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Autore: formerly_known_as_A    29/05/2012    3 recensioni
Si sente un cretino molto spesso, da quando hanno deciso che si davano reciprocamente il permesso di baciarsi.
È un modo bizzarro di definire un rapporto, quello, ma gli altri lo fanno avvampare molto più di un bacio in pubblico.

Olanda/Islanda
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Islanda, Paesi Bassi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non ha nessuna voglia di aprire gli occhi… almeno per un bel po’.

C’è un bel sole e l’erba è tiepida, tagliata da poco, con quel profumo particolare che adora e gli ricorda fin troppo cose. Cose belle della propria infanzia. C’è giusto un po’ di vento, ma è comodamente coperto da una giacca che profuma di fiori e tabacco e non potrebbe stare meglio.

Hai freddo?”

Scuote la testa, allungando una mano verso il vuoto ed incontrando quella che è innegabilmente una clavicola. Collegata al resto del corpo, ovviamente.

Sei nudo?” chiede, trattenendo uno sbadiglio. O è stato incredibilmente veloce o, come lo sbadiglio gli suggerisce, si è addormentato.

Jan ridacchia, sparendo da sotto la mano per comparire sulle labbra, in un bacio fugace.

Rabbrividisce, le braccia che vanno a bloccarlo dietro al collo per trattenerlo. Lo sente sorridere contro le proprie labbra e ricambia, in un contatto che si approfondisce giusto un po’, la mano dell’olandese che scivola sulla guancia ed il collo.

Ancora un brivido, tra il freddo e quel contatto.

Credevo non volessi baci in pubblico.” mormora Olanda, a voce tremendamente bassa.

Sfrega le labbra sulla sua guancia, lasciandosi poi sfuggire un altro sbadiglio.

Avevi detto lo stesso.” ribatte, infilando le dita tra i suoi capelli. “E poi, finché non apro gli occhi, sto ancora dormendo.”

L’olandese ride di nuovo, come ogni volta che espone la sua logica. Per un po’ ha creduto che lo trovasse strano e ridicolo, per questa, ma lui gli ha assicurato che, purché bizzarra, la trova adorabile. Ha detto proprio così: adorabile.

Mettiti la giacca, stai tremando.”

Apre gli occhi, rompendo l’incanto, ma ritrovandosi di fronte ad una realtà ben migliore, quindi se ne cura ben poco.

Cielo, ma da quando fa certi pensieri? Da quando sono insieme, forse. Oh, quasi sicuramente. Si sente un cretino molto spesso, da quando hanno deciso che si davano reciprocamente il permesso di baciarsi.

È un modo bizzarro di definire un rapporto, quello, ma gli altri lo fanno avvampare molto più di un bacio in pubblico.

Hai le mani sotto la mia camicia.” protesta, ricevendo un sorriso di risposta. La mano, ovviamente, resta saldamente dietro al sua schiena, anche mentre si alza e si infila la giacca. Resta a studiarla qualche secondo, soffermandosi sulle maniche.

Sono davvero petali di tulipano?” chiede, stupito, come se fosse la prima volta che la vede.

Non fare quella faccia.” ribatte l’olandese, leggermente imbronciato. Sa che non gli piace che non si discuta del suo amore per i tulipani. Ok… ma è comunque strano che un uomo di un metro ed ottanta abbia delle maniche a tulipano, questo glielo concede?

Tulipanofilo.”

Non è sicuro che esista, quel termine, ma lo avvolge di nuovo con le braccia, appoggiando la testa contro la sua spalla, per fare pace.

Riescono a litigare per fin troppe cose, non è il caso di cominciare in una giornata tanto bella.

Non ti vedo.” protesta, facendolo sdraiare sulla propria giacca stesa sull’erba, restando appoggiato su un gomito per guardarlo.

Sfiora con una mano l’arcata, scivolando sulla tempia e sullo zigomo, andando al mento e restando ad accarezzargli le labbra con un pollice.

I suoi occhi sono illuminati meglio di prima e riesce quasi a trovare un termine per quel verde.

Lime.” questa volta ne è quasi sicuro, pensa, allungandosi per posare un altro bacio su quelle labbra, lasciandosi sfuggire un sospiro quando l’altro ricambia, con lentezza e calma, ma con un’intensità che gli toglie le forze.

Hai un’ossessione malsana per il verde?” chiede Jan, a pochi centimetri da lui, socchiudendo gli occhi, divertito.

Un altro bacio. Questa volta non sa chi abbia iniziato, ma quando si ricorda di pensare si rende conto che la pelle dell’olandese è tremendamente calda.

Soltanto il tuo.” ribatte, arrossendo leggermente, un po’ per l’affermazione, un po’ perché la situazione ora è simmetrica e la pelle calda di Olanda è quella della pancia, un po’ perché è difficile tirare fuori quelle parole.

Non dirmelo: mi sono bruciato la frase romantica della settimana di lunedì, vero?” chiede l’altro, facendo una faccia stupita che reputa terribilmente buffa. Lo fa sorridere. È una delle sue doti, quella, uno degli aspetti che più gli piacciono in lui.

Già. Ma mi stavi supplicando.” lo punzecchia, ben conscio che ormai quella specie di regola della frase romantica obbligatoria è ben lontana. Non è melenso, non è particolarmente romantico, no -non riesce a mettere insieme parole belle- ma non è neppure freddo o distante.

In mia difesa posso dire che ossessione malsana non rientra nella mia definizione di romanticismo?”

Se fosse malsana avrei fatto già un portachiavi.”

“…sei inquietante.”

Non hai senso dell’umorismo.” conclude Eirik, poggiando la testa sul suo petto e sorridendo quando sente le sue dita tra i capelli. È un gesto che lo rilassa tantissimo, tanto che teme di addormentarsi da un momento all’altro.

Restano un lungo momento così, senza parlare. Succede spesso, ma non è mai un silenzio pesante. Soprattutto se pieno di carezze come quello.

Il loro è un rapporto fatto anche di silenzi. Entrambi sono poco abituati ad esprimere i sentimenti, riservati a livelli differenti, poco abituati, anche, alla situazione in cui si sono ritrovati quasi senza volerlo.

Ma sono passati sedici mesi dal giorno in cui hanno fatto quel patto e, passo dopo passo, è arrivato a pensare cose che non saprebbe neppure mettere in parole, ma che lo scaldano incredibilmente.

Sono felice, Jan.”

O, forse, quella frase basta a contenerle tutte.


Note dell'autrice

Eccomi qui con una NedIce, per contribuire alla causa ed avere finalmente Paesi Bassi/Olanda tra i personaggi.

Più di questo, questo è un piccolo ringraziamento per tutte le recensioni al primo capitolo di Amsterdam. Davvero, non credevo che ne avrei ricevute così tante. Spero di non deludervi, in futuro.

Questa storia è ambientata al Vondelpark, il parco di Amsterdam, un luogo familiare per chi seguiva la mia storia sul blog. E, per una strana coincidenza, è stata scritta in un parco, tra uno scoiattolo e l'altro X°D

Il titolo mi sembra giusto (ma le mie conoscenze di islandese si fermano alle basi e qualche parola utile come carro, buoi, campo di grano) ma se avete correzioni da farmi, siete liberissimi di farle.

Er ég sé þig significa “ti vedo” ed è preso pari pari da quello che stavo ascoltando al momento di pubblicare.

http://www.youtube.com/watch?v=m8RH1znaxaw “I see the light” di Rapunzel, in islandese.


   
 
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