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Autore: Eriss    28/05/2012    3 recensioni
Estratto dal racconto: "New York. Due settimane in America, come fosse stata dietro l’angolo della Cross Accademy. Le valigie fatte di fretta, per colpa dell’équipe che era stata avvisata all’ultimo momento, e i due modelli di conseguenza. [...]
Era Dicembre, una fredda serata invernale. Senri e Rima avevano finito di lavorare da poco meno di mezz'ora. Quando erano usciti dagli show rooms, il ragazzo si era voltato verso di lei e aveva detto: -Ho voglia di cioccolata.-
"
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rima Toya, Senri Shiki
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Sweet temptation

Sweet temptation

 

 

 

 

 

 

 

New York.

 

Meravigliosa città, forse toppo caotica per i gusti di Rima, ma pur sempre meravigliosa.

Due settimane in America, come fosse stata dietro l’angolo della Cross Accademy. Le valigie fatte di fretta, per colpa dell’équipe che era stata avvisata all’ultimo momento, e i due modelli di conseguenza.

Eppure a Rima non importava molto.

Aveva bisogno di respirare un po’ di aria nuova e pulita. Che poi, pulita, di certo non era, con tutto lo smog che aleggiava sulla Grande Mela.

Eppure le piaceva.

 

Un’altra giornata era finita.

Senri e Rima erano arrivati da due giorni, ma erano subito stati costretti a lavorare strenuamente, senza potersi fermare un attimo. Tutto il giorno.

 

New York, già.

L’azienda per la quale lavoravano aveva preso tra le mani qualcosa di grosso nell’ultimo periodo, questo era ciò che Shiki aveva riferito a Rima ascoltando casualmente una conversazione telefonica della loro manager. 

Così, l'intera équipe si era trasferita per un paio di settimane negli show rooms americani. I due vampiri erano dovuti andare assieme a loro per completare il catalogo invernale, che sarebbe uscito di lì a poco.

 

Era Dicembre, una fredda serata invernale.

Senri e Rima avevano finito di lavorare da poco meno di mezz'ora. Quando erano usciti dagli show rooms, il ragazzo si era voltato verso di lei e aveva detto: -Ho voglia di cioccolata-.

Così si erano ritrovati a girare tra le strade affollate, in cerca di un bar tranquillo dove consumare l'improvvisa voglia di Shiki.

Dopo alcuni minuti intravidero all'angolo di una via un pub dalle soffuse luci violette. Sembrava un locale tranquillo e non affollato.

Decisero di entrare: era un luogo adatto ai ragazzi, l'ideale per le coppie o i single in cerca di un flirt notturno, uno all'ultima moda, ma non caotico come una discoteca.

Si diressero in fondo alla sala, in un angolo appartato, dove nessuno potesse disturbarli. Si accomodarono su un divanetto nero, dietro ad una delle finestre che davano sulla strada.

Rima si tolse il cappotto bianco e lo stesso fece Shiki.

Si voltò verso di lui, incrociando le dita affusolate sotto il mento.

-Come mai quest'improvviso desiderio?-.

Senri le si sedette affianco, appoggiandosi al morbido schienale. Incrociò i suoi occhi celesti, nei quali aleggiava una punta di curiosità.

-Volevo bere qualcosa di caldo: questa sera fa particolarmente freddo-, rispose neutro.

Dopo poco arrivò una cameriera, vestita con un completino nero e bianco a prendere le ordinazioni. Rima prese una cioccolata bianca e Shiki una fondente.

-Bianca?-, le chiese quando la cameriera se ne andò.

La vampira annuì: amava quel gusto particolarmente dolciastro.

Accavallando le gambe, in un gesto null'altro che malizioso, si lasciò cadere stancamente allo schienale.

Era stata una giornata veramente stancante: si era dovuta alzare presto il mattino e non aveva staccato dai servizi, se non per consumare un misero pasto, che non l'aveva nemmeno soddisfatta.

Socchiuse gli occhi, esalando un lieve sospiro, quando avvertì la mano di Shiki afferrarle una ciocca di capelli e attorcigliarsela al dito.

