Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: perfectbjeber    25/05/2012    17 recensioni
una ragazza che non riesce a dimenticare il proprio ragazzo,partito senza lasciare neanche un misero messaggio.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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1°Capitolo. I never forget you.


Erano passati mesi ormai da quando il suo nome era uscito dalla mia vita,da quell’ultimo ti amo pronunciato dalle sue labbra,da quell’ultimo abbraccio strappato a chi ormai non aveva più nulla da offrire,se non l’amore.
Era scomparso,senza lasciare nulla,un messaggio,una lettera,un’informazione..nulla.
Ero lì,seduta sul letto,a fissare per l’ennesima volta un punto fisso nel vuoto,domandandomi se la mia vita avesse ancora un senso.Ero stanca di piangere. Ero stanca di urlare. Ero stanca di essere triste. Ero stanca di fingere. Ero stanca di essere sola. Ero stanca di essere arrabbiata. Ero stanca di sentirmi pazza. Ero stanca di sentirmi bloccata. Ero stanca di chiedere aiuto. Ero stanca di ricordare. Ero stanca di quello che manca. Ero stanca di essere diversa. Ero stanca di sentire la mancanza delle persone. Ero stanca di sentirmi inutile. Ero stanca di sentire un vuoto dentro. Ero stanca di non essere brava a lasciarmi andare. Ero stanca di voler poter ricominciare tutto. Ma soprattutto sono stanca di sentirmi stanca.
Mentre una voragine che partiva dal petto mi distruggeva e mi divorava man mano,senza lasciare tracce.
Era riuscito a prendersi gioco di me,dei miei sentimenti,a rompere il mio cuore in mille pezzi come fosse stato un pezzo di vetro ed ero sicura di non poterlo mai più perdonare.
Non avevo più nessuno con me,lui se n’era andato,la mia migliore amica si era appena fidanzata e non si faceva più sentire,i miei genitori erano in Italia e mia zia non faceva altro che lavorare,cos’altro mi aspettava? La mia vita era destinata ad interminabili periodi di sofferenza o anche per me era riservato un bel destino? Un ragazzo? Una mia futura famiglia?
Quando il campanello della porta squillò,riportandomi alla realtà.
Scesi indossando soltanto una felpa e aprii la porta. Quando lo vidi,provai a richiuderla ma la bloccò con un piede.
Mi squadrò dalla testa ai piedi,facendo un sorriso malizioso quando vide le mie gambe scoperte.
-Cazzo vuoi Justin? Non ti è bastato sparire per sei mesi senza lasciare traccia,ora pretendi anche che sia felice di vederti o che cominci a fare salti di gioia?
-Lo so ho sbagliato,ma lasciami spiegare.
-Lasciami spiegare un corno,non voglio ascoltarti,sparisci.
Cercai di richiudere la porta,ma la fermò ancora una volta. La sua espressione si tramutò in una smorfia di dolore,i suoi occhi divennero lucidi,il suo sorriso,per il quale avevo perso la testa e che nessuno riusciva a spegnere,era scomparso. Sentii una fitta partire dal petto e diffondersi in tutto il corpo.
Ero confusa,non sapevo come comportarmi. Il mio cuore diceva di farlo entrare,era pentito di avermi fatto del male ed era evidente. Ma la mente continuava a ripetermi che a causa di quel ragazzo avevo appena passato i sei mesi più brutti della mia vita,quell’essere che mi aveva fatto soffrire e che aveva preso tutto ciò che avevo,come se fossi fatta di vetro,che aveva distrutto tutto ciò che ero,come fossi fatta di carta.
Lo guardai ancora una volta ma non riuscii a resistere,non sopportavo vederlo così,cedetti e lo feci entrare. Quando quel fottuto sorriso ritornò il mio cuore cominciò di nuovo a battere come prima,i suoi occhi ancora bagnati si riempirono di gioia,come un bimbo che dopo aver pianto è riuscito a farsi comprare il gelato dalla mamma.
Così andammo in camera mia e si sedette sul letto. Sulle pareti c’erano ancora incollate le nostre foto,i nostri ricordi che avevo rifiutato di gettare,si alzò e le sfiorò tutte,una ad una.
-Sì,proprio così. Non ti ho mai dimenticato,ho sempre sperato nel tuo ritorno e non ho mai smesso di crederci. Ma questo non toglie che mi hai fatta soffrire,tanto.
-Lo so,hai ragione,ma neanche io ti ho mai dimenticata. Non mi perdonerò mai per il male che ti ho fatto e mi odio per tutto ciò.Questi sei mesi sono stati un’immensa tortura. Da quando Scoot mi disse di dover partire al più presto per una tournèe non ebbi neanche il tempo di salutare i miei nonni,i miei amici,feci le valigie e partii. Ma ogni concerto non fu lo stesso senza te e ogni canzone era rivolta a te. Non ho mai smesso di pensarti.
-Ah sì? Ma non ti sei degnato neanche di mandarmi un messaggio o di fare una misera chiamata.
-Non potevo avere distrazioni,dovevo impegnarmi perché questa sarebbe stata una delle poche occasioni per sfondare e arrivare all’apice del mio successo e Scoot mi aveva impedito i contatti con tutti,con Chaz,Chris,Ryan,..con te.

Sentendolo parlare cominciai a piangere,ricordando tutto ciò che avevo passato da quando se ne era andato e ricominciai a fissare quel maledetto punto nel vuoto. Quando lui venne ad abbracciarmi,stringendomi forte a sé. Avevo dimenticato il calore delle sue braccia,il suo caldo respiro sulla pelle,le sue mani,il suo odore,persino il sapore delle sue labbra.

-Ti andrebbe di ricominciare da capo ogni nostro momento passato assieme?
  
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