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Autore: Sacchan    24/05/2012    4 recensioni
Annie è un’onda, Finnick è l’oceano. Annie Cresta e Finnick Odair, il loro rapporto, il loro amore, il loro appartenersi. ( spoilers per la fine di Mockigjay. )
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Finnick Odair
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Annie è un’onda, Finnick è l’oceano.
E come l’onda si allontana ritmicamente dall’oceano per poi tornare, così Annie si perde fino a quando Finnick non la richiama a sé.
Finnick è il suo oceano. Lei è parte di lui ed a lui che torna.
Perché Finnick non può impedire che Annie si allontani, ma riesce sempre –qualsiasi cosa accada- a riprenderla.
Finnick è sempre lì, quando Annie si sveglia nel cuore della notte urlando, o quando piange silenziosamente. Lui è lì e l’abbraccia e il mondo di Annie torna ad avere senso, i pezzi tornano al loro posto.
Perché Finnick sa quando Annie torna con la mente all’arena, quando lotta di nuovo per la sua vita, quando uccide per sopravvivere.
In quei casi Finnick le prende delicatamente il volto, come se avesse paura di spezzarla, le scosta i capelli dal viso e le dice semplicemente: “Annie, guardami.”
E quando la Annie che è concretamente lì, stretta tra le braccia di Finnick, e la Annie che è persa nell’arena si concentrano entrambe, Annie torna in sé, torna completa, e sorride timidamente e dice: “Ciao, Finn.”
Perché Finnick sa quando Annie si rinchiude in se stessa, fuggendo dal mondo, per paura di essere di nuovo ferita.
In quei casi Finnick le sussurra parole all’orecchio, parole che le ricordino casa –la morbidezza della sabbia, la lucentezza del mare, la forza del vento- e soprattutto le ricorda che lei ha lui e che lui la ama più di ogni altra cosa. E Annie torna da Finnick, perché per Finnick può anche rischiare di essere ferita di nuovo.
E’ come se Annie annegasse nelle sue paure e Finnick fosse l’unico in grado di tenderle la mano e salvarla dal nulla assoluto.
Annie torna sempre da Finnick, come l’onda torna all’oceano.
E quando Annie è con Finnick, Annie vive.
E quando Finnick è con Annie, Finnick è completo.
Come onda e oceano.
Lei appartiene a lui, totalmente. Sono due, ma sono uno.
Per quante volte Annie possa sfuggire e perdersi lontano, Finnick sarà sempre pronto a riprenderla, stringerla a sé, e cullarla nel più dolce degli abbracci.
Come l’oceano culla l’onda.
 
Annie è l’onda e l’oceano di se stessa.
E’ dovuta diventarlo dopo la morte di Finnick.
Si sarebbe lasciata andare, si sarebbe infranta come l’onda contro gli scogli, se non fosse stata per quella vita che si agitava dentro di lei.
Annie smise di parlare e sorridere, si richiuse in quel mondo dove solo Finnick poteva entrare e impedì a chiunque di salvarla.
Annie non parla più, né sorride, se non a suo figlio.
Il bambino di Annie e Finnick, che ha il potere che un tempo aveva suo padre.
Annie lo guarda giocare felice in acqua, lo osserva vigile anche se si perde dentro di sé.
E Annie rimane chiusa in sé, non pensa più all’arena, pensa a Finnick. Pensa alla loro torta nuziale. Pensa al giorno che ritornò dall’arena. Pensa al loro primo bacio. Pensa a quante volte Finnick l’ha salvata.
Annie non parla di Finnick se non con suo figlio.
Perché Annie ha paura di condividere quelle memorie, come se una volta condivise potessero perdersi nel vento.
E Annie torna in sé solo quando le mani del suo bambino le toccano il viso o la chiama “Mamma.”
Allora Annie si fa forza, si riprende, si richiama a sé sapendo di non poter lasciare solo il loro bambino.
Annie è onda e oceano, si lascia andare, ma sapendo che dovrà riprendersi.
Perché Finnick è morto, ma ora Annie è una madre.
E il suo bambino è come una onda, vuole crescere e fare le sue esperienze, ma ha sempre bisogno di lei ed Annie lo lascia fare, rimane vigile, fino a quando, come un oceano, non richiama suo figlio.
Annie è onda e oceano, ma ora Annie è una madre.
Ed è per suo figlio che Annie non si spezzerà.
  
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