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Autore: frodina178    07/05/2004    4 recensioni
Pace ragazze..........pace.........
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Elijah Wood
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hi hi hi…..ho due fan fictions da finire e continuo a pubblicare one-short…scusatemi!Ma mi vengono così!Mi sento pazzoide…..hi hi hi.…(risata satanica)…….. Bè…se volete lasciare il solito commentino(anche per dire che vi ha fatto schifo)ve ne sarò grata!

Un bacione a moon,mami e kaori28!Grazie ragazze!


La fascia rossa

Madlene aveva appena finito di fare compere e si era velocemente rintanata nella sua camera d'albergo.Pit,il suo ragazzo ormai da tre anni,faceva il giornalista,e come tale aveva diritto,durante le sue trasferte,ad alloggiare negli hotel più prestigiosi.A Madlene questo non importava,ma,naturalmente,avere un frigo bar e una vasca in camera le faceva sempre piacere. Quello forse sarebbe stato il loro ultimo lavoro insieme:lei faceva la fotografa e spesso collaborava con il giornale di Pit.Dato il loro legame sentimentale la redazione era alquanto restia ad affidare loro incarichi in accordo,ma nonostante tutto riuscivano a restare insieme abbastanza frequentemente.
Un mese prima avevano offerto al giovane un prestigioso posto di lavoro al New York Times,e,naturalmente,lui avrebbe dovuto stabilirsi in pianta stabile lì.Dopo un periodo di riflessione solitaria e di discussioni con Madlene aveva deciso di accettare,chiedendole di trasferirsi con lui.Ma lei non aveva nemmeno accennato ad una possibile risposta affermativa,ribadendo che la sua vita era a Los Angles,dove aveva il lavoro che la appagava,le amiche e la casa.Forse non era così innamorata,o forse non lo era per niente.Era ormai da tempo,infatti,che stava rivalutando il loro rapporto,giungendo da sola alla conclusione che ormai andava avanti solo per abitudine.Era molto affezionata a Pit,gli voleva molto bene,ma quando le giunse la notizia del suo possibile trasferimento dovette fare molta fatica a celare il suo sollievo:questo rendeva meno difficile,per lui,il doversi separare.Non ne sarebbe stata lei la causa.

-Mi passi a prendere alle sette?-gli domandò sfilandosi le scarpe e gettandole alle sue spalle con noncuranza.

-Forse arrivo molto dopo.Andiamo ora con l'equipe sul posto della disgrazia e non so proprio a che ora finirò-

-Bè,ti aspetto.Se fai troppo tardi non mi svegliare!-

Lui anuii,afferrando la borsa con i suoi attrezzi e uscendo senza salutarla.Madlene era stravolta,non aveva fatto altro che camminare per tutta la mattina alla ricerca di un vestito adatto alla conferenza stampa della sera dopo:sarebbero stati presenti le personalità più influenti in campo di giornalismo,tra cui lo stesso Thomas Kirkley.
Il coordinatore dello staff di cui faceva parte in quel periodo,conoscendo i suoi gusti alquanto bizzarri,le aveva intimato di trovarsi qualche cosa di decente ed elegante da mettere.Ma,se nel campo del suo lavoro Madlene era una delle migliori,in quello della moda si destreggiava come un elefante in una vasca per pesci rossi.Aveva telefonato ad un'amica,per ricevere consigli a distanza,ma,non essendo brava nemmeno a descrivere i capi che aveva tra le mani,si era rivelato del tutto inutile.
E così non aveva comprato niente di quello per cui era uscita,ritrovandosi invece con dei nuovi libri e un cappellino stampato:"Free the water"

Non aveva voglia di pensarci in quel momento,l'unica cosa che la allettava era una birra ghiacciata e la televisione.Dopo essersi messa una comoda tuta e aver preso una bibita,si lasciò sprofondare nel divano,mettendo un canale di cartoni animati.

