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Autore: nothing_but_the_truth    28/05/2012    2 recensioni
E' la mia prima storia sugli HG, abbiate copassione di me e siate clementi! >
Ps: non è che qualcuno può dirmi come fare a inserire, tra i protagonisti, 2 nomi e non solo uno? Sono negata per la tecnologia! xD
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Katniss Everdeen
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Mi sveglio tremando e urlando.

Sono tutta sudata.

Che sogno vivido.

Cerco di tranquillizzarmi, ma il cuore batte all'impazzata e nè le mani nè le gambe stanno ferme.

Decido di scendere e andare a bermi un bicchiere d'acqua.

Sì,perchè nel Villaggio dei Vincitori c'è l'acqua, addirittura in bottiglia. Nella mia vecchia casa la bevevo dal rubinetto, e non esisteva l'acqua calda, eccetto in estate. Che lusso.

Scendo lentamente, tutta tremante, e ingoio velocemente l'acqua fresca.

Non posso restare quì, devo andare da lui. Anche se so che non mi vuole. Non mi importa. Devo vederlo.

So che è arrabbiato con me, che si sente ferito e tradito, perchè gli ho mentito su qualcosa a cui tiene profonamente. Me.

Ma non importa. E' stato un incubo troppo potente, troppo realistico, e ho bisogno di sapere che lui sta bene.

Sento l'adrenalina schizzarmi nelle vene a mille.

Devo andare a casa sua. È attaccata alla mia. Però è notte, ha la porta chiusa a chiave. Però nel mazzo di chiavi ho anche quella della sua porta. Grazie,Effie, penso.

Non mi importa se sono brutta, spettinata, in pigiama e fuori è freddo.

Entro silenziosamente dentro la sua casa, e sento che non c'è nessun rumore. Sta dormendo. Almeno lui. La luce della luna mi permette di vedere senza accendere la luce, così salgo fino alla sua stanza. La porta è chiusa, come la tengo io. Forse anche le sue notti sono tormentate da qualche demone.

La apro lentamente e realizzo che la sua casa è esattamente identica alla mia. Certo,cambia l'arredamento, ma la struttuta è la stessa. Stessa grandezza delle stanze, stessa grandezza delle finestre.

Con un sospiro di incertezza, mi avvicino al letto, e vedo i suoi lineamenti illuminati dalla luna. E' un pò sudato anche lui, forse anche la sua notte è stata difficile. Le mie lo sono state tutte. Mi chino leggermente e gli accarezzo una spalla.

  • Peeta – lo chiamo sottovoce. Lui spalanca gli occhi e scatta seduto,vedendomi.

  • Scusa.. - farfuglio: forse non è stata una grande idea.

Lui mi guarda alzando un sopracciglio. - Katniss. - sussurra, stupito. Quella semplice parola, o forse il suo tono smarrito, o il suo sguardo preoccupato,o la consapevolezza che nel sogno lo avevo perso, mi fanno crollare i nervi. Scoppio a piangere davanti a lui, portandomi le mani al viso per nascondere le lascrime, che scendevano a frotti.

Peeta è ovviamente disorientato, ma mi porta una mano alla spalla e mi mi stringe a sè in un abbraccio caldo. Mi accompagna lentamente nel suo letto, ed io mi ritrovo stesa al suo fianco, con le lacrime che scendono inesorabilmente, a sighiozzare. Sono a pancia in sù, con Peeta steso su un fianco accanto a me, che tiene un braccio sulla mia pancia. Vorrei tanto parlare,dire qualcosa, scusarmi anche forse, ma non ce la faccio, non riesco a parlare. Ho solo bisogno che lui sia quì con me. Intreccio una gamba alle sue, mentre i singhiozzi si attenuono e le lacrime smettono di scendere.

Dopo un pò, sono sicura di aver i nervi abbastanza saldi da parlargli.

  • Peeta.. - dico con tono basso.

  • Dimmi Katniss. -

Non so davvero da dove cominciare.. - io.. ti chiedo scusa. -

  • Scusa per cosa? -

  • Per tutto. Per quello che è successo nell'arena, per averti fatto soffrire, per il silenzio che ho causato tra noi. Scusami per tutto, davvero. - dico, con gli occhi lucidi. Lui stringe la presa ed io porto una mano sopra la sua, intrecciando le notre dita. Dopo qualche secondo, risponde.

