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Autore: AdharaSlyth    25/05/2012    6 recensioni
Clove non aveva esitato, Cato, di due anni più grande, l’aveva osservata dagli spalti. Quella ragazza aveva talento.
Le si era avvicinato subito e subito aveva stretto con lei una sorta di patto: quando lui avesse avuto sedici anni e lei quattordici si sarebbero offerti volontari per gli Hunger Games.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cato, Clove
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note:
Signori e signore, a grande richiesta la CatoClove che desideravate. Alcuni potrebbero rimanere delusi perché il finale non sarà come ve lo aspettavate ma basterà lasciare una recensione perché io mi metta a scriverne un'altra.
Nel mentre mi metto a riposo e penso alla scuola.
Baci!
 
 
 
 
 
 
 
 
Six moments to understand what we were
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Al distretto due non ammettevano chiunque all’ accademia dei tributi, perché ce n’era una nonostante teoricamente fosse vietato.
Dovevi esserci portato, dovevi avere la lotta nel sangue, dovevi essere nato con il gene dell’ assassino.
Facevano una specie di selezione, tutti i bambini e le bambine al compimento dei quattro anni venivano condotti nel cortile dell’accademia e, davanti ai più grandi, veniva chiesto loro di uccidere un piccolo animale, un uccellino o uno scoiattolo o qualcosa di simile.
Chi eseguiva senza esitare era dentro.
Clove non aveva esitato a rompere il collo ad uno splendido furetto, Cato, di due anni più grande, l’aveva osservata dagli spalti. Quella ragazza aveva talento.
Le si era avvicinato subito e subito aveva stretto con lei una sorta di patto: quando lui avesse avuto sedici anni e lei quattordici si sarebbero offerti volontari per gli Hunger Games.
Clove aveva sempre visto Cato solo come un alleato, nei dieci anni che avevano vissuto gomito a gomito non l’aveva mai guardato in altro modo. Nell’ accademia del distretto due non c’era posto che per la lotta.
Poi, la seconda sera a Capitol City qualcosa era cambiato, << Sei molto brava. >> le aveva detto << Spero che ti uccidano prima della fine, non sopporterei di doverlo fare io. >> e ogni cosa aveva assunto una sfumatura diversa.
 
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Glimmer civettava con Cato, che in realtà non se la filava di striscio, ma questo non aveva nessuna importanza per Clove.
Lei voleva solo allenarsi.
E voleva anche vincere. Forse. Bho, non ne era più sicura dopo quello che Cato le aveva detto la sera prima.
L’unica cosa che le importava in quel momento era allenarsi, sentire il freddo dell’ acciaio sulle dita, ascoltare il fischio del coltello che fendeva l’aria e il suono dell’ ennesimo bersaglio colpito.
<< Sei forte zucchero. >> rise qualcuno alle sue spalle.
Nome: Marvel, Distretto: 1, Anni: 17 e un sorriso che le faceva salire il vomito.
Non gli rispose ma lui non demorse.
<< Che ne dici se io e Glim saliamo da voi sta sera?? >> le chiese avvicinandosi.
<< Domani è l’ultimo giorno di allenamento, non ci possiamo permettere di perdere sonno. >> rispose stoica.
<< E dai Clove! >> rise ancora il moro << Non ti vuoi divertire un po’? O hai paura di sentire male? >> le sussurrò lascivo all’ orecchio.
Ci mise soltanto un secondo, una torsione del polso e il coltello di lei gli premeva la pelle del collo, gli occhi che scintillavano.
<< Ringrazia che non ti posso sgozzare come il maiale che sei. >> sibilò.
Ed in pochissimi secondi era di nuovo distante, mentre una X si apriva sul tessuto della maglia del ragazzo all’ altezza del cuore.
Cato rise spezzando il silenzio che si era creato nella sala, passò un braccio attorno alle spalle della compagna e la condusse fuori.
<< Brava la mia piccola leonessa. >> le sussurrò mentre uscivano.
 
