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Autore: Gleach4615    26/05/2012    4 recensioni
E' più facile credere ad una bugia che ad una verità difficile da comprendere. La vita di una normale ragazza verrà sconvolta dall'incontro con due ragazzi particolari e una ragazza identica a lei. Scoprirà che la sua vita è una menzogna e cercherà la sua verità nascosta, ma essa la porterà davanti ad un bivio cosa sceglierà?
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti!! Chiedo scusa per l'introduzione estremamente breve e cercherò di rifarmi con il capitolo......spero vi piaccia XD e buona lettura



Sabato, il giorno più bello della settimana, la scuola finisce per poi ricominciare la settimana successiva. I ragazzi che si accalcano e si affannano per poter assaporare la loro libertà momentanea.
Nel cortile mi metto sotto il solito albero che ormai sembra che mi riconosca e mi faccia compagnia durante la mia attesa. Tutti i giorni dopo scuola mi metto lì ad aspettare il mio ragazzo, Natan. 
Mi sono sempre chiesta come lui, bello e popolare, possa essersi innamorato o invaghito di me. Ho l'aspetto di una ragazza comune, capelli castani, alta 1,56 m e fisico slanciato; l'unica caratteristica che mi differenzia da tutte le altre persone è il colore degli occhi, sono rosso fuoco, di un rosso vivo che avvolte rende il mio sguardo intenso e penetrante.
Involontariamente inizio a giocare con il ciondolo che porto al collo, non ricordo bene dove l'abbia preso o chi me l'abbia regalato però l'ho sempre avuto. 
Cercando di ricordare vedo Natan avvicinarsi dove sono io, come al solito porta i capelli biondi spettinati e guarda verso di me con i suoi occhi azzurri.
" Ehi Mizumi ti va di fare un giro?" mi chiede appena si avvicina. Non so perchè ma ho un brutto presentimento.
Col capo faccio cenno di si e iniziamo a camminare dove la strada ci porta. C'è un silenzio davvero snervante tra noi che viene interrotto da Natan.
" Sai in questi ultimi giorni ho pensato molto a noi e sono arrivato ad una conclusione. Penso che..." inizia a dirmi ma ormai ho già capito tutto ed è inutile.
"Ti prego basta non dire più niente ho capito tutto." lo interrompo cercando di trattenere le lacrime; sono consapevole e del tutto coscente che questo prima o poi sarebbe accaduto ma fa comunque male.
" Sapevo che avresti capito, mi dispiace tanto," dice con falso dispiacere, capisco che è felice perchè comunque si è liberato di un peso ed io non lo biasimo.
Salutandoci con freddezza ognuno prende la sua strada senza voltarci mai indietro. 
Sento che le lacrime vogliono scendere dagli occhi per potersi confondere con la pioggia autunnale che inizia a scendere dai nuvoloni scuri che incombono sulla città.
Passano dieci minuti ed io sono completamente bagnata, così decido di tornare a casa.
Non mi devo abbattere, è andata cosi, chi se ne frega di ciò che penseranno le ragazze della mia scuola. Ho promesso a me stessa che non mi sarei mai lasciata abbattere da un ragazzo e così farò. Ho agito con il cuore in tutte le situazioni e non mi pento di nulla.
Appena arrivata a casa faccio un saluto generale e mi cambio con dei vestiti asciutti. 
Cercando qualcosa da fare decido di studiare un pò così avrei avuto almeno la domenica libera. Certo non sono un genio a scuola, ma almeno la sufficienza riesco a prenderla, solo in educazione fisica spicco fra tutti, grazie ai dieci anni di arti marziali, perciò ho il fisico slanciato altrimenti per quello che mangio dovrei pesare parecchio. Che ci posso fare il cibo è la mia debolezza. 
Finalmente finisco tutti i compiti e dopo aver salutato i miei esco per andare a proporre a due mie amiche di andare a fare compere sperando che non siano impegnate. 
Per mia sfortuna entrambe sono impegnate, pazienza ci vado da sola. Le strade sono illuminate dalle luci con tutti i loro negozi e bancarelle erano davvero belle. Tra un negozio e l'altro il tempo passa senza che io me ne accorga quindi è ora di rincasare. Per strada ci sono tanti ragazzi che si divertono, anche a me piace stare in compagnia dei miei amici però questa volta non è stato possibile.
Prendo una scorciatoia per tornare prima a casa. Strano, di solito ci sono i lampioni accesi invece adesso no ed è tutto buio che a malapena riesco a vedere ad un palmo dal mio naso. 
Proprio quando i miei occhi stanno per abituarsi a quell'oscurità vado a sbattere contro qualcosa o qualcuno e cado rovinosamente a terra.
" Che male!" esclamo massaggiandomi il naso poi qualcuno punta una luce verso di me e la poggia a terra. Riesco a distinguere tre figure, una slanciata e abbastanza alta, di sicuro una ragazza, mentre gli altri due dalla corporatura deduco che sono due ragazzi.
Quello un pò più basso si china verso di me e mi porge una mano ricoperta da un guanto bianco.
"Ti sei fatta male?" mi chiede gentilmente e alzando lo sguardo verso di lui  i nostri occhi si incrociano. E' come se ghiaccio e fuoco si fossero incontrati.

  
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