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Autore: Yuki Kushinada    28/05/2012    2 recensioni
{LamPin}
“Allora, la bimba si mise in viaggio. Ma presto si fermò a raccogliere i fiorellini lungo i bordi della strada, e poi quelli di tutto il campo. Quando all’improvviso, arrivò il Lupo che le disse: Ciao, Cappuccetto Rosso.
No, c’era chiaramente un problema. Nei campi non pascolano i lupi, ma le mucche. Poi la conosceva pure, quindi era sicuramente Lambo quello.
Genere: Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bianchi, I-Pin , Lambo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note dell'Autrice: Salve gente, oggi per il compleanno nel nostro Bovino preferito non potevo proprio mancare <3.
In realtà, avrei sperato di arrivare qui in gloria con una bella fic sul compleanno di Lambo, una di quelle impegnate, serie, lunghe, che spaziano tra il fluff, l'angst mancato, il romantico e la famigghia. Peccato che non l'abbia finita in tempo. XD
E tutto perché invece mi sono messa a scrivere questa, che non è impegnata, non è fluffosa, non è angestuosa, non è romantica e il Boss della famigghia nel frattempo tentava il suicidio XD.
Questa nasce dalla mia passione morbosa per Cappuccetto Rosso (è una storia porno quanto le Mukuro/Chrome, e questa è una convinzione che non mi leverà mai nessuno) e per le LamPin, una sorta di via di mezzo con risultati... idioti per dirlo con il termine esatto XD.
E poi c'è da dire che morivo dalla voglia di scrivere di Bianchi e I-Pin, ossia di come la prima traviasse di brutto la seconda XD (una specie di quel legame fraterno che lega Lambo e Gokudera <3). Con queste premesse, buona lettura.




 

 

 

 

 

 

 

Cappuccetto I-Pin e il Lambo Cattivo.

 

 

 

 

 

 

 

 

Per quanto Tsuna avrebbe detto sicuramente il contrario, Bianchi non aveva grandi esperienze quando si trattava di avere a che fare con bambini, benché si fosse sempre presa cura di suo fratello Hayato.

Però, quando aveva visto I-Pin in cucina, con un bicchiere di latte in mano perché non riusciva a dormire, non aveva potuto fare a meno di rimetterla a letto e decidere di raccontarle una fiaba.

Peccato che non avesse nessuno dei libri che leggevano a lei da piccola, ma anni e anni vissuti come principessina erano serviti a far sì che qualche storia la ricordasse pure.

 

“C’era una volta una marmocchia che vestiva sempre di rosso, e quindi la chiamavano Cappuccetto Rosso.”

 

I-Pin era piccola ed era stanca, ma era una killer promettente e ragionava quasi come un’adulta. Sapeva che quando Tsuna raccontava storie a Lambo in realtà non faceva che fantasticare sulle vicende di tutti quanti loro. Quindi, se parlava di una bimba che vestiva di rosso, era sicuramente lei.

 

“Un bel giorno la mamma le diede delle focaccine perché le portasse alla Nonna acciaccata, ma le raccomandò di camminare lungo la strada principale, perché nelle viuzze nascoste si trova sempre brutta gente.”

 

Ah! Era ovvio! Stava parlando della mafia. La mamma della bimba era la mamma Nana, perché cucinava sempre tante cose buone. La Nonnina malata era probabilmente Tsuna che lasciava sempre il suo bentou a casa.

E in effetti i Vongola avevano tante famiglie rivali, bisognava stare attenti. Probabilmente, Bianchi voleva dirle di non farsi mai usare come ostaggio. Doveva guardarsi sempre le spalle.

 

“Allora, la bimba si mise in viaggio. Ma presto si fermò a raccogliere i fiorellini lungo i bordi della strada, e poi quelli di tutto il campo. Quando all’improvviso, arrivò il Lupo che le disse: Ciao, Cappuccetto Rosso.”

 

No, c’era chiaramente un problema. Nei campi non pascolano i lupi, ma le mucche. Poi la conosceva pure, quindi era sicuramente Lambo quello.

Sì, sicuro. Era lei che stava andando a portare il bentou a Tsuna, ma Lambo l’aveva rincorsa perché voleva mangiarselo tutto lui.

 

“Allora il Lupo le chiese dove stesse andando e lei rispose: Dalla Nonna.

E il Lupo curioso: Cosa porti con te in quella cesta?

Le focaccine per la Nonna, rispose quindi Cappuccetto Rosso.”

 

Quella era l’ulteriore conferma. Stava parlando di Lambo, che le chiedeva a chi avesse intenzione di portare il cibo e cosa ci fosse dentro. Sicuramente voleva mangiarselo lui.

 

“A quel punto, il Lupo si fece indicare dove abitasse la Nonnina, e Cappuccetto Rosso, che non era proprio sveglia, glielo disse. Quindi il Lupo propose di accompagnarla.”

 

Uhm… Beh, effettivamente era probabile che lei avrebbe risposto a Lambo la verità, se le avesse chiesto di chi era il bentou. Ma lo avrebbe fatto solo per fargli capire che non era suo, mica perché non era sveglia!