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<< Cato? Dormi? >> il biondo si tirò a sedere.
Sulla porta della camera stava una ragazzina con i capelli lunghi e scuri e un pigiama di seta celeste che, invece di farla sembrare più grande, la rendeva ancora più giovane.
<< Tu no. >> lei si avvicinò sedendosi sul bordo del letto a due piazze.
<< Non riesco, posso entrare? >> Cato si spostò verso il lato destro del letto lasciando che Clove gli scivolasse accanto.
<< Hai paura? >> chiese ancora lei dandogli la schiena. Cato si portò alle sue spalle, la circondò con le braccia forti e la strinse contro il proprio petto, scolpito da tutti gli allenamenti svolti insieme.
<< No, tu? >>
Clove rimase in silenzio qualche attimo.
<< Forse. Un pochino. Non lo so, ma vorrei non morire. >>
<< Vorresti che morissi io? >> era stranamente calmo. Ancora poche ore e sarebbero stati uno contro l’altro.
<< NO! Cioè… bho… io non saprei, sono tanto confusa. >> non piangeva Clove , la sua voce, i suoi occhi non tradivano nessuna emozione, eppure dentro di lei si agitava una tempesta.
 
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Il coltello affondava nella carne della ragazzina e Clove era contenta.
Il suo pugnale era così affilato da lacerare la pelle come fosse burro.
La bambina urlava ma Clove non sentiva nulla, nulla che non fosse lo sguardo di Cato fisso sulla sua schiena.
<< Basta Clove! >> le disse ad un tratto << Ti sei divertita abbastanza. >>
Docile come un agnellino, la mora si allontanò dal corpo martoriato osservando il suo compagno che metteva fine alle sofferenze della giovane tributo.
Quando fu tutto finito Clove si avvicinò di nuovo e intinse due dita nel sangue, si girò ridendo e velocemente le passò sul viso di Cato, lasciandogli sulla guancia due strisce vermiglie.
 Rise anche lui e fece altrettanto macchiando il collo di lei sotto lo sguardo furente di Glimmer.
<< Non ti mettere contro di me nanetta! >> la avvertì dopo averla presa da parte quella notte << Forse non hai capito con chi hai a che fare…  >>
Clove le sorrise ma il suo sguardo era più affilato delle lame che portava alla cintura.
<< Cato non ti guarderà mai. >> affermò sicura mentre voltava le spalle alla bionda e tornava verso il campo << E sei tu che non hai capito con chi hai a che fare. >>
 
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<< Cato! >> Clove strillava << Cato! >> urla strazianti sotto i colpi di Thresh.
<< Clove! >> c’era la voce di Cato, ma era fioca, troppo lontana. Non sarebbe arrivato in tempo.
<< Cato! Cato ti prego! >> urlava ancora mentre l’altro ragazzo la colpiva alla testa.
<< Clove! >> correva veloce, lui, ma lei si spegneva ancora più velocemente.
<< Cato, ti prego. >> sussurrò stesa per terra mentre Thresh continuava ad urlarle contro.
<< Clove! >> più vicino ma non abbastanza.
<< Cato…  >> sussurrò ancora debolmente.
“ Mi dispiace, ma almeno non hai dovuto uccidermi tu.”
Sorrise alla morte, che aveva il volto di Thresh.
<< Cato, ti v… >> il ragazzo del distretto 11 la colpì per l’ultima volta e Clove chiuse gli occhi.
Nelle orecchie la voce di Cato che ancora la chiamava.
 
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<< Avanti! Scocca quella freccia! Se cado, lui cadrà con me. >> la sicurezza negli occhi di Katnis vacillò.
<< Uccidimi 12, tanto sono già morto. >>  
“ Morto nell’ istante in cui è morta la mia sorellina.
 Morto nell’ istante in cui è morta Clove.”
 
 
 
 
   
 
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