E le accarezzava i capelli.

Anita aveva un tocco delicato, quasi magico, che Linalee amava quasi più di qualunque altra cosa al mondo.
Per questo quanto tornava a casa la sera, dopo la usa solita corsa e dopo essersi fatta la doccia, le chiedeva di pettinarle i capelli.
E sorridendo pacatamente Anita lo faceva sempre. Prendeva la spazzola e cominciava a sistemarle quei lunghi capelli neri, con fare gentile e come solo lei sapeva fare.
Anche quel giorno sembrava dover andare così. Però c’era qualcosa di diverso in Linalee, qualcosa che la faceva sentire fuori posto.
I suoi capelli ora erano corti e lei si sentiva tremendamente in imbarazzo, quasi fosse nuda.
Avrebbe voluto chiedere ad Anita di pettinarglieli come faceva fino a qualche giorno prima, con quel modo gentile che tanto amava, ma aveva paura che, ora che la sua lunga chioma si era ridotta a uno scialbo taglio alla maschietto, la sensazione non sarebbe stata la stessa.
Temeva non si sarebbe più sentita come se le stesse coccolando direttamente l'anima.
Quella fugace constatazione la intristì un po' e nuovamente si sentì nuda. Provò l'istantaneo desiderio di coprire le proprie nudità, già coperte.
"Vuoi che ti pettini i capelli, Lenalee?"
La voce di Anita era melodiosa, come il canto di una sirena.
Lenalee sussultò, sentendosi come un bambino trovato con le mani nella marmellata. Lo voleva, ma aveva paura.
Senza aspettare risposta, quasi intuendo i suoi pensieri, Anita prese il pettine. “Sai?” proseguì Anita “I tuoi capelli sono stupendi anche così” la consolò. La sua voce, come il suo tocco, era delicata.
L’interlocutrice non disse nulla ma si strinse un po’ nelle spalle.
“Però mi fai una promessa?” continuò ancora l‘altra, chinandosi su di lei.
Lenalee sentì il suo respiro caldo accarezzarle la guancia e i suoi capelli lisci solleticarle la pelle.
“Poi li farai cresce ancora? Erano veramente magnifici” proseguì sorridendole.
L’altra trattenne per alcuni istanti il respiro, mentre un leggero tepore cominciava a pervaderle il corpo.
“Sì” sussurrò con appena un filo di voce.
Anita sorrise nuovamente, con quel modo di fare così sincero che usava solo con lei e che, a volte, sembrava svelare in un solo istante tutte le sue emozioni.
“Grazie” replicò arrivando a sfiorarle le labbra con le sue.
Linalee assaporò quel contatto lieve e si sentì pervadere da un vago senso di pace. Avrebbe voluto così tanto che quel pomeriggio durasse in eterno, anche se lei si sentiva un po’ fuori posto, anche se le gambe le facevano ancora male dalla recente corsa, anche se aveva i capelli corti.