Stava quasi per imbarazzarsi al punto di attivare la bomba dentro di sé, quando pensò che forse Bianchi lo aveva detto solo per fuorviarla dalla verità.

Ma era così facile da capire: figurarsi se Lambo non si sarebbe messo ad inseguirla per tutta la città, una volta nota la sua destinazione!

 

“Tuttavia, ad un certo punto il Lupo le mostrò quanto erano belli alcuni fiori di campo e la invitò ad andare a raccoglierli, mentre lui la precedeva a casa della nonna.”

 

Quel Lambo! Era sempre colpa sua! Probabilmente, sfruttando la sua miopia voleva farle un tranello per rubarsi il bentou.

 

“Il Lupo allora corse a casa della Nonna, e se la pappò in un sol boccone.”

 

Lambo non poteva mangiarsi Tsuna. Non ci entrava nello stomaco. Al massimo poteva infilarselo tra i capelli. In fondo, se ci entrava il bazooka dei dieci anni, poteva entrarci benissimo anche il Boss dei Vongola.

Era chiaro! Voleva farle credere che Tsuna non era a scuola e quindi mangiarsi il bentou al suo posto! Ma lei non si sarebbe fatta fregare, per niente al mondo!

 

“Il Lupo decise di travestirsi da Nonna per trarre in inganno la piccola Cappuccetto Rosso, e quando la bimba arrivò, non poté che guardare la Nonna e dirle: Nonna, che faccia pelosa che hai!

 

Sicuramente si riferiva ai capelli. In fondo, se ci metteva Tsuna lì in mezzo, dovevano pur crescere di volume! Magari, prendevano proprio la forma del ragazzo e lei, senza occhiali, l’avrebbe scambiato per Tsuna stesso. Che poi era lui, in qualche modo.

 

“E il Lupo: E’ l’età che avanza, che fa crescere i peli.

E Cappuccetto Rosso, guardandola meglio: Nonna, ma che orecchie grandi che hai!

 

Quelle dovevano essere le corna del Bovino. Forse, se gli crescevano i capelli afro, anche quelle sembravano più grandi. Poteva essere.

 

“E il Lupo: E’ per sentirti meglio, in mancanza di un cornetto.

La bimba, infine: Nonna, ma che bocca grande che hai!

E allora il Lupo, che probabilmente si era scocciato di tante domande, rispose: E’ per mangiarti meglio!

E mangiò sia Cappuccetto che le focaccine della Nonna.”

 

Ma che ingordo! Lambo per riuscire a mangiare il bentou di Tsuna voleva mangiare anche lei. E in fondo erano più o meno alla stessa altezza, quindi forse lei ci entrava in quel pozzo senza fondo che aveva per stomaco.

Ah! Lambo era veramente un egoista che pensava sempre e solo al proprio cibo! Addirittura tentare di mangiare lei perché non c’era riuscito con Tsuna! Doveva impedirlo!

I-Pin si alzò dal letto, motivata da sacro coraggio che vedeva solo lei – e Reborn, probabilmente – e corse verso il letto del Bovino, mentre Bianchi la guardava con un sopracciglio inarcato.

Quando poi la vide prendere la mucca a calci e urlare frasi del tipo Che non si sarebbe fatta mangiare da una mucca con quei capelli, non poté che pensare che a volte bastava ascoltare una fiaba per bambini, per riconoscere il vero amore.

La conferma la ebbe quando, poco dopo, I-Pin si mise a dormire soddisfatta e beata. Ora I-Pin sapeva che quando era triste aveva bisogno di Lambo, più che di una storia. Era per questo che non aveva resistito neanche di arrivare al finale, prima di correre da lui.

Peccato che, poi, era Lambo a piangere interrottamente e non riuscire più a dormire. E Bianchi, che ormai si era immedesimata nel ruolo di baby sitter, si chiese se fosse il caso di raccontarlo al Bovino che la storia di Cappuccetto Rosso finisce con il Cacciatore che squarcia la pancia del Lupo.

 







Note post lettura: Il giorno dopo, I-Pin dirà a Tsuna di non preoccuparsi che, anche se è una Nonna acciaccata ci sarà lei a proteggere il suo bentou e ad impedirgli di essere mangiato dai capelli di Mostro Broccolo.
Tsuna si chiederà se in Italia la mafia è come la sua famigghia, e se essere Boss significa diventare vittima sacrificale di una manica di esaltati che ogni giorno se ne escono con una nuova per traumatizzarti a vita.
Reborn ghignerà di brutto, sentendo i vaneggiamenti di Tsuna e lo sparerà giusto per conferma.
Lambo stanco di piangere, userà il bazooka, arriverà TYL Lambo che vedendo un bentou a caso se lo mangerà, ma I-Pin non tenterà di picchiarlo, piuttosto avrà gli occhi a cuoricino perché anche queste note devono essere LamPin, a costo di sfiorare l'OOC.
E tanti auguri a Lambo XD.
*Delirio*



  
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