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Autore: Francesca Akira89    29/05/2012    6 recensioni
{Non tutto è sempre come sembra.
Soprattutto se c'è di mezzo il dio dell' inganno.}

Quando, quella mattina, Tony Stark aveva ricevuto una chiamata dalla S.H.I.E.L.D. dove gli veniva chiesto di recarsi immediatamente da Nick Fury, il magnate ci aveva messo quasi venti minuti a metabolizzare la cosa.
Dopo aver esaminato, con l’aiuto di Jarvis, il contenuto della telefonata da tutti i lati possibili, ed esser giunto alla conclusione che – no, non c’era nessun errore e l’avevano DAVVERO svegliato prima delle dieci di mattina senza che ci fosse una guerra atomica in atto, Tony era rimasto a contemplare la cosa con aria costernata per altri dieci minuti.
Dopodichè, con calma, si era fatto una doccia e aveva indossato un completo casual, presentandosi al quartier generale della S.H.I.E.L.D. due ore dopo l’orario richiesto. Per principio.
Quando si ritrovò faccia a faccia con Nick Fury, però, Tony barra Iron Man capì che avrebbe fatto direttamente meglio a restarsene alla Stark Tower. O almeno a portarsi dietro la sua armatura.
Genere: Azione, Commedia, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Loki, Steve Rogers/Captain America, Thor, Tony Stark/Iron Man
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando, quella mattina, Tony Stark aveva ricevuto una chiamata dalla S.H.I.E.L.D. dove gli veniva chiesto di recarsi immediatamente da Nick Fury, il magnate ci aveva messo quasi venti minuti a metabolizzare quel fatto.
Dopo aver esaminato, con l’aiuto di Jarvis, il contenuto della telefonata da tutti i lati possibili, ed esser giunto alla conclusione che – no, non c’era nessun errore e l’avevano DAVVERO svegliato prima delle dieci di mattina senza che ci fosse una guerra atomica in atto, Tony era rimasto a contemplare la cosa con aria costernata per altri dieci minuti.
Dopodichè, con calma, si era fatto una doccia e aveva indossato un completo casual, presentandosi al quartier generale della S.H.I.E.L.D. due ore dopo l’orario richiesto. Per principio.
Quando si ritrovò faccia a faccia con Nick Fury, però, Tony barra Iron Man capì che avrebbe fatto direttamente meglio a restarsene alla Stark Tower. O almeno a portarsi dietro la sua armatura.
L’unico occhio di Fury sembrava pronto a trapassarlo come un raggio laser. E chissà che non ne fosse davvero capace. Con la S.H.I.E.L.D. e i suoi esperimenti folli violanti una o due norme sui diritti umani non si poteva mai dire.
Prudentemente, distolse lo sguardo dal viso pronto a esplodere di Fury e si concentrò su quello di Steve Rogers, già seduto e impeccabile nella sua uniforme, lo scudo allacciato al braccio e uno sguardo di solenne biasimo sul volto. Caro vecchio capitano, lo faceva sempre sentire a suo agio…
Stava per sciogliere la tensione facendo una battutina delle sue, quando Fury lo batté sul tempo:
- Abbiamo un problema.- esordì.
Tony alzò le sopracciglia.
- Ci può scommettere. Quante volte ho fatto presente che prima delle dieci io non…-
- Tony.- la voce di Rogers fendette l’aria meglio di come avrebbe fatto il suo scudo.- Fa’ silenzio.-
Tony aggrottò la fronte:
- Se la situazione è così seria, perché qui ci siamo solo noi? Dov’è il nostro dottore alla menta preferito? E Nat e Legolas? In vacanza? Perché se è così, sono ad un pelo dal richiedere anch’io le ferie. Pagate, naturalmente.-
Fury non parve impressionato.
- La situazione E’ seria, e ci siete solo voi due perché si tratta di una faccenda delicata, che va trattata con il massimo riserbo…-
Tony alzò nuovamente le sopracciglia, adesso ancora più confuso di prima.
