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Autore: VirginBloodyMary    26/05/2012    2 recensioni
All'indomani dell'Unità d'Italia il malcontento inizia a serpeggiare tra le popolazioni del Sud. Romano, spaventato, si darà inizialmente alla macchia per poi incontrare Spagna, il quale, ferito, lo convincerà a far rivendicare la sua libertà. Romano deciderà di combattere, diventando un Brigante.
Genere: Guerra, Sentimentale, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nord Italia/Feliciano Vargas, Spagna/Antonio Fernandez Carriedo, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Camicie rosse.
Camicie rosse ovunque.
Li vedevi correre per le strade, spaventare i contadini. Feliciano era lì, che correva sventolando il tricolore. 
I mille dell'Italia del Nord erano venuti ad unirsi a noi ma... io non ero sicuro di voler unificare la Penisola Italica, non più.
Ero nascosto dietro un muretto e osservavo la scena, mentre le truppe borboniche si opponevano allo scempio. Sarebbe stata la fine.
Sarebbe stata la fine del Regno delle Due Sicilie, la fine di quel meraviglioso regno che per anni mi permise di vivere nella stessa casa di Spagna. Ormai quel periodo era finito. Quel periodo era solo un tassello che componeva il mosaico della mia storia. Regno d'Italia, lo chiamarono, e il nuovo Re era un Savoia, era Vittorio Emanuele II. Non era facile donare fedelta' ad un re sconosciuto dopo che per secoli eravamo stati fedeli ai Borbone.
Negli sguardi della povera gente, affamata e priva di cultura, scorgevo spesso la luce cupa del malcontento. Volevo agire, volevo far valere le mie ragioni.
Ma scappai.
Scappai lontano, scappai oltre le campagne, dandomi alla macchia fuggendo per i boschi. Non portai nulla con me, se non una coperta e tanta tristezza e dolore nel cuore. Per due settimane vagai come un anima inquieta per le foreste e le campagne cibandomi di quel poco che riuscivo a trovare.
Un giorno, mentre ero seduto ad osservare il cielo, piangendo nere lacrime di delusione e di impotenza sentii un fruscio alle spalle. Qualcuno era lì. Presi subito un grande sasso tra le mani e, con le poche forze che mi rimanevano, camminai verso il punto in cui avevo sentito il rumore.
Chiesi piu' volte chi vi fosse dietro il groviglio di arbusti presso cui avevo udito qualcuno. Un giovane ragazzo vestito con abiti borbonici uscì allo scoperto: era lui, era proprio Spagna. Quando lo vidi, rimasi bloccato a tal punto da lasciar cadere dalla mia mano la pietra. Lui... Proprio lui era lì. Con un gesto istintivo mi precipitai tra le sue braccia, annusando il suo profumo familiare e godendomi quell'abbraccio così caloroso che nessuno poteva mai imitare.
-Romano! Che ci fai qui?- mi chiese, con un tono di voce diverso da quello solito. Sembrava preoccupato o deluso, forse un pò triste.
-Io... io sono scappato dalla città- gli risposi, invaso dalla vergogna. Mi sentii come se fossi il peggiore tra i vili quando lui mi abbracciò di nuovo. Sussultai lievemente.
-Cosa c'è che non va, Romano? Abbiamo superato così tanti problemi insieme. Raccontami tutto- mi accarezzò le spalle con la stessa amorevolezza di un fratello maggiore, e lo era davvero per me, e io provavo per lui un incredibile affetto.
-L'Unità d'Italia. Ho paura. La gente è infelice e io odio vedere la mia gente infelice. Forse non erano così tristi dai tempi degli Angioini. Vorrei fare qualcosa ma non ho fatto altro che fuggire mentre i contadini lottano e muoiono per il Regno delle Due Sicilie. Sono uno stupido!- iniziai a piangere, mostrando ancora di più quello che io considero il mio lato più vile. Ma ero disperato, stanco, affamato e non avevo alcun pudore nel mostrare l'intima debolezza che mi corrodeva l'anima in quel momento, nè sarebbe stato utile nasconderla ad Antonio.
-Non sei un vile. Anche io sono qui, come te. Anche io vorrei fare qualcosa però... ormai sei indipendente! Ormai devi decidere tu, devi costruire tu la tua storia. Sappi che io ti aiuterò volentieri, qualunque cosa succeda- Mi sorrise, sì, mi sorrise così spontaneamente che mi sembrò di rivivere i lontani anni in cui ero solo un bambino, e lui sorrideva sempre.
Mi accarezzò il volto dolcemente
-Io... Io voglio combattere! Io voglio rendere libero il Regno delle Due Sicilie dai Piedimontesi! Mi stanno occupando, di nuovo! E io non voglio!- dissi, con un impeto di energia e di coraggio. Spagna mi baciò, con una passione tale da farmi venire i brividi. Non mi aveva mai baciato, non mi aveva mai baciato così. Lui.. Anche lui forse mi amava, pensai. Ricambiai il suo bacio, ritrovando in me tutto il coraggio che non ero mai riuscito a trovare in quell'occasione, quel coraggio che aveva retaggi antichi, quei retaggi che mi permisero di trasformarmi in un Regno. Solo in quel momento mi accorsi che Spagna era ferito. Gli accarezzai il ventre, dolcemente, sentendo alle rive del mio sguardo nuove lacrime pronte a sgorgare.
-Non preoccuparti... E' solo un taglio, guarirà-. Cadde sulle ginocchia, avvertendo delle fitte nell'addome. Lo aiutai a stendersi, poggiando la sua testa su di un troco spezzato.
-Bastardi! Come hanno osato farti del male- Lo baciai di nuovo, dolcemente.
-Puoi farcela, Romano. Puoi farcela.-
Decisi di combattere e di iniziare fin da subito. Decisi di combattere per i poveri braccianti e le pazienti contadine. Decisi di combattere per il Re Borbone, per il Meridione e per il mio Spagna. Non mi importava della morte, del sangue versato. Sapevo solo che dovevo combatterlo. Indossai gli stessi abiti dei poverelli: un gilet rosso, dei calzoni scuri, una coppola blu con la fascia amaranto, delle ciocie di vitello. Usai una cartucciera come cintura, presi con me dei pugnali e imbracciai un moschetto. Avrei combattuto senza pietà, avrei combattuto per la libertà insieme a bande di giovani ribelli che desideravano seguirmi, noncuranti della morte. Avrei combattuto con ferocia, con la ferocia di un Brigante!
Spamano Pictures, Images and Photos
ATTENZIONE: questa FF parla di una parte della nostra storia spesso dimenticata, interpretata male o addirittura sconosciuta. Ancora oggi le parole ''brigantaggio'' e ''questione meridionale'' hanno un senso. Non prendetela come una semplice ''Spamano''... il loro rapporto sta a sottolineare unicamente il forte legame tra i due. Non essere ignavo, approfondisci. E' la nostra storia, è la tua storia. FF dedicata a Michelina De Cesare, capitolo dedicato al Sergente Romano
  
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