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Autore: RomanticGiuls    25/05/2012    4 recensioni
Eravamo migliori amici... Eravamo? Ora non lo siamo più?
Forse ora siamo qualcosa di più.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I've payed all my dues,
And she wanted to know,
That I'd never leave her,
Now I'm ready to go.
As strange as it seems,
She's endless to me.
She's just like paper work,
But harder to read.


“Vi! Aspettami” urlò mio fratello raggiungendomi quando ormai ero arrivata al cancello della scuola.
“Senti nanetto, stammi alla larga. Grazie a Dio questo è il mio ultimo anno, quindi un solo anno da passare nella stessa tua stessa scuola” dissi sbuffando e legandomi i capelli in una disordinata coda, da cui alcune ciocche rosse cadevano, ribelli, attorno al mio viso.
Mio fratello mi fa una linguaccia e scappa via, alla ricerca della sua nuova classe.
Sospiro mentre con lo sguardo cerco Joe, il mio migliore amico. Vedo presto spuntare i suoi capelli neri dal suo cappuccio mentre con una mano mi fa cenno di raggiungerlo.
Assicurata che mio fratello non sia più nei paraggi mi accendo una sigaretta e lentamente mi avvio verso il mio amico che è impegnato in una discussione animata con Frederick, un ragazzo della nostra compagnia.
“Quando la smetterai di fumare?” mi chiede qualcuno alle mie spalle. La voce mi è familiare ma sono pronta con un bel insulto per MrNonMiFaccioICazziMiei, chiunque sia.
Ma appena mi volto mi trovo davanti lui. “Ed!” urlo schizzando come un razzo tra le braccia del ragazzo dai capelli rossi che mi prende al volo, barcollando sui suoi piedi.
“Sei tornatoooooooo!” urlo ancora, senza considerare l’intero corpo studentesco presente in cortile che ci fissa come due alieni.
Lui mi posa delicatamente e le sue mani passano tra i capelli, per poi accarezzarmi la guancia delicatamente, proprio come faceva una volta, tanto tempo fa. Ma ora non mi interessa, lui è qui, è tornato, cosa che invece non fa mai nessuno.
Mi prende per mano e davanti allo sguardo dei nostri amici ci dirigiamo verso i giardinetti che sono proprio affianco alla nostra scuola. Andiamo a sederci sulla nostra panchina, dove ci sono incisi i nostri nomi: Vi, che sta per Victoria, e Ed.
“Mi dispiace di essermene andato così, ma dovevo rielaborare tutto quello che è successo tra noi” dice mentre le sue guancie si colorano, diventando rosse, quasi come i nostri capelli.
Ci hanno sempre collegato per questo particolare in comune. Lo guardo sorridendo.
“Siamo andati a letto insieme Ed. Non devi sentirti in imbarazzo” dico quasi malignamente.
“Ma noi eravamo migliori amici e poi per me è diverso. E’ stata la mia prima volta” dice praticamente in un sussurro mentre io rischio di strozzarmi con la mia saliva.
“Cosa?” urlo mentre cerco di riprendermi.
“Si, è stata la mia prima volta. Sono contento che sia stata con te ma la situazione era decisamente imbarazzante. Insomma… due migliori amici…” sospira.
“Io non lo sapevo” ammetto piano, abbassando lo sguardo. Solo ora mi rendo conto di quanto sia stata stronza ad insultarlo dopo che per sei mesi, e dico SEI FOTTUTI mesi non si è fatto sentire.
Lui posa una mano sulla mia, sfiorando il braccialetto che abbiamo uguale.
“E poi prima hai detto eravamo migliori amici… adesso non lo siamo più?” chiedo con un filo di voce.
Lui sussulta alla mia domanda. Guarda in cielo come se avesse notato qualcosa. Seguo il suo sguardo ma non noto nulla, solo il cielo azzurro che si apre sopra di noi.
“Non penso” dice serafico mentre nel mio petto qualcosa si infrange. “Ma solo perché vorrei diventare qualcosa di più” dice puntando i suoi occhi nei miei.
Ora sono io a guardare qualcos’altro. Poi sento la sua mano sul mio viso, che mi costringe a guardarlo. Sento il suo sguardo su di me. Un calore mi pervade, dalla punta dei piedi, fino alla ciocca più insignificante dei miei capelli.
Senza rendermene conto la mia mano si posa sul suo viso mentre io mi avvicino a lui, sempre di più, finché le mie labbra si posano sulle sue, che hanno un gusto intenso di pesca. Io adoro la pesca.
 Rimaniamo così abbracciati tutto il giorno.
“Ti proteggerò. A qualunque costo” mi sussurra e io mi sento a casa.
   
 
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