Mi chiamo Dean, ma di certo di cognome non posso fare Winchester. Sono l’unico di quella stirpe ancora vivo oppure ancora sulla Terra. Mio padre è morto come mia madre, mia nonna e mio nonno e il mio fratellino Sam … Lui è nella gabbia di Lucifero, dove l’ho spedito io. Sono un traditore, non sono degno di portare il mio cognome: papà mi aveva detto di salvare Sam o di ucciderlo, e io non ho fatto nessuna delle due cose, l’ho semplicemente rinchiuso in una gabbia da cui non potrà più uscire. Mi sento uno schifo, lui è tutto per me e io l’ho allontanato da me per sempre. Per sempre. Che significato forte che hanno queste due parole, non me n’ero mai accorto prima. Probabilmente quando sei in punto di morte ti accorgi di molte cose di cui prima non ti importava un bel niente. Essere picchiato quasi a morte da mio fratello mi ha sconvolto, ma so bene che era Lucifero e non lui, infatti al momento giusto si è fermato, grazie al soldatino che da piccolino aveva messo nell’Impala, quando ancora la guidava papà. Un rumore mi fa sobbalzare; mi giro di soprassalto.
“Castiel … Ma tu sei Dio.” Dico, quasi senza rendermene conto.
“è un bel complimento, ma non sono Dio, anche se sono stato riportato qui più forte di prima da lui.” Risponde, mettendomi le dita sulla fronte. Avrei voluto urlargli di non farlo, o dimenarmi, invece non penso ad altro che al mio Sammy, che ho lasciato si portasse via Lucifero. Non lo ringrazio neanche, si sta già avvicinando verso Bobby per farlo resuscitare. Li lascio lì, non li saluto neanche, me ne vado subito da quel posto maledetto. Metto in moto l’Impala e in poco più di un attimo sto già sfrecciando a cento allora su una strada sconosciuta e disabitata, che non mi ricorda niente e nessuno, che odio già, perché senza di lui odio tutto, odio soprattutto me stesso, per aver acconsentito di farlo andare nella gabbia. Mi maledico mille volte, perché Sam è davvero importante per me, però l’ho mandato lo stesso al suicidio solo per salvare il mondo. Avrò anche salvato il mondo, ma non ho salvato lui, non ho salvato me: io vivo per lui, per il mio Sammy. Certe cose non dovrei pensarle, ma io amo mio fratello, anche se è sbagliato, lo faccio lo stesso. È l’unico che ci sia sempre stato per me, era l’unica che mi rimaneva … L’unica persona decente della mia insulsa vita. Fermo la macchina e scendo per sgranchirmi le gambe, pensando all’ultima promessa che ho fatto a Sam: andare a vivere da Lisa. Effettivamente con lei avrei una vita perfetta, ma lei sarà sempre e solo mia amica, ma questo il mio fratellino non poteva saperlo … Risalgo in auto e guido per ore, fino a raggiungere la casa di Lisa. Mi faccio aprire la porta ed entro in casa, dove mi accoglie anche Ben, il figlio di Lisa. Guardo quel bambino, mi è sempre stato simpatico, ma stranamente non provo un velo di affetto alla vista di quelle due persone che erano state importanti per me, perché mi sento troppo vuoto dentro per provare amicizia. Mi siedo a tavola e comincio a mangiare, mentre Ben e Lisa mi bombardano di domande a cui rispondo a monosillabi o con un “Mmh”. Mi giro verso la finestra, per controllare la mia piccola Impala, e vedo per un attimo Sam, che subito scompare. Le lacrime cominciano a scendermi dagli occhi. Sono abituato ad asciugarmi le lacrime con la manica della mia giacca, invece Ben si avvicina a me e mi porge un fazzoletto, con cautela. Lo accetto e mi asciugo le lacrime. Almeno non sono solo.  

**ANGOLO DELL'AUTRICE:**
Questa è la mia prima fan fiction, i capitoli saranno sempre un pò corti, ma spero belli... è una Wincest un pò strana xD
Comunque grazie a chi legge!!
Ciao!