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Autore: Simply96    24/05/2012    5 recensioni
Ok, come titolo fa abbastanza pena, lo so T^T
Penso sia provvisorio, poichè non m'ispira per niente. Se qualcuno di voi ha un titolo migliore, sono ben accetti suggerimenti xD
Piccola raccolta - Flash - su momenti della vita di famiglia :)
Enjoy ♥
1. Il lato sadico di una moglie, fino a dove può arrivare? DuncanxCourtney.
2. Tale padre, tale figlia! (Speriamo non cresca idiota come lui...) DuncanxCourtney.
3. Non prenderti gioco di me, in fondo sono sempre la stessa! AlejandroxHeather.
- Ricordate quella volta, quando papà si è tanto arrabbiato? Era il mio compleanno e, che dire, il vostro è stato un regalo alquanto affascinante. -
Stavolta, le due bambine compresero. Gli occhi di entrambe s’illuminarono a tale ricordo.
Nascosero una risata portandosi le mani alla bocca.
- Ora papà dorme. Voglio la stessa identica cosa, d’accordo? -
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alejandro, Courtney, Duncan, Heather | Coppie: Alejandro/Heather, Duncan/Courtney
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Eilà :D
Ok, come inizio è ponosissimo :3
Ringrazio tutti quelli che hanno recensito la scorsa storia, grazie di cuore 
Posto il capitolo un pò di corsa e non mi prolungo troppo :3
Ah, due cosuccie: questa è una DxC, ma non significa che la raccolta sia dedicata a questa storia x) Cioè, la DxC ispira la mia vena artistica (?) però ho già scritto una Family AxH :P
Codesta DxC, è collegata (per capirla non c'è bisogno d'aver letto la storia precedente, fa solo un piiiiccolo riferimento) alla, come ho già detto, storia precedente. I racconti non saranno collegati fra di loro, ma può capitare delle volte che facciano riferimento a storie passate :3
Bè, ho detto tutto :)
Buona Lettura 
P.S. quest'angolo autrice è provvisorio eh, ci devo mettere la solita immagine d'apertura :')

Young Parents, quando c'è una peste in casa.

Tale padre, tale figlia! (Speriamo non cresca idiota come Lui.)


Quella mattina Courtney era veramente incasinata.
Era uscita da casa perfettamente in orario e si era diretta a lavoro come tutte le mattine.
Ma non pensava che Duncan avesse la bella faccia tosta di chiamarla nel bel mezzo di un’importante faccenda per gridarle:
- Courtney scusa, ma ho molto da fare! Mi raccomando, ti ricordo che oggi è Giovedì, e tocca a te andare a prendere la piccoletta! -
Aveva lasciato una Courtney indispettita con il telefono a mezz’aria e con l’espressione più indecifrabile che una donna nel bel mezzo del lavoro potesse fare.
Punto primo: non era Giovedì, lei lo sapeva perfettamente. Per cui, toccava a Duncan andare a prendere la loro figlia all’asilo. Quell’idiota pensava veramente di svignarsela con una scusa da quattro soldi?
Punto secondo: Courtney faceva il doppio turno, quindi non poteva uscire dall’ufficio se non per la pausa pranzo.
E non poteva andarla a prendere e portarla in ufficio. Il regolamento glielo impediva.
Imprecò contro quello sfrontato di suo marito, sgattaiolando dal parcheggio in fretta e furia.
Oh, l’avrebbe sentita quella sera!
Inoltre, Duncan non aveva benché minima idea di cosa significassero le parole “ho molto a fare”.
Per lui, andare a ordinare una pizza, fare una qualsiasi telefonata a sua madre e partecipare a cene di famiglia erano “situazioni estremamente difficili”. Per cui, ogni frase che aveva per inizio “Ho molto da fare”, suonava più come “Non ho voglia di fare niente che non sia rompere o bruciare qualcosa”.
Il Capo l’avrebbe scoperta. Oh, eccome se l’avrebbe scoperta! E poi l’avrebbe licenziata. Salì in macchina, impacciata come non mai.
Già si vedeva in un futuro non molto lontano, da sola a chiedere le elemosina di fronte a qualche scuola, con sua figlia in braccio e con Duncan che lavorava in un circo.
Scacciò dalla mente tali pensieri, accelerando.
Intravide la scuola e sospirò.
Qualche sera prima aveva inondato il corridoio di pannolini. Questa volta avrebbe fatto lo stesso?
Scese dalla macchina, salutando le altre mamme.
Lanciò un’occhiata all’orologio. Ci aveva impiegato solo dieci minuti, quando solitamente ce ne metteva venti.
Fa che la polizia non mi abbia visto!
Che poi, con Duncan come marito, ci stava diventando persino amica con i poliziotti della città.
Con la grazia di un rinoceronte sbucò nel cortile posteriore dell’ asilo, iniziando a chiamare la bambina.
Come ogni singola volta, non si faceva viva.
Courtney accelerò il passo, dirigendosi dove solitamente la loro pargoletta amava divertirsi, ovvero nello scivolo più a Sud.
La intravide e, ringraziando il cielo, si avvicinò con passo svelto.
Quello che poi vide non la stupì affatto.
Ormai era abituata a scene di quel tipo. In fondo, aveva sposato una specie di ragazzo - da - riformatorio.
E non era a caso, che quella volta la bambina avesse fra le mani una bambola non sua. Oh, e non finisce qui.
Oltre ad averla presa in prestito ad un’altra bambina, si stava pavoneggiando di possedere una -non sua - bambola super costosa.
Courtney sorrise, a tale vista. Di colpo si scordò della sua collera verso Duncan, si scordò del fatto che doveva già stare al lavoro e che se non sarebbe tornata entro cinque minuti sarebbe stata buttata fuori.
Ma quella bambina, con la faccia da angelo e il carattere da diavolo, era proprio come Duncan.
  
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