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Autore: HelloPrudence    27/05/2012    2 recensioni
“Sono passati quasi 14 anni.”
“Ricordo ancora l’ultima volta che ti ho visto,l’ultima volta che ti ho salutato.”
Due ragazzi.Un amore adolescienziale che ritorna. A Parigi.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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“Sono passati quasi 14 anni.”
“Ricordo ancora l’ultima volta che ti ho visto,l’ultima  volta che ti ho salutato.”
“Beh,a dirla tutta l’ultima è stata qualche minuto fa!”-Entrambi risero-“Non pensavo di trovarti qui,sai..”
“Per il mio lavoro sono costretto a spostarmi molto,e tu,invece,cosa ci fai qui?”
“Un viaggio.Sono già due settimane che sono a Parigi.”-Alice continuò a bere la sua cioccolata calda, mentre dalla finestra del bar guardava il panorama. Era molto imbarazzata,ma non lo dava a vedere. Incontrare il proprio amore adolescienziale dopo 14 anni non capita tutti i giorni. E poi a Parigi,la città dell’amore. “Chi ti è entrato davvero nel cuore,non ne uscirà mai” si ripeteva sempre,era ormai la sua frase da quando lui sembrava essersi scordato di lei. Ma non era così,era bastato uno sguardo a farli riavvicinare,un semaforo rosso in pieno centro,un caffè al bar. 29 anni lei,30 lui,ma evidentemente nessuno si era scordato dell’altro,il ricordo era sempre rimasto nella testa,come avvertimento di ciò che sarebbe successo quel giorno.
“Non mi hai raccontato nulla della tua vita,eppure era così piena a 17 anni.”-Alice lo punzecchiava, adorava mandare frecciatine per far ricordare il passato.
“Perché il tempo passa e la mia vita non è più quella di un adolescente. Sto ancora a Londra,ma il mio lavoro mi permette di viaggiare davvero molto. Tu,invece,sei sempre la stessa..”-Un sorriso passò sui visi di entrambi. Dopo che le rispettive bevande finirono,i due si alzarono e uscirono dal bar.
“Allora..”-sussurrò Alice.
“Non ci perdiamo. Ci siamo ritrovati dopo 14 anni a Parigi,non credi ai segni del destino? Abbiamo tante cose da raccontarci,anni e anni senza nemmeno parlarci. Voglio sapere cosa hai fatto,sei cambiata così tanto..”-quelle parole,più che di un ex ragazzo,sembravano quelle di un padre che non vedeva la figlia da quando aveva fatto la comunione.”Io sto qui ancora per una settimana,ho un appartamento nella zona commerciale,ti invito domani a cena,d’accordo?”
“D’accordo Matteo,a domani.”-sorrise e andarono ognuno per la propria strada.
È difficile spiegare cosa era accdauto fra loro due.  Qualcosa di più profondo di una semplice cotta li aveva uniti,ma li aveva anche fatti separare. Un sentimento speciale li aveva uniti da subito,dal loro primo sguardo in mezzo alla folla.
Era metà giugno,la festa del paese,che voleva dire incontrare persone mai viste. Ovviamente per Alice,che da un anno non aveva un ragazzo,era un’occasione per scendere in campo e trovare qualcuno. Come ogni festa,andava con la sua migliore amica,Sara,e come due vechiette fuori dal balcone di casa a guardare tutti quando c’è la processione,osservavano ogni singolo ragazzo che era nell’area dei giochi,giochi che loro non facevano mai.  Era sempre Alice a puntare qualcune,che poi si rivelava per lei o la sua amica potenzialmente gay o di un brutto giro o troppo coatto e così via; ma per una volta era lei ad essere guardata. Quando si girò si accorse subito che qualcuno la stava fissando, Matteo la stava fissando. Ed era bello. Il suo canone di bellezza era diverso da quello delle altre ragazze che preferivano coattoni tutti uguali e finti ricconi,  a lei piacevano i capelloni con le camicie a quadri,che ascoltavano musica seria e magari suonavano la chitarra. E Matteo era così:capelli neri e occhi scuri,alto,come lo aveva sempre desiderato.  Rimase impalata per qualche secondo,quando poi si accorse che lui se ne era andato. In mezzo a tutta quella gente non si vede,non si capiva più niente. Più si faceva tardi,più le persone aumentavano e per andare avanti bisognava solo spingere. Ma,non si da grazie a chi,al caso,al destino,la spinta Alica la diede proprio a Matteo. Si girò e per un attimo il cuore della ragazza si fermò:quegli occhi la avevano paralizzata.
“Scusa”fu l’unica parola che riuscì a dire. Lui le sorrse,allungò la mano e disse :”Piacere,Matteo.” Tutto questo era inusuale,ormai si era persa l’abitudine di  non presentarsi davanti lo schermo di un computer.  La ragazza sorrise,strinse la mano e si presentò.Si conobbero nel modo più semplice che esistesse,come la maggior parte degli adolescenti. Ma conoscere era una parole grande. Per conoscere una persona bisogna passarci insieme tanto tempo,vivere tante esperienze. Questo era più un incontrarsi. Dopo quelle due parole i ragazzi si persero tra la folla.


  
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