(Nota dell'autore:adesso c'è una scena che ho già letto in una fic su Orlando Bloom,scusate non ricordo il titolo,se per caso l'autrice di quella storia la leggesse sappia che mi scuso per aver plagiato l'idea!Ma era veramente troppo carina……)

Proprio mentre stava per scivolare nel dolce mondo dei sogni un forte rumore la svegliò di soprassalto:dalla camera vicino qualcuno aveva improvvisamente alzato il volume della musica al massimo.
Madlene sospirò,cercando di racimolare tutta la calma di cui era capace,si alzò e prese le chiavi.Uscii sbattendo la porta e piazzandosi davanti a quella adiacente.Rimase in ascolto alcuni minuti,sperando che l'inquilino dell'albergo si accorgesse del frastuono che stava provocando e rimediasse senza bisogno di secondi ammonimenti.Ma il volume non accennava a diminuire.Allora bussò,prima piano poi,non ricevendo risposta,con più intensità.
Finalmente qualcuno venne ad aprire:un ragazzo dalla faccia simpatica le sorrise,aspettando pazientemente che lei gli dicesse il motivo della sua visita.Lei tentò di parlare,sulla soglia della porta,ma la musica era talmente sovrastante,che le sue labbra si muovevano senza lasciar trafelare suono.Il giovane le fece segno di aspettare,rientrò e tornò dopo aver notevolmente abbassato.

-Così va meglio-sorrise lei

-Ti dava fastidio la musica?-

-La musica non mi dà fastidio,ma i muri che tremano un po' di più…..-sorrise lei contenta che non c'era stato alcun bisogno di litigare.

-Scusami allora,starò più attento-

-Grazie mille-

Lui richiuse la porta e Madlene tornò sollevata nella sua stanza,prendendo tra le mani la birra e rigettandosi sul divano.Ma nemmeno passati due minuti che la musica riprese a battere,con la stessa intensità di poco prima.

-Echchecazzo-si alzò visibilmente alterata.

Ritornò nel corridoio e,questa volta senza esitazione,riprese a bussare con violenza alla camera vicina.

-Chi è?-una voce dall'interno cercò di farsi sentire al di sopra del chiasso.

-Sono la ragazza di prima!Le dispiacerebbe abbassare?-urlò lei.Ma ne ricevette un segno di assenso ne la musica diminuì.
Prese a battere ancora più forte,stringendo l'altro pugno senza tentare di calmarsi.Detestava essere presa in giro.
Una ragazza venne ad aprirle,sbuffandole apertamente scocciata in faccia.

-Che c'è?-chiese con uno strano accento,infastidita,ruminando con voracità una gomma.

-Che c'è?-ripetè Madlene ironicamente le sue parole,portandosi le mani sui fianchi.

-Sì,che c'è?-le rispose lei,sempre ferma sull'uscio,con un'espressione strafottente sul volto e mostrandole per bene quella roba rosa che le impastricciava la bocca.

La guardò,sembrava una di quelle punk venute male:non aveva un lembo di pelle libero da un piercing o un tatuaggio,vestita tutta di nero,con due tacchi più lunghi delle sue stesse gambe e catene che le spuntavano da ogni tasca.

-C'è che ci tengo ai miei timpani e non ho nessuna intenzione di rovinarli prima che sopraggiunga un ictus-

Lei la guardò senza capire.

-La musica-le disse gesticolando e usando un'intonazione come se stesse parlando ad una deficiente.

-Cos'ha che non va la musica?-le domandò

Cominciò realmente a chiedersi se avesse dei problemi di comprensione,fosse tarda o la stesse semplicemente prendendo per il culo.

-E' troppo alta-disse a fil di voce,tra i denti.

-Tu dici?-continuò la ragazza,sorridendo sarcasticamente in segno di sfida e appoggiandosi con una spalla allo stipite della porta.

-Sì,dico-

-E allora cosa vuoi fare?-diede qualche veloce masticata alla ciunga,provocando un fastidiosissimo rumore fradicio.

