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Autore: Rha    08/05/2004    3 recensioni
I cavalieri tornano da Asgard e qualcuno li attende con ansia....Inoltre un nuovo pericolo incombe, chi sarà la causa della nuova minaccia?
Genere: Avventura, Azione, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Si guardò attorno

Si guardò attorno. Erano anni che non tornava in Giappone. E altrettanti che non Lo rivedeva più. Si chiedeva come fosse diventato. Se fosse rimasto sempre lo stesso bellissimo ragazzino o se fosse cambiato. Dopo avergli scritto quella lettera si aspettava qualcuno all’aereoporto, ma era lì, sola. Lo temeva. Aveva paura che il suo vecchio amico si fosse dimenticato di lei.

Pensava...pensava e le veniva voglia di tornare da dove era venuta. Il Maestro Aquarius l’aveva avvertita e anche suo padre.

-...Non farlo figlia mia...sarà troppo difficile...anche il luogo del tuo addestramento è troppo ostile per una bambina....-

Ma lei non l’aveva ascoltato. Voleva seguire le sue orme, voleva un giorno diventare cavaliere d’oro, come il suo adorato papà. Un “uomo” che non era pronto a fare il padre....nessuno a 13 anni è pronto a fare il padre.....Ora lei ne aveva quindici e il genitore doveva averne una trentina. “Chissà se si è deciso a tagliarsi quei capelli....cercava di non pensare al suo vecchio compagno d’addestramento, ma a suo padre. Ma alla fine tutto riportava sempre a Lui. I capelli del padre, biondi, come i Suoi. Gli occhi azzurri come i Suoi. Un cavaliere come Lui. Aveva sentito dire che Lui aveva acquisito il settimo senso e che aveva sconfitto Aquarius, ma non voleva crederci. Aquarius per lei era stato come un secondo padre. Quando Shaka non riusciva a “tenerla buona” Canon gli dava sempre una mano. Lei li aveva visti investire a cavalieri d’oro. Alla sesta casa aveva assistito all’investitura del genitore, era diventato Shaka di Virgo. Ma la cerimonia di Camus era stata più in grande. Era lì che aveva conosciuto un altro bambino che, come lei, aveva perso la madre. C’erano quel biondino e un altro tizio.

-quello è il maestro dei ghiacci- le disse Camus notando la sua curiosità, poi continuò -e quello è Hyoga. Sarà il tuo compagno d’addestramento. Partirete tra due giorni.-

Al contrario di Shaka, Camus credeva fosse meglio per la piccola allontanarsi dal Grande Tempio, dalla Grecia, da loro due. Era giusto che si facesse una vita, che cominciasse a crescere, anche se aveva solo cinque anni. Una volta aveva sentito Virgo e Aquarius parlare

-Ascolta Shaka, per lei è meglio partire. Dal momento in cui diventerai cavaliere di Virgo a tutti gli effetti non avrai tempo di occuparti di Kathrine. E nemmeno io avrò tempo. Conosco il maestro dei ghiacci. Ci si può fidare. È un ragazzo di buon senso.-

Camus cercava di rassicurarlo, ma Shaka non riusciva a pensare un distacco di tanti anni dalla sua piccola

-non so Camus...per quanto buon senso possa avere, è sempre un ragazzo di soli 14 anni...e poi in un addestramento non si può mai assicurare nulla. Già ho sofferto quando ho perso Jamie e mi sono ritrovato solo con Kathrine, non potrei sopportare di perdere anche a mia piccola...-

Ricordava alla perfezione le parole di Shaka, e anche di Camus. Ma come era possibile che fosse stato sconfitto? Per lei il cavaliere dell’undicesima casa era sempre stato un modello. E ora era morto, per mano di Crystal. “Ma come...il bambino che voleva diventare cavaliere per rivedere la madre uccide il suo adorato maestro? Non ci credo...”

