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Autore: Scar_    24/05/2012    9 recensioni
- Tom, aspetta -
- aspetta? – chiedo sarcastico, mentre non so per quale grazia divina blocco la mano che stava scivolando lenta sulla sua coscia
- io voglio… voglio che la prossima volta, sia da coppia ufficiale –
- ma che stai dicendo? –
- sono serio – interrompi il bacio, mi blocchi le mani e le porti sopra la mia testa – la prossima volta che faremo l’amore, tutti sapranno che sono pazzo di te -
- e hai intenzione di farmi aspettare… quanto, di preciso? –
[Tom HiddlestonxChris Hemsworth]
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Hemsworth, Tom Hiddleston
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buonasera :D sarò breve perchè sono un po' di fretta, perdonatemi!
Allora... vorrei ringraziare le sette persone che l'hanno recensita, e le dodici che l'hanno inserita fra preferite, seguite e ricordate (faccio somma comune ahahah :D), spero che questo capitolo possa piacervi quanto il primo.
La canzone è "Cute without the E" dei Taking Back Sunday, ricordo nostalgico della ormai lontana estate dei miei 14 anni xD la parte in corsivo è Chris POV
Grazie ancora a tutte, siete state meravigliose e non mi stancherò mai di ripeterlo (L)
Alla prossima, Scar

Capitolo 2


- ehi, Tom -
- Cap! Come mai da queste parti? – chiedo, aprendogli e tornando immediatamente verso lo specchio, controllo che il nodo della cravatta sia fatto alla perfezione
- oh, passavo… vai da qualche parte? – sorride davanti alla mia evidente ansia, si toglie il cappotto leggero e lo posa sulla poltrona del salotto
- ci sono i genitori di Chris in città… si è messo in testa quest’idea di dirgli… tutto… - annuisce dando un’occhiata al mio completo chiaro, è uno dei pochi a sapere del mio rapporto clandestino con Chris, alza gli occhi e si apre in un sorriso enorme
- caspita, che notizia! – batte tre volte le mani, facendo risuonare tutta la casa – certo, adesso arriva la parte difficile… -
- cosa? – alzo la testa dalle maniche della camicia, da bravo paranoico che sono mi stavo assicurando che i polsini fossero ben allacciati
- dico… adesso si spargerà la voce, quindi gossip, interviste, foto, paparazzi… tua madre – aggiunge divertito, se la ricordano ancora tutti quanti con terrore dall’ultima volta che ci ha fatto una sorpresa sul set
- tutto si aggiusta – sentenzio, cercando con gli occhi le chiavi di casa. Sono in ritardo, e Chris odia i ritardi!
- sisi, non sto dicendo questo… -
- Chris, scusami davvero, ma mi stanno aspettando – prendo al volo la bottiglia di Scotch che ho comprato per l’occasione
- … anche se, guarda quello che hanno fatto a George Michael… - alza le sopracciglia, non dà nemmeno segno di avermi sentito
- cosa? – stavolta ho sentito quello che ha detto, l’ho sentito eccome. Già ero terrorizzato di mio all’idea di essere ri-presentato ai genitori di Chris come il suo ragazzo, se poi mi arriva questo e comincia a parlarmi di George Michael, è normale che io faccia trapelare l’ansia
- è una bella responsabilità – guarda il pavimento mentre mi parla, fa qualche passo con le mani infilate nei jeans, come se stessimo parlando del tempo, o di quello che abbiamo fatto ieri sera
- sì, questo sì… -
- avresti bisogno di scaricare un po’ la tensione – muove qualche altro passo, me lo trovo davanti, non so nemmeno come ci è arrivato, così vicino al mio viso
- Chris io… dovrei andare – è decisamente vicino, potrei mettermi a contargli le ciglia, se lo volessi
Le sue labbra carnose si stirano in un sorriso furbo e malizioso – ne sei proprio sicuro? –
Le mie chiavi cadono a terra con un frastuono a cui però nessuno dei due fa caso.