Rima aprì gli occhi sorpresa, voltando di poco il volto verso di lui. Lo sguardo enigmatico di Senri la lasciò per vari attimi perplessa: da quando il vizio di giocare con i suoi capelli?

Anche se, dentro di sé, sapeva, che per quanto strano fosse quel gesto, le piaceva, e molto.

-Perché fondente?-, chiese all'improvviso, rompendo il placido silenzio tra di loro.

Senri la fissò, sbattendo le palpebre, non afferrando il significato della domanda, poi capì e rispose: -Mi piacciono i sapori amari-.

A rompere l'atmosfera tra i due fu la cameriera, che portava due tazze fumanti tra le mani. Le appoggiò con una leggera stizza sul tavolino e, con un'espressione imbronciata sul viso, si voltò, sgambettando irritata.

"Umani...", pensò la vampira, del tutto indifferente.

Prese la sua tazza e mescolò la cioccolata, inalando il profumo che emanava.

Shiki, invece, sembrò non accorgersi della reazione della cameriera e riprese a fissare Rima. Indicò la sua tazza con un cenno del capo e le chiese: -Posso?-.

Rima annuì e gli avvicinò il cucchiaino alle labbra. Il vampiro aprì la bocca e assaporò il gusto sconosciuto.

Chiuse per un attimo le palpebre, con fare pensoso.

Dolce, era veramente dolce. Le riaprì alcuni istanti dopo, trovando quegli occhi così simili ai suoi che attendevano pazienti una sua reazione.

Per tutta risposta, Senri si avvicinò a Rima, scostandole di poco i capelli dalla fronte e le sussurrò, con tono apparentemente disinteressato: -Troppo dolce-.

Balle. L'indifferenza, di certo, nel suo cuore non c'era stando accanto a Rima.

La ragazza fece spallucce e prese a sorseggiare la bevanda. Con un lieve sospiro, si appoggiò alla spalla di Shiki.

Un piacevole silenzio calò tra loro, interrotto solo dal lieve ticchettio della pioggia contro i vetri.

-Comincia a piovere, Shiki-, disse dopo un po' Rima, assaggiando la cioccolata di lui. "Troppo amara", pensò di riflesso, leccandosi le labbra per pulirle.

-Ho l'ombrello con me-.

Rima fece un gesto di assenso con il capo, senza guardarlo. Le iridi celeste scuro erano perse nel contemplare la superficie scura della bevanda, che sbuffava ancora calore.

Senri si avvolse al dito un’altra ciocca bionda, giochicchiandoci distrattamente.

-Ti piace?-, chiese, tirandole un ciuffo con leggerezza, -malizioso gioco d’intrecci.

Se avesse continuato così, non sapeva quanto lei avrebbe resisto

Rima alzò il viso, trovando il suo sorprendentemente vicino. Scosse un poco il capo, replicando: -E' troppo forte-.

Appoggiò la tazza sul tavolo, sistemandosi più comodamente contro Senri, che lasciò scivolare la mano lungo la sua schiena.

-Non hai freddo?-, le mormorò. Aveva notato che la lunga maglia che indossava quel giorno era di tessuto leggero, non proprio adatto all’inverno newyorkese.

Rima scosse leggermente la testa, avvertendo il calore di Shiki penetrarle fin nelle ossa. Decisamente no, non aveva freddo.

Senri le sciolse uno dei fiocchi neri con i quali legava i capelli, lasciando liberi preziosi fili dorati.

Rima si voltò e, con disappunto, gli lanciò uno sguardo di rimprovero.

Shiki però non si scompose, proseguendo con il suo gioco. Cominciava davvero ad essere divertente.

Le scostò delicatamente le ciocche bionde dal collo, osservando la superficie nivea e immacolata della sua pelle.

-Shiki-.

Alzò il viso su di lei, per osservare la sua espressione. Con sorpresa, non notò uno sguardo di rimprovero, ma un luccichio malizioso nelle iridi, celato sotto una maschera indifferente.

