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Autore: SakuraSan96    28/05/2012    4 recensioni
"... Odio il fatto che tu sia più alto di me."
" Fidati di me, c'è un vantaggio in questo."
" E quale sarebbe?"
" Quando ti abbraccio, puoi sentire che sono in grado di proteggerti."
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Scolastico
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Vorrei dunque assegnare questo premio a.. Nicole Johnson! – Annunciò finalmente il preside.

Il pubblico vide una figura alzarsi e camminare verso il palco, ove il preside attendeva. Era Nicole. La ragazza più bella e volenterosa di tutto il liceo. Tutti i ragazzi le cadevano ai piedi.

 I suoi capelli biondi emanavano un profumo di fiori di ciliegio ed erano splendenti. I suoi occhi.. Beh.. quelli rapivano l’animo di tutti coloro che osavano incrociarli. Freddi come il ghiaccio ma luminosi come il cielo d’estate. E il suo corpo minuto la rendeva ancora più graziosa.

Alcune ragazze non facevano che invidiarla. Molte invece la veneravano. Era una brava persona, ma dal carattere difficile.

Prego – Disse il preside porgendo alla ragazza il microfono.  Ella a sua volta annuì lievemente.

Grazie davvero signor preside, sono molto felice di esser riuscita a scrivere una così buona poesia da arrivare addirittura al primo posto. Vorrei ringraziare anche la prof.ssa Plumb per avermi sostenuto. Ma soprattutto la mia migliore amica Juliette, per aver sopportato le mie richieste.. – Finì coll’arrossire per gli applausi.

Tornò al suo posto con il trofeo appena ricevuto, acclamata da tutti i suoi compagni. Si sedette accanto a Juliette e iniziarono a parlare.
Hai visto? Alla fine ce l’hai fatta! Ma figurati non avevo dubbi – Disse Juliette mettendo le braccia conserte.

Beh.. non me l’aspettavo lo ammetto. Però sono felice. Mi porterò a casa anche il premio di poesia a quanto pare.. – Continuò Nicole soddisfatta.

Finita finalmente la conferenza, toccò loro tornare in classe per continuare le lezioni pomeridiane.

Le due frequentavano la scuola privata che rispondeva al nome di “Harvard”, come quel famoso college. In due anni Nicole riuscì a farsi riconoscere, in bene, da tutti. Pur rimanendo con un carattere cocciuto e riservato, entrò nei club più importanti, quali: club di informatica, club di pallavolo e nel club di trigonometria. Le serviva per i crediti, affinché potesse arrivare agli esami con un buon punteggio.

Non pensava ad altro che alla scuola e alla pallavolo.
 
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Un normale giorno di febbraio, Nicole si svegliò tardi la mattina. Facendo comunque tutto in fretta e furia, arrivò in ritardo per la scuola. Ci rimase male; non era mai successo.

Andò in vicepresidenza per aspettare di entrare l’ora successiva. Ormai conosceva la strada a memoria. Girato l’angolo del corridoio vide finalmente le “sedie dell’attesa”. Venivano chiamate così perché era sicura una cosa: se ti sedevi lì, non importava per quale motivo, dovevi sempre aspettare.

C’erano 12 sedie disposte a semicerchio, per ora tutte vuote. Accanto ad una c’era la porta dell’ufficio del vicepreside, Nicole si sedette dalla parte opposta, vicino una finestra.

Alle 8.23 era ancora lì, a fissare il “panorama”, se così si può chiamare. Fuori dalla finestra si vedeva semplicemente la strada, con dei palazzi attorno. Si accennava la vista del cortile del liceo, ma a malapena.

Il fatto che non c’era nessuno, a Nicole non poté che dare fastidio.

Com’è che nessun’altro faccia ritardo? Siamo 2.000 alunni e sono la sola che ha infranto la puntualità oggi?– Si chiedeva. Sospirò continuando ad osservare fuori con aria seccata.

Alle 8.46 vide una figura alta avvicinarsi. Non riuscendo a percepire o a vedere il volto a causa del controluce, distolse lo sguardo poco incuriosita. Quella figura era Nate Smith. Un ragazzo abbastanza popolare dal carattere solare e gioioso, per sentito dire. Avvicinandosi sempre di più, si sedette nella sedia accanto la porta del vicepreside, sbadigliando.

Il grande orologio appeso nel corridoio non faceva che ticchettare. Quel rumorino procurava a Nicole un leggero nervosismo. Pochi minuti dopo, Nate si accorse della presenza della ragazza. La guardò per un secondo e tornò a sbadigliare appoggiando la testa al muro. Al contrario degli altri ragazzi, a Nate non interessava molto Nicole. Ammetteva che era una bella ragazza, ma non conosceva nulla di lei.

Precisamente alle 8.50, il vicepreside uscì dal suo ufficio per invitare i ritardatari a compilare il permesso d’entrata. I due no, non erano nella stessa classe. Nate era decisamente più grande di Nicole di un paio d’anni.

Entrarono nell’ufficio e dettando nome, cognome e classe, venne riempito il permesso. I due si conoscevano di vista.. e di nome, per quante volte furono chiamati sul palco.

Johnson?! Come mai in ritardo? – Replicò il vicepreside.

Mi dispiace, ma oggi mi sono svegliata tardi.. – Disse in tono dispiaciuto Nicole.

Va beh, capita a tutti qualche volta. Ma a questo qui capita troppo spesso! – Disse indicando Nate.

Il signorino Smith non fa che entrare in ritardo ultimamente. Vero? – Continuò il vicepreside scherzando.

..Il sonno è importante, sa? – Disse Nate spezzando uno sbadiglio. A Nicole scappò un risata per la frase.

Su dai, prendete questi permessi e tornate in classe – Concluse il vicepreside facendoli uscire dall’ufficio. I due, guardata la porta chiudersi alle loro spalle, si incamminarono per raggiungere le proprie classi.

In quella scuola c’erano ben 4 piani, compreso il piano terra. In quest’ultimo vi erano 5 sezioni di scuola media. Poche vero? Quella scuola era propriamente un liceo. In esso presenti circa 12-13  sezioni, pur essendo privato. Sia Nicole che Nate erano nella L, la sezione ove si dice che si studiava molto.

La vicepresidenza si trovava al primo piano. Nicole, pur essendo in quel liceo da due anni, non aveva mai notato la classe di Nate. Salirono insieme le scale per il secondo piano. All’inizio del corridoio, eccola: la 2° L. Nicole sospirando guardò Nate.

Ci si vede, Smith. – Disse appoggiandosi al muro attendendo il suono della campanella.

Nate fece un cenno con la mano per salutare la ragazza. 



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Salve! 
Qui è 'autrice' che parla:)
Spero vivamente che questo primo capitolo di questa storia vi sia piaciuto.
Se siete arrivati fin qui a leggere vi ringrazio davvero!
A presto!


Sakura

  
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