- Il che spiega perché non ci sia Bruce, ma non cosa ci faccia io qui. Non sarò una bestia verde e nerboruta che spacca, ma non sono comunque il componente degli Avengers più adatto da impiegare in una  missione delicata.-
Sul viso di Fury si dipinse un’espressione di rassegnato assenso alle sue parole, cosa che lo fece leggermente stizzire, anche se in effetti non aveva molto senso.
- Questo è vero,- assentì Fury.- Ma visto con chi abbiamo a che fare, non ho ritenuto opportuno coinvolgere Natasha e Clint. A quanto ne so, tu sei il solo degli Avengers ad essere sicuramente refrattario al suo scettro.-
…Aspetta, cosa?
Fissò Steve, confuso, e lui gli rimandò uno sguardo grave. Tony corrugò la fronte e tornò a fissare Fury.
- Loki.- la voce di Capitan America gli mandò, suo malgrado, un brivido lungo la schiena.- A quanto pare, è tornato.-
- Stai scherzando!- esclamò Tony, sbigottito.- Non è passata neanche una settimana ed è già evaso?! Che razza di sicurezza hanno ad Asgard?! Dovrebbero essere degli dei!-
- Anche Loki è un dio.- osservò Maria Hill, alle spalle di Fury.
Tony la ignorò.
- Sentite, siamo sicuri che si tratti di Loki? Che prove abbiamo?-
- Le nostre apparecchiature hanno intercettato una comunicazione.- Fury fece un cenno a Maria, che iniziò a trafficare con il computer.- L’audio è disturbato e il contenuto della conversazione non è chiaro, ma la voce è di sicuro quella di Loki.
- Mi state dicendo che la S.H.I.E.L.D. intercetta conversazioni telefoniche a caso per tutto il mondo e per pura fortuna abbiamo beccato proprio una di Loki?- chiese Tony, scettico. Se era davvero così, la faccenda era quantomeno sospetta. In realtà, solo immaginarsi Loki al telefono era alquanto assurdo, anche se era difficile determinare cosa aspettarsi da un dio che si vestiva come un personaggio scartato di Final Fantasy. Per finire, l’idea che la S.H.I.E.L.D. monitorasse tutte le conversazioni era piuttosto… inquietante.
Fury gli gettò un’occhiataccia che avrebbe potuto ghiacciare di nuovo Capitan America, mandandolo altri sessant’anni avanti nel futuro. Forse per quella ragione, Rogers si agitò un po’ sul posto.
- NO, Stark. Ma la S.H.I.E.L.D., così come molte altre organizzazioni governative di tutto il mondo, si assicura di tenere sempre sotto controllo le comunicazioni che partono da o arrivano a Latveria.-
Ci vollero un paio di secondi perché Tony si convincesse di non aver sentito male, e un altro paio per rassicurarsi che almeno la situazione non potesse peggiorare più di così.
- Latveria?- ripeté.- Mi sta dicendo che anche Doom è implicato in questa storia?-
- Potrebbe.- disse Fury.- Non ne abbiamo la certezza. Ecco perché dobbiamo procedere con i piedi di piombo. Non abbiamo l’autorizzazione ad entrare a Latveria, né abbastanza prove per ottenerla, ma non possiamo lasciare le cose come stanno, con il rischio di essere colti impreparati. Voglio che vi introduciate a Latveria e scopriate cosa sta succedendo, ma senza causare incidenti diplomatici.-
Il che voleva dire che se Doom li avesse beccati, il governo americano avrebbe negato ogni responsabilità e sarebbero stati – come avrebbe detto Loki – soli con se stessi. Grandioso.
- Ci sta dicendo… che questa missione viola la leggi internazionali, signore?- Steve si rivolse direttamente a Fury per la prima volta dal suo arrivo, la sua espressione a dir poco scandalizzata, e Tony provò quasi pietà per lui. Quasi. Al momento era troppo preso a compatire se stesso.
- Vi sto dicendo che se NON lo fate, rischiamo di essere attaccati su più fronti senza essere minimamente preparati. A Latveria sta succedendo qualcosa, qualcosa che potrebbe far apparire la scorsa invasione un'innocua scaramuccia.- disse Fury, premendo un tasto sul portatile che Maria Hill aveva spinto verso di lui.
