoti stramazzare a terra. Smetti di respirare per un istante, prima che il legame che vi unisce non trascini L su di te.
Con la mano libera dalle manette gli blocchi il polso gemello, in una morsa ferrea, i tuoi occhi sono allagati dai suoi. 
I vostri visi sono vicini come mai prima di allora, eppure quegli occhi sono oltre.
-Alla fine della partita, Yagami, il Re ed il Pedone vanno nella stessa scatola.
Il suo sussurro impalpabile accarezza le tue labbra. In un attimo fai la tua mossa, una mossa che ferirà sia vittima che carnefice, sublimando ogni barriera. La catena si aggroviglia, si intreccia e sarà ancora più difficile ritrovarne una chiave plausibile.
***


L lascia slittare il cucchiaino alle labbra, la fragola scompare con un guizzo.
Ha le gambe raccolte al petto, nella sua infinita posizione fetale. 
Guardalo Light: il volto pallido, imperscrutabile, concentrato.  Si porta il pollice alle labbra.  In un attimo un pensiero assurdo ti sfiora: come sarebbe essere il pollice di Ryuzaki? 
-Dovresti esaminare i nominativi, Yagami.
Ti stava osservando con quei suoi grandi occhi fissi. Strattona la manetta con un movimento netto, che si propaga e si abbatte violento, facendo allungare il tuo braccio.
-L'ho già fatto Ryuzaki, non c'è niente che non sappiamo già.- dici quasi avvilito.
-È negli indizi l'essenziale, Light. Un dettaglio condannerà Kira. Rileggi quei nomi e vediamo se ti accorgi di cosa sto parlando.
Una nuova sfida, un nuovo enigma. Sembra che L si nutra solo di dolci ed interrogativi.
***


Dice sempre cose incomprensibili, sono le sue stranezze a tradirlo. Per te, Light, quell'essere preda della tempesta senza socchiudere le palpebre, ha un senso.
Quel suo credere nella bontà dell'essere umano, quel suo non arrendersi. 
-È triste doversi dire addio. 
Le mani di Ryuzaki accarezzano ancora i tuoi piedi, attutendo la frizione con l'asciugamano bianco.  Nessuna mano ti sfiorerà mai più così. È triste, dirsi addio, senza nemmeno essersi incontrati. In fondo, non sai neppure il suo nome.