Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama
Ricorda la storia  |      
Autore: Amor31    30/05/2012    8 recensioni
Dawn stava meditando in silenzio.
Qualcuno la spiava tra gli alberi.
Ed ora la situazione era diventata alquanto imbarazzante...
(Possibilità di OOC)
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dawn, Scott
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
In due nel bosco

Ovunque si voltasse, non vedeva altro che altissime sequoie e cespugli abitati da chissà quali creature geneticamente modificate; pur volendo scappare via da lì, continuava a crogiolarsi sotto i raggi di sole che filtravano attraverso le fitte chiome degli alberi.
Trovarsi in quella situazione le sembrava impossibile. Solo pochi minuti prima non avrebbe neanche immaginato quello che sarebbe potuto accadere; in fondo si era allontanata dal gruppo come faceva quotidianamente per la sua sacra meditazione. Gli altri sapevano quanto ci tenesse e, soprattutto, quanto credesse nella funzione di quella particolare pratica. Ma per sua sfortuna (o fortuna, da un diverso punto di vista), qualcuno non era stato così d’accordo. Quello stesso qualcuno che adesso la sovrastava provocandole un infinito piacere che le giocava uno strano effetto.
-Scott…-.
Il ragazzo non le rispose. E come avrebbe potuto? Era troppo impegnato, in quel momento.
-Ti prego, ora stai esagerando…-.
Non un fiato si levò dal rosso, che continuò imperterrito a tormentarla.
Dawn si ritrovò a pensare che, dopotutto, ciò che stava accadendo non era tanto male. Insomma, mai nessuno aveva osato comportarsi così con lei, ma Scott non le dispiaceva affatto. E in qualche modo sapeva che anche il ragazzo provava la stessa cosa.
-Scott, è la prima volta che… Lasciami andare, insomma!-.
Nonostante quello fosse stato il terzo richiamo nell’arco di due minuti, il rosso non diede segno di aver capito. Anzi, cercò di adoperarsi ancora di più perché la compagna di squadra continuasse a soffrire dolcemente.
-Mi hai seguita solo per questo? Non potevamo rimandare il discorso a più tardi?-.
Di nuovo nessun cenno.
-Fai almeno finta di ascoltarmi!-.
-Lo sto facendo, Raggio di Luna. Ed è fastidioso starti a sentire. Preferisco farti tenere la bocca occupata-.
-E saresti venuto a disturbarmi per…-.
Un gemito scosse l’aria intorno ai due ragazzi, soli nel bosco. Un gemito scaturito dalle labbra di Dawn.
-Basta, per favore… Ah!-.
-Che c’è, non ti piace, forse? Proviamo di nuovo…-.
Scott proseguì nella sua personalissima tortura, facendo rabbrividire di piacere la ragazza; la situazione lo rendeva particolarmente felice.
Dawn chiuse prima i pugni, battendoli contro il suolo su cui era stesa, poi strappò una manciata di fili d’erba per provare a trattenere l’urlo che altrimenti avrebbe emesso senza troppi complimenti.
Per un attimo Scott si fermò e la ragazza riprese fiato. Il cuore le batteva come mai aveva fatto, rendendola scarlatta in viso, ed il respiro era irregolare. Soltanto allora si accorse di aver smosso un’intera zolla di terra.
-Guarda cosa mi hai fatto fare!-, sbottò in direzione del rosso. -Ho ucciso delle povere piantine appena spuntate!-.
-Wow, hai sterminato un popolo… Verrai accusata di genocidio, per questo-.
-È sempre colpa tua! Possibile che tu trasformi qualsiasi cosa bella in pura distruzione?-.
-Ehi, non sono io il responsabile delle tue mancanze-.
-Davvero? Allora avrei torto?-.
-Decisamente. E per dimostrartelo, ricomincerò esattamente da dove mi ero fermato-.
Il tormento ebbe nuovamente inizio. E Dawn riprese a gemere.
-Non mi sembra che ti dispiaccia troppo. O sbaglio?-.
Stavolta fu la ragazza a non rispondere. Ecco che cosa intendeva Scott con “farti tenere la bocca occupata”.
-Scommetto che non ti sei mai divertita così tanto; un giorno non molto lontano mi chiederai di rifarlo-.
“Contaci”, si disse mentalmente Dawn mentre tentava di alzare lievemente la testa per vedere il suo caro aguzzino.
