Buonasera/notte. So che è tardi ma posto questa "cosa" lo stesso. A scuola non ho un cappio da fare quindi mi dedico ad intasare questo sito.

Ammetto che non la volevo pubblicare, ma alcune pressioni non mi hanno lasciato scelta.

Con questo vi lascio a questa... "cosa" augurandovi (spero) una buona lettura.

Senti un calore insopportabile che ti esplode nello stomaco, e che piano, lentamente, ti invade ogni parte del corpo.

Lui è qui. Di fronte a te.

Vivo.

Ti guarda, immobile, in attesa.

Ma di cosa?

Ti accorgi di star piangendo solo quando senti le lacrime scivolare fastidiosamente lungo la gola.

Ed è in quel momento, mentre vi fissate, aspettando Dio solo sa cosa, che la furia ti invade.

Ti alzi di scatto, le gambe tremanti.

Cammini velocemente, rigido, il tuo volto deformato in un'espressione di rabbia ed incredulità.

Lo vedi alzare la mano, pronto a fermarti, a trattenerti, a spiegarti. Ma lo sorpassi, spingendolo con una spallata.

E lì, il suo odore ti invade, senza alcuna pietà.

Esattamente lo stesso di tre anni fa, cosi forte e reale da stordirti.

Esci velocemente, aggrappandoti al muro mentre sali le scale. Hai bisogno di un appiglio. Per non cadere.

Per non tornare indietro.

Da lui.

Ti rifugi nella tua stanza, sbatti la porta alle tue spalle e meccanicamente ti siedi sul letto.

E piangi.

Senza vergogna. Sopraffatto da tutto.

La frustrazione, la solitudine, il dolore di tre anni in qui hai incassato il lutto di una persona viva sono troppo. Troppo per un uomo. Troppo per te.

Nonostante i singhiozzi soffocati nelle tue mani lo senti salire.

Imponendoti il silenzio percepisci ogni suo singolo passo.

Sempre più vicino.

Sempre più reale.

I passi si fermano davanti alla porta .

Aspetti.

Speri, e temi che lui entri.

Non lo vuoi vedere.

Eppure ti è mancato cosi tanto.

E rimani cosi. Affogato tra rabbia ed aspettativa.

Aspetti, e ascolti.

Ma lui non entra.

Non ancora.

Lo senti scivolare lungo la porta, sedersi di fronte ad essa.

E' il suo modo di chiederti scusa.

Ti aspetta. Come tu hai aspettato lui.

Entrambi immobili, con pochi metri che vi separano.

Avete mai smesso di amarvi?

-No.

-No...

Note:

Le ultime due battute sono di Sherlock e John. Sì, mi sentivo melodrammatica durante l'ora di spagnolo (olè).

Secondo me il ritorno di Sherlock è stato mooooooolto più violento ma sono una tipa soft e quindi questa è una versione più leggera.

E sì, credo sinceramente che siano innamorati l'uno dell'altro.

Spero che vi sia piaciuta almeno un pochino.

Grazie di leggere e/o di recensire.

Un bacio.

Dolly.