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Autore: _nothingsbroken    25/05/2012    2 recensioni
questa è la mia riscrittura del racconto "Il Lago" di Ray Bradbury
I hope you like it ♥
xx
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Questa è la mia riscrittura del testo “Il Lago” di Ray Bradbury. Se non l'avete mai letta, ve la consiglio. Beh che dire ancora? Spero che vi piaccia.

 

 

Vidi Harold allontanarsi da quel cumulo di sabbia che solo dopo riconobbi come un castello lasciato a metà. Già, io e lui facevamo sempre così: metà per uno. In genere ero io che costruivo le torri, perchè lui non era in grado di farle dritte e che stessero in piedi da sole. Non capivo perchè fosse venuto a chiamarmi. Il suo gesto mi riportò con la memoria a poco tempo prima: era maggio e come tutti gli anni io e la mamma eravamo andate al lago per nuotare. Lì io e Harold, mio compagno di banco a scuola, ci divertivamo un sacco: correvamo sulla spiaggia, ci ingozzavamo di hot dogs e, nonostante le nostre madri ci riprendessero sempre, subito dopo andavamo in acqua. Forse però avrei dovuto dare loro ascolto, infatti successe che, dopo aver sfidato Harold a chi aveva più resistenza, mi ritrovai in un mondo a me sconosciuto. In lontananza sentivo delle voci adulte, qualcuno che gridava il mio nome. Percepivo sulla pelle che l'acqua mi sfiorava e piano piano vidi una luce accecarmi gli occhi. Improvvisamente caddi nel buio più totale e mi risvegliai sentendo la voce di quel dolce bambino che continuava a chiamarmi.
«Tally! Tally! Oh, Tally!» gridava.
Non so come ma gli fui subito davanti, ma era come se lui guardasse oltre di me, attraverso di me.
«Tally! Torna indietro, Tally!» continuava lui.
«Sono qui Harold. Perchè gridi?» ma lui non sentiva e io non capivo. Poi realizzai il perchè: ero diventata un fantasma, come quelli dei libri che adoravamo leggere insieme. Così, dopo non aver ricevuto risposta, costruì quel castello di sabbia, poi se ne andò. Cercai di seguirlo, ma era come se non ci riuscissi, come se il mio spirito fosse ancorato a qualcosa e mi legasse a quel lago. Scorsi un vecchio che leggeva un giornale sulla spiaggia e, dopo essermi avvicinata,lessi la data del giorno: 10 settembre 1933. Ma lui non doveva andare a scuola? Cosa ci faceva lì? Domande a cui non sarei riuscita a dare una risposta, perchè il giorno dopo lui non tornò, né il giorno dopo ancora, né nelle estati che seguirono. Non mi tornò più a trovare ed io mi sentii abbandonata, finchè dieci lunghi anni dopo lo vidi: era in compagnia di una donna e stavano passeggiando sulla spiaggia. Mi avvicinai e nonostante gli anni trascorsi, riconobbi nel suo volto i tratti di quel dodicenne, mio compagno d'avventure. La donna era molto bella e notai sulle loro dita due anelli d'oro e capì cos'erano: due fedi nuziali. Lei era sua moglie; lui mi aveva quindi dimenticata? No, Harold non lo avrebbe mai fatto, eppure il lago non sembrava mettergli nostalgia, anzi. Presa dalla rabbia del momento e dalla sensazione dell'abbandono, andai verso il mio corpo, che avevo scoperto in fondo al lago e, con i poteri che avevo imparato a fare miei, lo spostai, aiutata dalle onde, verso la spiaggia, e ci costruii vicino un castello a metà. Non passò molto prima che il bagnino recuperasse il cadavere e lo portasse via. Lo seguii e l'uomo incontrò Harold che mi riconobbe e si diresse nel punto dove avevo lasciato il castello di sabbia a metà. Vide le impronte che avevo lasciato apposta perchè lui capisse che ero io. Si inginocchiò verso il castello e io gli sfiorai i capelli.
«Tally..» sussurrò dolcemente.
«Sono io.» risposi e stavolta lui mi sentiva.
«Come stai? Sai, mi manchi tanto.» mi disse.
«Harry, come vuoi che stia? Sono morta.» dissi con sarcasmo.
«Sei sempre la solita!»
«E tu invece sei cambiato.» pronunciai con amarezza.
Seguirono minuti di silenzio che fu lui ad interrompere:
«Ho dovuto. Non volevo più soffrire, ma io ti amavo e continuo a farlo tutt'ora.» mi spiegò.
«E allora perchè mi hai dimenticata?» gli domandai.
«Io non l'ho fatto. Ma devo andare avanti e tu lo sai bene.» rispose con un filo di tristezza.
Odiavo ammetterlo, ma aveva ragione, così gli proposi di finire per me il nostro castello, per essere di nuovo solo io e lui. Lo fece e in seguito lo vidi tornare da quella donna, sua moglie.

«Ti voglio bene Harold.» dissi per l'ultima volta e sono sicura che lui mi sentì.

 

 

 

 

Bene ecco qua la storia! Spero davvero che vi sia piaciuta, quanto è piaciuta a me sciverla.
Beh, se siete arrivati fin qui a leggere, vuol dire che siete dei temerari (?) ahah
Ringrazio chiunque sia entrato a dare un'occhiata, chi ha letto, chi non ha letto.
Mi fareste un enorme regalo lasciandomi anche una recensione :) potete dirmi quello che vi pare: se vi è piaciuta o meno la storia, se devo migliorare, se la scrittura non fa per me.. tutto ciò che volete.

Baci, Grace ♥

p.s.: per chi ha problemi di cuore passate in questo blog :)

 
 

S.O.S Hearts Broken

   
 
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