-Ti sto gentilmente chiedendo d abbassare il volume….-

-Altrimenti?-la guardò fissa nelle palle degli occhi,senza lasciar trapelare un minimo di insicurezza o malleabilità

-Altrimenti vedrò di lamentarmi con chi di dovere!-

-E' una minaccia?-scoppiò a ridere lei senza smettere di biascicare.

-Vedila come vuoi tu.Adesso dimmi,hai intenzione di risolvere adesso la questione o la vuoi portare alla lunga?-

-Oh che paura!-simulò ridendo un brivido.

Madlene si passò una mano sulla fronte,respirando profondamente e cercando di non farsi travolgere dalla rabbia che questa assurda conversazione le stava facendo salire.

Fortunatamente,una cosa che,conoscendo il carattere vendicativo di Madlene,sarebbe potuta finire veramente male,si risolve con un aiuto più o meno inaspettato.
Il ragazzo che le aveva aperto la porta poco prima fece la sua comparsa dall'ascensore.

-Cosa succede qui?-domandò appoggiando il sacchetto di plastica che aveva tra le mani,guardando prima la ragazza-punk quindi me.

-C'è che questa qui ha deciso di romperci i coglioni-mi indicò con un gesto indifferente della testa.

-Non ti avevo chiesto di abbassare?-la guardò il giovane appena arrivato sentendo il gran frastuono che proveniva dall'interno.

Lei si limitò a fissarlo masticando,incrociando le braccia e sorridendo appena.
-Scusaci veramente……. -mise una mano sulla spalla di Madlene-Abbasso subito!-
Detto questo rientrò,trascinando dentro la punkettona per un braccio.Avrebbe dovuto essere contenta,aveva finalmente ottenuto quello che voleva,ma la voglia di vendicare quell'atteggiamento strafottente premeva dentro di lei.
Ormai le era passata la voglia di guardare la televisione o di dormire,quindi andò a farsi una doccia.Appena l'acqua bollente prese a scivolale lungo il corpo tutto il nervosismo accumulato negli ultimi minuti si dissolse velocemente,lasciando invece spazio ad un inebriante profumo di lavanda.
Alle quattro le venne fame e,non sopportando di farsi portare da mangiare in camera,scese al piccolo bar dell'hotel.Il servizio era dei migliori che avesse mai visto,e presto si ritrovò davanti agli occhi un piatto di maccheroni:non era precisamente una merenda ma lei era abituata a mangiare così.Inoltre il suo metabolismo,particolarmente lesto,le faceva bruciare tutto molto in fretta.
Stava per addentare soddisfatta la seconda forchettata quando quasi,invece che nella bocca,se la portò in un occhio:stavano arrivando il ragazzo che alloggiava accanto a lei e quella ragazzina.Ora era conciata ancora peggio di prima:i capelli mezzi verdi e mezzi rossi erano portati tutti da un lato,lasciando scoperto un orecchio si cui troneggiavano orecchini grossi come patate.Portava una minigonna,anche se,a parer di Madlene,le si poteva togliere la parte "gonna".I collant erano volutamente stracciati in alcuni punti,e un top nero con disegnato un teschio nel mezzo le copriva a malapena quegli accenni di seni che aveva.
Non era certo brutta,ma dava una brutta impressione vestita in quel modo.Madlene non si sarebbe mai permessa di darle dei giudizi se non avesse potuto parlarle e conoscerla di persona. I due si sedettero decisamente lontani da lei,cosa per la quale ringraziò congiungendo impercettibilmente le mani e alzandole al cielo.Riprese quindi a divorare con ingordigia la sua pasta.

-Ehi- una voce le fece alzare il volto che aveva praticamente affondato nel piatto,tingendosi la punta del naso di pomodoro.
Un uomo sulla cinquantina le stava facendo segno di raggiungerlo,era seduto proprio al tavolo accanto di quelle due persone che stava cercando di evitare.

-Ciao Mark-gli disse prendendo il suo piatto e andando a sedersi,sebbene di controvoglia,al suo tavolino.

