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Autore: TeddySoyaMonkey    25/05/2012    1 recensioni
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"E se ci fosse stata ancora speranza per lei?"
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Azula, Zuko
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pazzia e pietà.

 

-Guerra.-

Gli occhi di Azula rilucevano come oro liquido alla luce del tramonto. L'ennessimo.

Le vesti e i capelli sudici ricoprivano un corpo splendido, ma segnato. Il viso butterato da una smorfia nera d'odio distorceva i suoi lineamenti.

Era impazzita.

-Guerra.- Ripetè, sorridendo, fissandolo con occhi vacui.

Anche lui la guardò, senza riuscire a vedere, oltre la dura scorza della follia, la bellezza -seppur maligna- di un tempo.

-Ho un ricordo migliore di te...- Esitò.- Ma ti preferisco così.-

Azula si mise a ridere, ma era scossa più da spasmi nervosi che dall'ilarità della situazione.

-Non posso essere daccordo con voi.- Disse, la voce roca per le troppe urla cercava ancora di apparire suadente, la nota sprezzante di quel "voi" si perse nel tramonto.

Il ragazzo si avvicinò alle sbarre della cella, sul pavimento il quadrato con l'ultima luce del giorno illuminava appena il corpo sporco, magro e in catene di lei.

In bocca avevano entrambi un sapore amaro, le sopracciglia corrucciate allo stesso modo.

Non era mai apparsa così sgraziata, entrambi lo sapevano bene.

-Vuoi sapere perchè sono qui?- Chiese lui, avvicinandosi ancora, con una smorfia sul viso.

Azula alzò gli occhi, i capelli tagliati male le ricadevano intorno al viso in grovigli di ciocche grigie per lo sporco e la follia.

-Non mi interessa.- Rispose.

Il ragazzo sospirò, e rispose comunque:- Perchè mi dispiace, dopo tutto.-

Lei inclinò la testa all'indietro e rise, lui non seppe dire se lo facesse per quelle parole o per l'instabilità della sua mente.

Presto le risate si spensero. Lei gli voltò le spalle.

-Vuoi che me ne vada?-

Azula deglutì, ma la gola continuava ad essere riarsa. Si prese diversi minuti per pensare ad una risposta.

Ma era da un po' che non riusciva più a pensare, così si ritrovò a guardare il bordo della veste grigia e ruvida.

-Vuoi che me ne vada?- Ripetè il ragazzo.

Azula alzò gli occhi e il potere del suo sguardo lasciò spiazzato il ragazzo come mai erano riusciti a fare i suoi fulmini, un tempo.

Anche lui alzò i suoi e i loro sguardi si incrociarono.

-No.- Rispose lei, prima di abbassare lo sguardo.

Il ragazzo sorrise.

E se ci fosse stata ancora speranza per lei?

Rimasero a lungo in silenzio, senza un motivo preciso, senza essere spinti ad aprir bocca, perchè, in quel momento, non c'era nulla da dire.

Quando il rosso del tramonto lasciò il passo al nero stellato della notte, il ragazzo si voltò. Il tempo delle visite era giunto al termine

-Devo andare.- Disse.

Azula trattenne il fiato, cercò di raggiungerlo, ma le catene non le permisero molto, erano sempre troppo corte.

-Tornerò.- Disse lui, vedendo l'agitarsi della prigioniera. -Credo.-

Si avviò verso la porta, ma proprio quando pose la mano sulla maniglia sentì il primo singhiozzo.

-Sono ancora potente, vero?- Sussurrò Azula.- Sono ancora potente?-

Il ragazzo strinse i pugni. La pena era troppa, troppa davvero, per dirle la verità:

-Sì, lo sei.-

-E tu mi temi, Zu-Zu?-

Lui voltò la testa e i suoi occhi incrociarono quelli di lei, le sue lacrime, gli spasmi. Abbassò gli occhi.

-Sì, ti temo, Azula.-

Un sorriso si aprì sul volto pallido della ragazza.

E mentre usciva, con l'anima pervasa da una pesante tristezza, Zuko capì che non sarebbe tornato l'indomani.

 

Angolo di Ted:

[Premetto dicendo che solitamente detesto i cartoni animati (soprattutto gli anime), eccetto quelli della Disney, ma dopo esser inciampata per caso in questa serie non ne ho potuto fare a meno.]

Questa storia è un tributo a Zuko e alla sua padronanza nell'arte della redenzione, non so se mi spiego.

Azula è sempre sua sorella, secondo me ha sperato che potesse esserci del buono in lei.

Ditemi come mi sembra,

Ted


 

  
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