Don’t bother trying to explain, angel
I know exactly what goes on when you’re on and
How about I’m outside of your window
Watchin’ him keep the details cover

- tesoro, ma sei sicuro che arriverà? -
Mia madre mi guarda molto, ma molto dubbiosa, mio padre si limita a sbuffare un po’ scocciato e, nell’attesa, si versa un altro bicchiere di vino. – arriverà – ripeto ancora una volta, ma ormai non ci credo più nemmeno io – avrà avuto un contrattempo… -
Tom è in ritardo di più di mezz’ora, e questo sinceramente non è da lui, comincio ad essere un po’ preoccupato… era parecchio in ansia per questa cena con i miei genitori, ma mi aveva giurato e spergiurato che ci sarebbe stato. Ancora non ho detto ai miei della nostra relazione, volevo farlo con lui presente, e non riescono a capire perché mi ostini tanto a volerlo a cena con noi
- forse è meglio che vada da lui… - prendo le chiavi dell’auto, non provo nemmeno a telefonargli un’altra volta
- veniamo con te – mio padre, forse sotto effetto dell’alcol, si alza deciso – siamo venuti fin dall’Australia per passare un po’ di tempo con nostro figlio! – aggiunge, davanti all’espressione accigliata di mia madre
E così, mi ritrovo imbottigliato nel traffico di New York, assieme ai miei genitori, alla ricerca del mio fidanzato segreto e perduto. Dopo un tempo che mi sembra interminabile, riesco a parcheggiare davanti alla villetta di periferia di Tom, noto subito che le luci sono accese. Bè, almeno è in casa. Suono il campanello, sembra non rispondere nessuno, mi appoggio con le mani a coppa sul vetro colorato al lato della porta.
E quel che vedo mi gela il sangue nelle vene.

I know you well enough to know
You never loved me

- cosa diavolo sta succedendo lì dentro? – l’urlo di mia madre attira l’attenzione di tutti i presenti, vedo Tom sgranare gli occhi non appena mi nota, appostato fuori casa sua, come un ladro. Chris continua a rivestirti, preoccupato com’è a nascondere tutte le prove non alza nemmeno lo sguardo.
- mi… mi dispiace per il ritardo – Tom mi apre la porta, si scusa con voce roca, è ancora rosso in viso e la sua camicia non è abbottonata. Devono aver finito da poco.
- tesoro il tuo migliore amico è… gay? – mia madre, dimostrando il tatto di un elefante, pronuncia quella parola come fosse infetta. Non so proprio come reagirebbe se le dicessi che lo è anche suo figlio, un gay. Mi guarda sconvolta, i suoi occhi saettano da me ai segnacci sul collo di Tom – ma che razza di indecenza è questa? E tu lo sapevi? -
- no, signora – il bastardo interviene prima di me, allacciandosi la camicia – Chris non era a conoscenza delle mie… inclinazioni -
- sta lontano da mio figlio, deviato pervertito che non sei altro – gli punta contro un dito accusatorio prima di riagguantare mio padre e trascinarlo verso l’auto
- Chris mi dispiace… non è come pensi – mi dice non appena rimaniamo soli
- sei patetico – ribatto, combatto con tutta la forza che ho in corpo per non scoppiare in lacrime davanti ai suoi meravigliosi occhi blu – io e te abbiamo chiuso. – aggiungo gelido, prima di voltargli le spalle

Why can’t I feel anything
From anyone other than you?

I stay wrecked and jealous for this
For this simple reason,
I just need to keep you in mind
As something larger than life

È passata una settimana, sono andato avanti, o per lo meno c’ho provato. Ho richiamato Elsa, le ho detto che la pausa che c’eravamo presi è stato un terribile sbaglio, e che volevo rimediare.
Forse le chiederò di sposarmi, ancora non lo so.
Vorrei poter dire che le cose vanno a gonfie vele fra noi, ma sarebbe una bugia troppo grossa anche solo da pensare. La verità è che le mani di Elsa non sono quelle di Tom, e credo che questo basti a spiegare il motivo per cui, per me, non va a gonfie vele proprio un cazzo.
Lo vedo tutti i giorni sul set, non riesco a rimanere calmo ogni volta che Chris gli si avvicina, gli sussurra qualcosa all’orecchio, gli passa una mano fra i capelli. Nulla di eccessivo, sono gesti piccoli, controllati… li stessi che condividevamo quando eravamo insieme e felici.
- Chris possiamo parlare? – un giorno, uno come tanti altri, lo incrocio in un corridoio, un brivido mi percorre la schiena non appena mi accorgo che siamo soli.
- no – ribatto secco, c’è bisogno di chiederlo?
- tu per me sei qualcosa di più grande della mia vita stessa, Chris – lo dice con quella sua voce profonda, lo dice alle mie spalle perché non ho avuto il coraggio necessario a fermarmi e guardarlo negli occhi. – sappi solo che ti ricorderò per sempre così -
Mi fermo, giro la testa, lo guardo – sto con Elsa, adesso. Mi dispiace - 
  
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