Aspettò un’ora........due ore.....tre ore........la speranza andava sempre diminuendo. Aveva avvertito anche Lady Isabel e gli altri cavalieri riguardo al suo arrivo, ma nessuno se n’era ricordato. Vide solo una sagoma che poteva sembrarle familiare....una ragazza. Doveva avere qualche anno in più di lei, ma non molti. Si ricordava di una tipa coi capelli verdi, a volte passava dal Grande Tempio con una sua amica. Le aveva sempre considerate due ragazzine “diverse”, per via della loro maschera sul volto. Una volta Camus le aveva detto come si chiamavano....in quel momento il nome le sfuggiva, ma sapeva che erano due cavalieri d’argento. La differenza da allora era che lì all’aereoporto non indossavano le maschere, lasciando scoperti i loro volti perfetti. E nemmeno indossavano l’armatura. Erano le sacerdotesse dell’aquila e del serpente. Una doveva chiamarsi Castalia, e l’altra aveva un nome tipo Tisifone.Conosceva anche la vera identità delle due; Castalia in realtà si chiamava Particia; come lei aveva cambiato nome. Come era bello quando ancora la chiamavano Kathrine... prima che le affibiassero quel coso che odiava, il “nome celeste”. Perchè doveva essere chiamata Linx? Pensava che non potesse esistere un nome più brutto di quello. Però almeno aveva la fortuna di essere cavaliere della costellazione della lince delle nevi...

Ormai si era rassegnata. Se ne stava per andare quando le due ragazze le si avvicinarono.

-Kathrine?-CASTALIA

-...-KATHRINE

-no, Castalia, lei non è più Kathrine.-TISIFONE

-..siete venute qui per me o che roba?-KATHRINE

-veramente noi stavamo aspettando delle persone...ma sei vuoi puoi unirti a noi!-CASTALIA

Stare ancora in giro in quello stato non era la cosa che più ramava....secondo i suoi programmi a quell’ora avrebbe dovuto essere già a “casa” a rilassarsi....sogni e speranze che ormai erano svanite nel nulla.

-visto che non ho molto altro da fare......-KATHRINE

-guarda! Quello è Pegasus! Stanno arrivando!-CASTALIA

Il primo che vedeva dopo tanto tempo....quanto era cresciuto! In nove anni era diventato proprio un bel ragazzo! Come al solito indossava la sua maglietta rossa con quei pantaloni....sembrava che i vestiti fosse cresciuti con lui! Il secondo a comparire fu Andromeda. Lui non era poi così diverso. Gli era rimasta la faccia un po’...strana e anche lui aveva sempre su gli stessi vestiti. Però c’era da dire che l’aspetto da effeminato era scomparso nel nulla! Dietro di lui stava sopraggiungendo il fratello, Phoenix. Kathrine notò che si era tagliato i capelli e così stava molto meglio. In fatto di capelli si scandalizzò alla vista di Sirio. Non si aspettava fosse diventato così!Per ultimo arrivò Crystal...era poco meno di un anno che non lo vedeva più, ma le sembrava un secolo. Fece per avvicinarsi, quando arrivò un gruppo di ragazze incontro ai cavaliri. Una era Lady Isabel, Kathie la riconobbe immediatamente per i lunghi capelli di quel colore così insolito; accanto a lei c’era un’altra ragazza, più grande di tutte le altre; aveva un aspetto abbastanza regale, doveva essere la regina di Asgard di cui tanto le avevano parlato i cavalieri nelle lettere. In disparte c’erano anche altre ragazzine, circa della sua età. Una era Fiore di Luna, la fidanzata di Sirio. L’aveva conosciuta quando era andata con Shaka a far visita al Maestro dei 5 picchi. E l’altra non la conosceva. Era una ragazza minuta, non troppo alta, con dei capelli mossi biondi, tendenti al bianco, e degli occhi azzurro chiaro con sfumature bianche. Sembrava quella che si dice “un angelo”.

I bronze saint corsero incontro alle tizie e a Lady isabel, ma non si accorsero della presenza di Kathrine. Si sentiva invisibile. Era come se fosse d’intralcio. Almeno sperava che Crystal si accorgesse della sua presenza, invece non l’aveva degnata di uno sguardo e era andato a baciare l’angelo. A quanto pare quella doveva essere la dolce Flare, principessa di Asgard. Sentendosi di troppo, decise di andarsene, ma qualcuno le mise la mano sulla spalla.