  • Sei perdonata. So che l'hai fatto per sopravvivere, se non avessi giocato saremmo morti entrambi. Quindi smetterò di fare l'offeso, ok? Però tu in cambio dovra essere sempre sincera con me. - mi dice, con voce tranquilla.

Annuisco. - Oh, sì. - dico, poi cala il silenzio tra noi. Silenzio che spezza Peeta.

  • Perchè sei quì? - mi domanda.

Sospiro e chiudo gli occhi: verità. - Perchè ho bisogno di te, perchè mi manchi. Perchè stanotte ho fatto un incubo e... non lo so, volevo vederti. Scusami anche per averti svegliato di notte.. - dico, imbarazzata.

Lo sento sorridere. - Non ti preoccupare, stavao facendo un incubo anch'io. Che stavi sognando?-

Sento l'orrore della visione tornare davanti ai miei occhi. - io.. Ho soganto che eravamo nelle miniere, che l'ascensore scricchiolante che porta sottoterra iniziava a scendere, ma mentre le persone scendevano piano piano, esplodeva qualcosa, una bomba.. e morivano tutti. Come è successo a mio padre. Anzi, è la stessa scena che sogno di quando è morto lui , solo che stavolta, invece del suo viso sporco e scavato, c'è il tuo, sporco ma normale.. e.. - sento la pelle d'oca alle braccia - e ho avuto tanta paura di perderti. - dico infine, socchiudendo gli occhi.

Lo sento stringermi più forte. - Va tutto bene- mi susurra a un'orecchio, ed io gli credo.

  • Non lasciarmi sola – lo supplico.

  • Non lo farò.- mi conforta, e io gli credo di nuovo.

  • Tu invece che stavi sognando? - domando, dopo qualche minuto di silenzio.

Lo sento tentennare. - Sognavo l'arena. Di nuovo. La tua morte. Di nuovo. - si limita a dire, ma ciò mi prende contropiede. Nonostante tutto, per Peeta conto ancora qualcosa..mi sento sempre più in colpa per averlo imbrogiato, anche se involontariamente, anche se per farci sopravvivere entrambi.

Non so cosa dire. Neppure Peeta dice nulla. Ci limitiamo a stare in silenzio, e lo sento che inizia a massaggiarmi teneramente la pancia. Mi piace. Dopo qualche minuto, mi giro e lo abbraccio, forte. So che è stato solo un sogno, ma è stato orribile lo stesso. Inacettabile, come perdere una parte di me. O di Prim, di mia madre, di Gale.

  • Mi seni mancato. - gli dico, annusando il suo collo caldo.

Lo sento respirare sulla mia schiena. - Anche tu.-

In quel momento, sensa sapere come, lo bacio. Lontano dalle telecamere, perchè è quello che voglio davvero, lui. Baciarlo. Ricambia il mio bacio e mi stringe a sè, e anche io mi stringo a lui, perchè queso bacio è come quello della caverna: mi fa desiderare di averne un altro. E un altro ancora. E ancora uno. Mentre ci baciamo, lo sento accarezzami i capelli, delineare il profilo della mia schiena. Toccarlo mi dà i brividi.

E' lui il primo a staccarsi. Nella penombra, vedo le sue guancie arrossate e gli occhi brillanti. Un sorriso smagliante.

Credo sia la stessa espressione che ho io.

Mi risistemo tra le sue braccia, protetta da Peeta. I nostri cuori battono veloci, sento il suo sotto il mio orecchio.

  • Buonanotte Peeta. -

  • Buonanotte Katniss. -

Restiamo in silenzio qualche minuto, forse lui è confuso, forse lo sono anche io. Però su una cosa sono sicura. - Questo è reale.-

Lo sento sorridere e accarezzarmi i capelli, poi le notre dita si intrecciano.  

Ciao a tutti! Spero che abbiate apprezzato e che mi recensirete! Ps: questa è la mia pagina FB, nel caso possa interessare a qualcuno (: http://www.facebook.com/pages/Flawfull/178524625552934
  
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