-Madlene!Ma come fai a mangiare quella roba alle quattro del pomeriggio?Spero che dopo entrerai nel vestito che ti sei comprata-

Mark era proprio il coordinatore dello staff che le aveva intimato di comprarsi un vestito decente per il giorno dopo.

-Purtroppo-disse visibilmente a disagio lei-Non sono riuscita a trovare niente di adatto….-

-Non sei riuscita a trovare niente?Ragazza mia!Siamo a Los Angeles come è possibile che tu non abbia trovato niente?!?-

-A dirtela tutta è che io non ho gusto,non so dire se un vestito è elegante oppure adatto ad un party hippy……-

L'uomo sospirò portandosi le mani tra i capelli che non aveva.Madlene continuò a mangiare,un poco preoccupata da quel silenzio.

-Procuratene uno presto.Vedi un po' tu,fatti consigliare…insomma domani devi essere presentabile!-detto questo si alzò e se ne andò,lasciandola davanti al suo piatto ormai vuoto.Bevve tutto d'un sorso il bicchiere di vino,poggiandolo poi con poca grazia e mettendosi una mano davanti alle labbra per mascherare un flato.
In quel momento si voltò senza pensare,trovando lo sguardo della pankettona fisso si di se.Anche se,a dir la verità,la inquietava non poco,non abbassò gli occhi,accettando quella sfida di occhiate che silenziosamente l'altra le aveva lanciato.Fu proprio questa,con gran soddisfazione di Madlene,a togliere lo sguardo per prima.Poi si alzò e,dopo aver dato un vistoso bacio al ragazzo seduto accanto a lei,prese la sua borsetta e si diresse verso l'uscita.

-Devi scusarla-le disse sorprendendola il giovane

-Non c'è problema-

-Non è cattiva -proseguì lui che forse si sentiva un po' in colpa per l'atteggiamento che la sua compagna aveva avuto -E' solo un po' esuberante e superba-

-Questo lo avevo notato!-rise Madlene accendendosi una sigaretta.

-Ho sentito che hai dei problemi con un vestito-le disse sorseggiando una bottiglietta di coca-cola.

-Purtroppo sì…-alzò gli occhi al cielo lei

-Forse posso aiutarti,non credo che Syd abbia qualche problema se ti presto uno dei suoi-

-Non credo sia il caso!-disse Madlene che si sentì improvvisamente avvolta dall'imbarazzo a quelle parole.

-Dovrò pur scusarmi in qualche modo!Veramente,mi farebbe piacere,mi sentirei l'anima più leggera..-

-Se è per farti un favore….-scherzò lei

-Elijah-le porse una mano

-Madlene-ricambiò lei il gesto






-E questo ti piace?-le chiese mostrandole un vestito nero,cortissimo e scollatissimo,vistosamente strappato sotto i seni.Madlene rise di gusto.

-Quando avrò intenzione di diventare una porno star te lo chiederò in prestito-

Elijah si grattò la testa,valutando per qualche istante quel vestito -sì….forse hai ragione…-e lo ripose nell'armadio.

Lei intanto si stava dando un'occhiata intorno:pur essendo una stanza d'albergo era completamente tappezzata di poster e fotografie.

-Ma quanto ti fermerai qui?-gli domandò

-Molto tempo,stiamo girando un film e penso che prima di due mesi non ce ne andremo…-

Ecco spiegata la soluzione del mistero.

-Sei un attore?-gli chiese andando incontro ad un vestito che aveva adocchiato da lontano e che voleva osservare meglio.

-Sì….. -la guardò un po' confuso lui -Non lo avevi capito?-

-Sinceramente no….ho mostrato la mia ignoranza?Forse se mi dai un piccolo aiutino……-

Lui andò ad aprire un cassetto tirandone fuori una piccola scatolina e porgendola a Madlene.Lei la aprì e vide un anello;se lo girò un po' tra le mani,fino a quando,finalmente,sembrò aver capito.

-Ma certo!Elijah Wood!Frodo Baggins!-

Lui annuii riprendendosi l'oggetto.