-è tanto che non ci vediamo, piccola mia...-SHAKA

-papà!-KAT

-come stai?-SHAKA

-bene...-KAT

-allora, hai già salutato i tuoi amici?-SHAKA

-ma guarda le nuove generazioni! Andate da un’altra parte a sbaciucchiarvi!-PASSANTE

-cioè, ma quella vecchietta ci ha scambiati per fidanzati?-KAT

-beh, io non sono poi così vechio!-SHAKA

-ma papà!-KAT

-che ho detto di male?-SHAKA

-buon giorno cavaliere di Virgo!-LADY ISABEL

-Lady Isabel...sono felice di vederla...-SHAKA

-e così questa è tua figlia? Anche lei un cavaliere!-LADY ISABEL

-davvero?!-SHAKA

-credevi non ce l’avrei fatta?-KAT

-no...cioè...ehm...non credevo così velocemente!-SHAKA

-ma se tu alla mia età eri già quasi un cavaliere d’oro!-KAT

-ma per te è diverso!-SHAKA

-sentimi, non sono più una bambina di due anni! Adesso ne ho 15 di anni!-KAT

-sì, lo so! Ma per me rimarrai sempre la mia bambina!-SHAKA

-vabè, ma tu che ci fai qui?-KAT

-non se felice di vedermi?-SHAKA

-certo che sono felice, ma tu non potresti lasciare il grande tempio!-KAT

-lo so, ma Ioria mi ha , diciamo, sostituito per un po’! però dovrò tornare subito là! Riparto fra circa dieci minuti!-SHAKA

-Ioria è diventato un cavaliere d’oro?-KAT

-ora è Ioria di Leo.-SHAKA

-e....c-chi.... ha preso il posto di .........Camus?-KAT

-per ora nessuno. L’armatura è andata più volte in aiuto di Crystal, ma non è investito ufficialmente...-SHAKA

-Camus....-KAT

-ehi, Kat, che hai?-SHAKA

-niente...solo che mi manca già di più.......-KAT

-anche a me manca, ma devi abituartici....-SHAKA

-è vero! Vabbè, ma almeno cagatemi, ragazzi!-KAT

Era di nuovo felice. Anche se Crystal era con un’altra più bella, più bionda e più perfetta di lei era felice. Dopo dieci anni aveva rivisto suo padre....come aveva previsto i capelli si erano allungati notevolmente...se se li fosse tinti di nero sarebbero stati identici a quelli di Sirio! Non le importava che tutti, o quasi, fossero con altre ragazze, ma le importava essere di nuovo con loro. E poi voleva chiedere alle regine di Asgard come stesse Mime di Folken. Sapeva che era originario delle terre del nord. Qualche volta le descriveva, nelle sue lettere, la bellezza di quelle nevi perenni; ma ad un certo punto smise di scriverle, improvvisamente. L’aveva conosciuto una sera che si era persa nei ghiacci; Crystal le aveva detto di andare da una parte e lei era andata dall’altra e era arrivata in un bosco ghiacciato. Aveva freddo e si sentiva mezza ibernata, ma un giovane che doveva avere solo pochi anni in più di lei la portò in salvo. Quel giovane era Mime.

-ciao ragazzi!-KAT

-ho detto ciao!-KAT

-EHI, esiste anche la sottoscritta!-KAT

-ciao Kat! -ANDROMEDA

-finalmente qualcuno si accorge che sono al mondo!-KAT

-cosa ci fai qui?-ANDROMEDA

-avevo avvertito QUALCUNO che però sembra troppo occupato in altre cose per accorgersi che sono tornata!-KAT

-intendi Crystal? Lascialo, da quando è con Flare non pensa ad altro che a rivederla...è infantile!-ANDROMEDA

-non ci credo...Shun di Andromeda che dice che qualcun altro è infantile? Allora sei proprio cambiato!-KAT