Pochi secondi dopo, un brusio con un sotto fondo di voci basse e spezzate riempì l’ufficio. Le parole erano confuse e l’audio era pessimo – Tony prese mentalmente nota di dare un’occhiata all’apparecchiatura per le intercettazioni della S.H.I.E.L.D. al prossimo giorno libero – ma la voce, o meglio una di esse… Tony l’aveva sentita troppe volte negli ultimi tempi per non riconoscerla.
Una sensazione sgradevole gli calò nello stomaco. L'argomento della conversazione non era chiaro, ma Loki sembrava furibondo e reclamava o contestava accoratamente la restituzione di qualcosa. La famosa mente geniale di Tony Stark, su cui i governi di tutto il mondo avrebbero voluto mettere le mani (sia che fosse attaccata al resto del corpo che non), si mise in moto febbrilmente nel tentativo di dare un senso compiuto agli spezzoni di parole, per poi quasi andare in “schermata blu” quando le sue orecchie parvero captare un nome familiare.
- Tess… ac...- ripeté, corrugando le sopracciglia, costernato.– Ha detto, “Tesseract”?
Fury annuì, assottigliando il suo unico occhio, cosa che gli diede un’aria ancora più arcigna del solito.
- Temiamo possa essere tornato nelle mani di Loki. E di conseguenza, in quelle dei Chitauri.
- A meno che adesso non si sia alleato con Doom.- osservò Steve, passando nervosamente un dito lungo il suo scudo.
Tony fece una smorfia. Non sapeva quale opzione fosse la peggiore.
Non capiva come avesse fatto Loki a tornare così presto sulla Terra, e con il Tesseract per di più, ma – ricordando Thor e le sue parole prima che Natasha lo informasse delle ‘prodezze’ del fratello – poteva farsene un’idea. Mandò una maledizione a Loki e ai suoi intrighi, a Thor e alle sue vuote rassicurazioni, a Odino e ai suoi sensi di colpa da padre assente, e in generale a tutti gli dei.
A cosa serviva che gli Avengers catturassero i cattivi, se poi questi ultimi avevano il paparino importante che li tirava subito fuori dai guai? Si sentiva come un poliziotto sotto pagato.
Scosse il capo, e avrebbe anche strepitato inviperito se non avesse temuto di rovinarsi l’immagine. I paparazzi erano nascosti ovunque, non bastava la sicurezza della S.H.I.E.L.D. a tenerli lontani, l’aveva imparato a caro prezzo due anni prima con quella californiana della pubblicità delle mutandine elettroniche.
Spero tu mi stia ascoltando,” pensò, incerto se si stesse rivolgendo a Loki, a Thor o a Odino in persona, ”Perché, divinità o no, non appena ti vedo il mio piede metallico avrà un incontro ravvicinato con il tuo regale fondoschiena.” E possibilmente anche con i gioielli di famiglia, se gli dei ce li avevano nello stesso posto degli esseri umani.
NESSUNO svegliava Tony Stark prima delle dieci di mattina.
 
 
NOTE:

Uhm, in verità dovevano essere due soli capitoli più un bonus, ma mi sono dilungata un po’ troppo con l’introduzione... quindi per l’entrata in scena di Loki & co. bisognerà aspettare il prossimo cap, e se continuo a dilungarmi mi sa che di capitoli ne verranno fuori parecchi. ò_ò
Aggiungo che odio le correzioni automatiche di Word. =_= Ogni volta che scrivo “latveria”, mi vien fuori “latteria” e devo andare a correggere. :/
Victor Von Doom, anche noto come Dottor Destino, è il monarca della immaginaria città di Latveria. E’ il principale nemico dei Fantastici 4, ma nei fumetti è anche occasionale alleato di Loki.
Non ho letto i fumetti, ma ho letto abbastanza fanfic da conoscere il personaggio e decidere di includerlo. Non ha un ruolo molto importante nella storia, comunque, quindi se non ce l’avete molto presente tranquilli, non ha grande importanza. ;)
Fatemi sapere che ne pensate di questo primo cap, e se sto esagerando nel rendere Tony un personaggio comico… ^^” 
  
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