Voglio dipingere con le parole.
Voglio plasmare l’argilla sulla carta,
respirare il sospiro di un’anima,
nero graffiato su bianco
la lama di un pennello
intinto nell’inchiostro.
Voglio sentire il soffio
sulla fronte
fra le lenzuola
rispondere al sussurro
immaginato
al sibilo della finestra.
Sfiorare le dita di un sogno:
l’eco di un’ombra.
Voglio sbarrare l’occhio bianco
in un’eclisse perenne,
vedere solo la materia del cielo
infinita
cieca al richiamo livido e reale;
Calcare i contorni di un sogno.
E quando quella macchia nera
avrà consumato la fiamma,
con odor di bruciato,
sulle macerie del vuoto,
sui frammenti del silenzio,
un sospiro.
Una voce.