-tu per niente! Sempre legata solo a Crystal e stop!-SHUN

-cosa?!?!?-KAT

-dai, hai capito!-SHUN

-no che non ho capito!-KAT

-allora non so cosa farci!-SHUN

-insensibile!-KAT

-...-SHUN

-...-KAT

-..ahahahahah!!!-SHUN/KAT

-ciao bellissima! Sono felice di rivederti!-SHUN

-anche io sono felice di essere qui!-KAT

Shun per lei era sempre stato un amico. Fin dal primo secondo. Come con Crystal. Con la differenza che era finita per innamorarsi del biondino, mentre per Shun provava solo una forte amicizia. Sentiva che era cambiato qualcosa nell’animo di andromeda, nel suo abbraccio sentiva qualcosa di diverso, di insolito.

-EHI, RAGAZZI! VENITE A VEDERE CHI C’E’!-SHUN

-Ciao Kat!-Pegasus

-‘giorno a tutti...-KAT

-perchè così depressa?-SIRIO

-abituati, il suo carattere è quello di essere depressa-CRYSTAL

-senti senti! Uno: io non sono depressa! asociale! Due: hai detto una frase sgrammaticata!-KAT

-sai quanto me ne importa!-CRYSTAL

-Ehi, Kat, io devo andare!-SHAKA

-ok! Quando tornerai a trovarmi?-KAT

-ho paura che dovrai venire tu!-SHAKA

-vorrà dire che qualche volta farò questo sforzo!-KAT

-tieniti bene, hai capito?-SHAKA

-ok, pa!-KAT

-io vado!-SHAKA

-ci vediamo!-KAT

-fai attenzione a quello che fai e non fare tardi la sera!-SHAKA

-sentimi, è dieci anni che non mi vedi più e mi dici te cose?!?-KAT

-cosa dovrei dirti?-SHAKA

-non so! Sei tu il padre! Sei tu che hai esperienza in ste robe!-KAT

-ok, ciao! Ti voglio bene, piccola!-SHAKA

-così va meglio! Anche io!-KAT

All’ultimo abbraccio con Shaka i Bronze saint rimasero un po’ stupiti, erano tutti a bocca aperta, tranne Crystal.

-e che avete da guardare?-KAT

-t...tu e V...V...Virgo?-SHUN

-esatto! È mio padre!-KAT

-t...tuo padre? Il cavaliere della sesta casa è tuo padre?-IKKI

-non vedo cosa ci sia di male!-KAT

-ma tu hai 15 anni...e lui 28. Allora è diventato padre a 13 anni?-SHUN

-sì!-KAT

-ma voi due non vi assomigliate per niente!-SEIYA

-guardala bene! C’è un particolare in cui si assomigliano!-CRYSTAL

Infatti Kathrine era totalmente diversa dal padre. Era una copia di sua madre: capelli neri lisci e lunghi, pelle chiara, dita affusolate, portamento regale.................. l’unico particolare erano gli occhi. Di quelli aveva preso l’azzurro del padre e il nero della madre. Erano di un blu acceso, piacevole alla vista, che intonavano perfettamente con i capelli neri.

-mi dispiace Crystal, ma io non vedo nulla!-FLARE

-gli occhi, no?!?-SHUN

-grazie Shun-CRYSTAL

Ma lei non stava più ascoltando. Era troppo stanca per stare a sentire le stupidissime liti tra i suoi amici e le loro ragazze... In quel momento avrebbe voluto sdraiarsi su un letto e dormire. Per andarsene dalla Siberia aveva dovuto prendere più e più mezzi di trasporto; arrivare a Mosca e da lì prendere un aereo per Nuova Luxor. In più si erano aggiunte le ore di attesa, poi le valigie che ancora teneva in mano erano pesanti e ormai erano parti delle sue mani. Aveva attorno così tanti ragazzi, eppure nemmeno uno le aveva ancora chiesto se aveva bisogno di una mano. Milok condusse tutti fuori dall’areoporto, dove un elicottero privato attendeva i passeggeri.

  
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