E Rima sapeva che con lui quella barriera era insufficiente, -e sapeva anche di farlo in parte volontariamente, a volte.

-E’ ancora calda-, mormorò, con lo sguardo incatenato a quello sfacciato di Senri. -La cioccolata, intendo-.

Il vampiro non rispose, minimamente interessato alle tazze che gli stavano di fronte. Si abbassò sul viso di Rima, con lentezza. Avvertiva il desiderio bruciarlo lentamente, mentre la razionalità lo stava completamente abbandonando.

Come poteva fare il “bravo” con lei sempre attorno?

Rima gli si avvicinò di poco, i loro nasi si sfiorarono per un istante, prima di toccarsi completamente.

“E’ gelata”, pensò in quell’istante Senri, costatandone la temperatura corporea.

Le fronti si toccavano, mentre i respiri si univano, lasciando le loro bocche a sospirare avidamente desiderio.

Il cuore batteva forte a Rima, suonando nelle orecchie come una cantilena stonata; la ragione che si contrapponeva all’eccitazione, traboccando liquida dai suoi occhi. Chiuse le palpebre e le labbra di Shiki premettero vogliose sulle sue.

Il suo braccio le avvolse stretta la vita, accostandola al suo corpo, in un abbraccio strano, -insieme di emozioni confuse e complesse.

Rima aprì piano le palpebre, lasciando scivolare piano il labbro nella bocca di Senri. Lo intravide fissarla intensamente, per poi scomparire dalla sua visuale.

Il suo cuore palpitava allo stesso ritmo di quello del vampiro, riscaldandole l’animo di un sentimento sconosciuto.

Senri schiuse di più le labbra, permettendo alle loro lingue di accarezzarsi, in un gioco umido.

La trascinò più vicina a sé, facendola sedere sulle sue gambe, mentre le bocche si scostavano, colanti di saliva e si ricongiungevano, bramose.

La pioggia aumentò d’intensità, squarciando il cielo con un lampo bianco, ma nessuno dei due se ne accorse. Esattamente come il cellulare di lei, che continuava a vibrare.

Shiki si scostò di poco, morsicandole il labbro superiore, mentre con una mano le accarezzava un fianco. Rima aprì leggermente le palpebre, facendo scivolare la lingua sulla sua bocca.

Non era per nulla galante, né aristocratico, ma non le importava nulla. Assolutamente nulla.

Il vampiro fece per parlare forse, ma lei lo fermò prima che potesse farlo: gli artigliò i capelli e catturò nuovamente la sua bocca in un bacio peccaminoso.

Senri scese con le mani sotto i fianchi, trovando il tessuto morbido della gonna. Lo scostò, accarezzandole la pelle morbida della gamba. Quanto avrebbe voluto morsicarla

Rima emise un gemito, senza riuscire a trattenerlo, sorpresa. Non si sarebbe mai aspettata che Shiki sarebbe arrivato fino a quel punto. Il cuore continuava a batterle frenetico nel petto, aveva quasi paura che lui potesse sentirlo. In quel momento, però, sembrava concentrato su tutt’altro.

Le sue mani continuavano ad accarezzare la sua candida pelle, spingendosi verso l’interno coscia, finché non sfiorarono gli slip di Rima.

La vampira si morse le labbra, costringendosi a tacere e a non sospirare di piacere, impresa che risultò ancor più difficile quando gli occhi di Senri si incatenarono ai suoi.

Una mano la schiacciò più forte contro il petto del vampiro, mentre l’altra si fece più invadente, mentre sfiorava il suo sesso.

-Rima…-, sussurrò Senri, la voce roca che sembrava promettere segreti lussuriosi e affascinanti.

La vampira strinse forte la sua maglietta tra le dita, morsicandogli leggermente la pelle del collo, sospirandovi sopra, affamata e eccitata. Ormai non riusciva più a controllarsi, lo sentiva, fin dentro le ossa.