-Posso prendere questo?-chiese mostrandolgi un vestito lungo,argentato,senza scollature o spacchi.Era sobrio,pensava che sarebbe andato bene,o almeno lo sperava.

-Certo!Finalmente abbiamo trovato!-disse facendosi andare disteso sul letto con le braccia aperte a corce

Una chiave girò nella toppa e fece il suo ingresso la ragazza-punk.Madlene ebbe un sussulto,si sarebbe aspettata una reazione.Lei stessa la avrebbe avuta trovando nella camera del suo ragazzo una sconosciuta verso la quale,peraltro,non nutriva sentimenti di particolare simpatia e che stava frugando nei suoi vestiti.
Invece lei gli sorrise baciandolo sulla fronte,poi si diresse verso la fotografa,stupendola parecchio.

-Forse ho un po' esagerato prima…-disse porgendole una mano-Io sono Syd..piacere……-

-Madlene…-riuscì solo a mormorare lei colpita da questo improvviso cambiamento.

-Devo scusarmi per prima..mi hai preso in un momento non troppo buono….anche se non è una giustificazione…..-aveva preso a guardarsi nervosamente intorno,imbarazzata.

-Non c'è problema Syd,scuse accettate,succede a tutti un momento no,non posso certo dire di essere anche io sempre stata educata,,,-disse Madlene vedendo che le scuse di lei erano sincere.


Passarono la serata insieme,loro tre,chiusi in quella stanza d'albergo,a chiacchierare.Madlene scoprì che Syd,a dispetto di quello che voleva dare a vedere,era una ragazza molto simpatica,dolce e premurosa.Elijah invece era un pochettino più chiuso,ma altrettanto gradevole.Syd se ne andò a dormire ma loro due,ancora svegli e arzilli,si spostarono nella piccola cucina.
Lei gli raccontò un po' della sua vita e del suo lavoro,lui fece lo stesso.Madlene imparò che questo ragazzo era di una bontà e di una profondità di pensiero impressionanti.Praticamente,riguardo la politica e il sociale,concordavano su tutto.Quando il tema si spostò su argomenti un pochettino più "scottanti",ad esempio l'attuale situazione palestinese-israeliana,il dibattito si fece più accesso.Ma,nonostante alcuni diverbi,entrambi convenivano che era un frangente insostenibile e che gli Stati Uniti avevano una gran parte di colpa in tutto questo.Gli mostrai alcune fotografie che avevo fatto quando ero stata mandata come inviata insieme a Pit a Telaviv:fotografie di morti e di soldati.Una in particolare lo impressionò profondamente:un militare stava trascinando via una bambina che piangeva disperata e tendeva un braccio verso la madre.Il corpo di questa era supino per terra,impregnato del suo stesso sangue.



Erano ormai le due di notte quando Madlene se ne andò,ritronando stanchissima nella sua stanza,e trovando Pit che già dormiva beato.Un suo biglietto:Non ci sei ancora quindi me ne vado a dormire.Domani mattina,per favore,quando ti alzi non mi svegliare che sono stanchissimo.

Andai in bagno,a prepararmi per la notte,e accessi a bassissimo volume la radio per ascoltare le ultime notizie.Mi strozzai con il dentifricio quando mi giunsero alle orecchie queste parole:

-Interrompiamo tutte le trasmissioni per una notizia sconvolgente:pochi minuti fa è stato assassinato da un gruppo di militari Israeliani il leader spirituale palestinese Asshim.Tenuto ostaggio per oltre dieci giorni e sottoposto alle torture più inimmaginabili.In un sotterraneo a pochi chilometri dal luogo del suo assassinio trovati i corpi di quarantanove(i dati precisi al prossimo aggiornamento)palestinesi,incluse donne,vecchi e bambini,completamente nudi e ammassati.Si pensa che dovevano venir bruciati ma,data l'irruzione della polizia palestinese,abbandonati.Ancora niente di sicuro.Per le strade di Gerusalemme est le urla e gridi dei fedeli e della gente.Le donne si gettano per terra e si puntano un coltello alla gola. Il premier israeliano Sharon afferma di non poter esporsi sul momento,ma si è dichiarato estraneo al fatto.Asshim sarà cremato nella chiesa di Gerusalemme davanti agli occhi di tutti i fedeli. Noi di radio Capital Nation leviamo un grido:è stato assoldato un segno comune in tutto il mondo.In segno di pace e di orrore contro questo avvenimento una fascia rossa legata al braccio,sopra i vestiti.Più persone la porteranno più saranno coloro uniti nel disdegno di questo massacro gratuito e assurdo,che ormai ha visto innumerevoli vittime da entrambe le parti!Americani!!!!!!!!Siamo esseri umani o tutti dei piccoli Bush?!?!?!?Pace per il mondo!!Pace per le persone!!!Levate il grido da questa terra intrisa di sangue innocente!!!!Da questa terra assordata da urla di dolore!!!!
Nuovi aggiornamenti più tardi,dal nostro inviato Baklam.

Era rimasta ad ascoltare questa parole con gli occhi spalancati e lo spazzolino che pendeva dalla bocca.Questo cadde silenziosamente a terra,seguito da lei:si mise le mani tra i capelli,sconvolta.Cosa avrebbe significato questo?La fine..la fine dell'umanità..la fine dell'ultima speranza….la fine della Palestina….
Avrebbe voluto essere là,fotografare quei corpi nudi e marciti,spargere le immagini per tutto il mondo,senza bisogno di censura,far sapere,far conoscere.L'orrore che si stava dimostrando essere proprio dell'essere umano.
Corse a svegliare Pit,che,sebbene ancora mezzo addormentato,capì al volo il significato di quelle parole.Subito si vestì e,come aveva precedentemente previsto,il suo cellulare suonò:doveva immediatamente presentarsi ad una riunione speciale in cui si sarebbe discusso il da farsi in quanto giornalisti di uno dei giornali più importanti degli Stati Uniti.Ero sicura che sarebbero passati pochi giorni e sarebbe partito.

Qualche metro più in là da quelle mura accadde più o meno la stessa cosa:Elijah,che aveva acceso la televisione per puro caso,aveva ascoltato la notizia con tutto il disprezzo che meritava.Quindi aveva svegliato Syd e la aveva messa al corrente dei recentissimi fatti.

Pit se ne era andato di corsa,infilandosi le scarpe nel corridoio mentre schiacciava il bottone dell'ascensore.Madlene stava buttando alla rinfusa per aria tutti i suoi vestiti alla ricerca di una maledetta fascia rossa,o almeno di qualche cosa che le assomigliasse,tentando di trattenere lacrime di rabbia.

Syd,che aveva una gran collezione di fasce di tutti i colori,ne trovò due rosse e ne porse una al suo fidanzato,mentre indosso l'altra.

-Dormi con quella?-le domandò Elijah legandosela al braccio

-Ci faccio anche la doccia con questa!- gli rispose ancora sconvolta lei-Dovranno venire con un carro armato e mettermi sotto per impedirmi di indossarla!!-



La mattina successiva chi era riuscito ad addormentarsi si era svegliato con un mal di testa,mentre gli altri avevano passato la notte ad ascoltare radiogiornali e notiziari tv,sempre alla ricerca di nuovi aggiornamenti.Di questi,a dir la verità,ce ne erano stati ben pochi.Sembrava che i mass media cercassero in ogni modo di far trafelare il meno possibile la notizia che però,essendo di così enorme portata e significato simbolico,non faceva troppa fatica ad espandersi.Già quella mattina stessa numerose manifestazioni davanti alla casa bianca e,negli altri Stati,ai palazzi del governo.La situazione si sarebbe evoluta in fretta.

