Perché questo è l'ostacolo, la crosta da rompere:
la solitudine dell'uomo – di noi e degli altri
What
will you do when you get lonely
And nobody's waiting by your
side?
You've been running and hiding much too long
You know
it's just your foolish pride
Emma si chiede, conoscendo in cuor suo la risposta, per quale motivo avverta l'assenza di Mister Gold in quella stanza più di qualsiasi altra presenza – c'è quasi tutta Storybrooke, ma è come se non ci fossero, non per lei almeno. E' così familiare trovarsi in mezzo a tante persone e sentire quella obnubilante sensazione di essere terribilmente e indescrivibilmente sola.
Nella sua vita prima, a Boston, la provava tutti i giorni.
Le parole che gli ha pronunciato contro senza neanche pensarci – molto di più di quanto mi fidi di lei – le riecheggiano ancora nella testa. Gold ha salutato cortesemente Mary Margaret, felice per la sua scarcerazione, e poi ha lasciato l'appartamento. Non l'ha guardata nemmeno una volta.
Mi fido di lui molto di più di quanto mi fidi di lei.
E' stata ingiusta, crudele, impulsiva. Il suo orgoglio ha parlato prima che il suo cuore potesse tradirla, e ha cercato di costruire una sottile barriera tra di loro. Vuole mantenere una distanza, per quanto minima, perché ha paura di cadere in quella che sembra essere una delle tante trappole che quell'uomo enigmatico, come un crudele cacciatore, ha teso intorno a lei – sorrisi, un tono più basso, uno sguardo lungo e intenso, un casuale sfiorarsi di mani per prendere un bicchiere per il brindisi.
A festa terminata si infila il giacchetto ed esce senza una meta precisa in testa, con la voglia di schiarirsi le idee – e i sentimenti.
Si ritrova per caso, e lei sa che caso non è, davanti l'insegna gialla che recita Mr. Gold Pawnbroker.
La luce è ancora accesa e attraverso le tapparelle leggermente abbassate della prima finestra lo vede mentre sfoglia una serie di carte dall'aria antica, assorto nel suo lavoro.
E' così solo.
Like
a fool, I fell in love with you
Turned my whole world upside down
I due passi che la separano dalla porta sembrano lunghissimi, ma lei si avvicina decisa, chiude la mano intorno alla maniglia e fa una leggera pressione – il pollice accarezza l'indice delicatamente, le ciglia sbattono l'una contro l'altra per un secondo, e le parole da dire si affollano nella sua testa.
Dentro il negozio, Gold trattiene il respiro e aspetta con gioia dolorosa che la porta si apra.
Ma l'uscio rimane chiuso, e lui riesce ad intravedere le spalle di Miss Swan che si allontanano.
Please
don't say we'll never find a way
And tell me all my love's in
vain
Note autrice:
Eccomi qui con la seconda storia. Nonostante non tratti di matrimonio – con sti due è un po' difficile – questa è la mia proposta a Feel Good Inc, nella speranza che accetti di diventare mia mogliarito/maritoglie. Insomma, non potevo mica comprarle un anello e sono incapace con cose grafiche stile partecipazione di nozze! Delirio finito.
L'ambientazione stavolta è la 1x19, e la storia contiene anche una citazione dell'episodio stesso. La citazione d'apertura è invece di Cesare Pavese.
La canzone usata è Layla di Eric Clapton; qui sotto trovate la traduzione delle parti citate
Cosa
fai quando ti senti sola
e non hai nessuno al tuo fianco?
Sei
scappata e ti sei nascosta per troppo tempo
Sai è solo a causa
del tuo stupido orgoglio
Come un pazzo, mi sono innamorato di
te
Hai girato il mio mondo sottosopra
Ti prego non dire che non
troveremo mai una via d'uscita
e che il mio amore è vano