Shiki le afferrò il viso, schiacciandole le labbra contro le sue, ansioso. La voleva, voleva che lo mordesse, voleva percepire i suoi canini dentro la pelle morsicarlo con violenza. Rima lo faceva eccitare, da morire. 

Si staccò dalle sue labbra, guardandola intensamente. Sentiva chiaramente che era impaziente di morderlo e la lasciò continuare, mentre stringeva le ciocche bionde tra le dita.

Rima gli leccò il mento, scendendo sulla superficie del collo, immacolata. Quando affondò i canini dentro la sua pelle, Senri sentì una scossa attraversargli le membra.

La strinse più forte, facendo fin boccheggiare Rima per alcuni istanti, tanto la stretta si era intensificata attorno alle sue costole.

Shiki trattenne a fatica un gemito, quando la vampira si staccò per un secondo, leccando languidamente il sangue che gli stava colando lungo il collo.

Abbassò lo sguardo, scorgendo per un istante sfuggente gli occhi di Rima fiammeggiare estasiati.

E la tortura ricominciò. Le emozioni e i pensieri si miscelarono in un potente cocktail, in cui entrambi ebbero paura di perdersi.

Senri le sollevò un attimo il viso, respirando affannato e le strappò un bacio.

Rima gli ripulì il collo dalle tracce di sangue, schioccandogli poi un lieve bacio sulla fronte madida. Si risedette  al suo posto, sistemandosi gli slip, -ormai era inutile negarlo, umidi e la gonna.

-La manager ti ha chiamata-, disse Shiki, indicando il cellulare riposto sul tavolino.

La vampira guardò l’apparecchio, la cui schermata luminosa riportava il messaggio: Tre chiamate perse.

-Richiamerà-, rispose, totalmente indifferente alla notizia che avrebbe dovuto riferirle. Era stata impegnata a fare altro e sicuramente non avrebbe smesso per sentire altre noiose notizie sui programmi lavorativi che si sarebbero tenuti il giorno seguente.

Senri finì la sua cioccolata, annuendo e s’infilò il giubbotto.

-Torniamo in hotel?-.

-Sì, voglio riposarmi-, rispose Rima, sistemandosi la coda.

Quando uscirono dal bar, lo sbalzo di temperatura fu repentino: aveva smesso di piovere, ma l’aria era carica di umidità, segno che avrebbe ricominciato a breve.  Il tempo lì a New York era instabile, soprattutto durante quel periodo dell’anno.

-Perché non hai bevuto tutta la cioccolata?-, chiese Shiki curioso, mentre camminavano tra le persone, intente a sorridersi, a salutarsi, a vivere.

Rima rimase in silenzio per qualche istante, socchiudendo le palpebre. La brezza fredda le sferzava il viso, scompigliandole i capelli dorati.

-Troppo dolce-, asserì, un tono che faceva trapelare molto di  più da quella semplice risposta.

-Già…-.

 

 

 

 

 

 

 

Oddio, sono emozionata! *__*

Buon giorno miei cari lettori!<3 E’ un sacco che non sono presente sul fandom, eh? ^^” Sarete tutti contenti, lo so, ma ho voluto lo stesso postare questa storia e.e

So bene che devo continuare la mia long e devo postare i capitoli revisionati, ma, un po’ per mancanza di voglia e un po’ causa scuola, non sono ancora riuscita a fare nulla! Gomenasai!<3

Comunque, la storia. Premetto che mi sono cimentata in un genere del tutto nuovo e non so nemmeno se ne è uscito qualcosa di… decente. Come sempre cerco di non sforare nell'OOC i personaggi, ma mi domando sempre se ci riesco…

Sono un disastro di autrice, lo so! >.< (Se ne va nell’angolino a disegnare cerchi in compagnia di Crona Nd)

Posso solo augurarmi che piaccia a voi!

Un bacione grande e grazie a tutti coloro che avranno il coraggio di leggere e/o di recensire! (Ma… e tu ti illudi?: coscienza  Insomma, lo so già! Non deprimermi!: autrice)

Au revoir!<3

   
 
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