Per Madlene la sera arrivò in fretta:tra una telefonata a Pit che la informava costantemente sui progetti prossimi,tra un giornale e un'occhiata alla televisione,innumerevoli e-mail.Fino a quando,verso le sette,una telefonata dal suo capo:lei era sicura che la stesse cercando per dirle che l'imminente conferenza aveva cambiato l'ordine del giorno e avrebbe verto intorno allo scottante e attuale tema.Invece le intimò di non fare parola di quello che era successo,limitandosi a parlare di quello che si era precedentemente accordato.Madlene si infuriò domandandogli se fosse completamente pazzo o semplicemente bastardo e opportunista fino a questo punto.Ma lui non volle sentire ragioni.
Lei lo sapeva,fin da quando aveva accettato di lavorare per quel giornale era consapevole della direzione politica dello stesso,e quindi dei suoi manager.Ma non pensava che un giornalista potesse spingersi sino ad una tale ipocrisia.Gli disse che comunque avrebbe indossato la fascia rossa e lui quasi la minacciò di ucciderla se avesse fatto una cosa del genere.Madlene sul momento acconsentì ma,dentro di se,sapendo che la conferenza andava in diretta sulle principali reti americane,l'avrebbe portata lo stesso,per dimostrare che esistevano anche in quell'ambiente persone dalla parte del socialmente giusto.

Uscì dalla sua stanza lentamente:indossava il vestito che le aveva prestato Elijah.Si fermò un momento a respirare profondamente per calmarsi:sapeva che quello che stava per fare le sarebbe sicuramente costato il posto di lavoro,ma non poteva certo tacere o mostrarsi indifferente. In quel momento anche la porta accanto alla sua si dischiuse e uscì il ragazzo.La guardò qualche istante,poi strinse le labbra e le guardò la fascia rossa.

-Non è per farmi i fatti tuoi…. -disse a bassa voce-ma conoscendo il tuo tipo di lavoro non rischi di metterti nei guai?-

-Tu cosa faresti?-gli domandò retoricamente sorridendo nervosa.Poi vide che anche lui indossava la fascia rossa.

-Ho un'intervista adesso.Mi hanno detto di non portarla,perché ancora bisogna dimostrarsi neutrali e per la mia professione sarebbe meglio farlo sempre.Penso che questa sera perderò il mio agente…probabilmente verrò anche licenziato da questa produzione cinematografica,ho già fatto le valige…...-

Si sorrisero a vicenda,avviandoci verso l'ascensore.Arrivati al piano terra si scambiarono un ultimo sorriso.Lui le mise una mano sulla spalla sussurrò appnea

-buona fortuna…..-

-anche a te Lij…anche a te….-

Lo guardò allontanarsi,pensando che era una persona fantastica,che si aggrappava alle sue idee senze farsi buttare sotto.Poi sorrise pensando alla faccia che avrebbero fatto tutti vedendola entrare nella sala con quella cosa legata vistosamente su un braccio….sì,doveva decisamente farlo,per se stessa,per il giornalismo e per il mondo.
Perché se tutti facessero quel minimo che gli è concesso di fare,senza dover essere vigliacchi,allora il mondo sarebbe migliore.Una protesta unita può fare milioni di volte di più di rivolte con cartelli e gas lacrimogeni.



Epilogo

Madlene è stata licenziata la sera stessa.Oggi fa l'inviata in Palestina per conto di un noto giornale francese e una stazione televisiva americana.Non ha abbandonato il suo lavoro di fotografa,ma cerca in ogni modo di far giungere e divulgare la verità dei fatti.

Elijah non ha perso il lavoro in quel film,anche se si sono levate molte proteste da quella intervista in cui,senza rispondere alle banali domande dell'intervistatore,aveva di propria spontanea volontà espresso il suo ribrezzo e orrore sui recenti avvenimenti.

Elijah e Madlene non si sono più rivisti,lei si è sposata con un medico palestinese e lui stà ancora con Syd-la punkettona.Lui segue sempre i suoi servizi e quando riesce le manda una lettera.Madlne non gli ha mai risposto,probabilmente perché i suoi messaggi non gli sono mai arrivati.
  
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