L’unica cosa che fu in grado di notare fu l’aura del giovane. Aveva un colore straordinario e rarissimo: un rosso incandescente che avvolgeva completamente la slanciata figura del ragazzo.
Dawn sorrise e disse in un sussurro: -È esattamente come pensavo che fosse-.
-Di che stai parlando?-, le chiese bruscamente Scott fermandosi solo per un istante. Dalla voce della compagna aveva capito che Raggio di Luna avesse intuito qualcos’altro di lui. E ciò lo irritava.
-Della tua aura, naturalmente-.
-Ancora con questa storia?-. Il ragazzo la torturò di nuovo con maggior trasporto e meno di dieci secondi dopo si bloccò fissandola con sguardo interrogativo.
-Che cosa c’è che non va? Non è la solita visione che ti sconvolge il cervello?-.
-Assolutamente no-, rispose Dawn con voce pacata. -È completamente diversa da quella che ti protegge quotidianamente-.
-In parole povere?-.
-Ti stai divertendo, al contrario di altre volte-.
-Ma fammi il favore!-, sbuffò Scott tormentandola ancora.
Dawn non replicò nulla. Rimase stesa a terra, come ormai da diversi minuti, nelle mani del suo persecutore.
Non smise per un attimo di osservarlo: continuava a muoversi ai suoi piedi, facendola soffrire terribilmente, ma in un modo così piacevole che avrebbe quasi voluto che quel momento non terminasse mai. Ciò che più la colpì fu lo sguardo di Scott: attento ad ogni singolo movimento della compagna, concentrato al massimo sulla sua occupazione, era evidentemente contento di ciò che stava facendo, del piacere che stava arrecando alla ragazza. Era la sua aura a dimostrarlo; dopotutto, a Dawn non servivano parole di conferma per capirlo.
Poi, all’improvviso, Scott diede involontariamente segno di essere al settimo cielo: un ghigno soddisfatto gli distese leggermente le labbra e Dawn non poté fare a meno di sorridere a sua volta.
-Vedi che la cosa ti piace? Non provare a fare la santarellina con me; forse agli occhi degli altri potrai sembrare un angioletto, ma la verità è che, per avere un po’ di felicità, hai bisogno di uno come me-, le disse il ragazzo avvicinandosi al suo orecchio.
-Ti vedo ancora fremere; forse ne vuoi ancora?-.
-Mi basta così…-.
-Ne sei certa? Potrei farti gioire un altro po’, se lo desideri-.
-Grazie, ma hai disturbato abbastanza. Hai mandato all’aria la mia meditazione giornaliera-.
-Questo è un altro peccato mortale a cui dovrai riparare, Raggio di Luna-.
Provò a tormentarla un’altra volta, ma la ragazza lo fermò dicendo: -Basta! Ora hai capito qual è il mio punto debole, ma ti prego, lasciami stare!-.
-Wow, non credevo che ti potesse fermare un po’ di…-.
-Beh, adesso lo sai. Io odio il solletico. Mi fa perdere completamente il controllo-.
-Buono a sapersi, allora-.
Dawn si risistemò le scarpe, che aveva tolto all’inizio di quella che sarebbe dovuta essere la sua meditazione, e si alzò in piedi, esaminata da Scott.
-Stavolta è valsa la pena spiarti-, affermò il ragazzo.
-I miei complimenti-.
-Te ne eri mai accorta prima?-.
-Me ne sono resa conto fin dal primo giorno-.
-E perché non mi hai mai detto nulla?-.
“In fondo mi faceva piacere. Molto piacere”, pensò intensamente Dawn.
-Sapevo che almeno così saresti stato contento di qualcosa-.
-Mi stai dicendo che la tua è stata compassione?-.
-In un certo senso-.
Scott afferrò la ragazza per i fianchi e la solleticò con forza; Dawn si piegò in due dalle risate, tanto che le lacrimarono gli occhi.
-Stop, per favore! Ah!-.
-Non ti conviene farmi arrabbiare-, le disse Scott avvicinando il suo viso alla chioma bionda della giovane.
-Non ce la faccio più a ridere così, sento i crampi allo stomaco!-, cercò di replicare la ragazza. -Vorrei urlare!-.
-Fallo, allora-, la esortò Scott senza mollare la presa. -Siamo soli, in questo bosco, e nessuno ti sentirà-.
Dawn non se lo fece ripetere una seconda volta: buttò fuori tutta l’aria che aveva compresso nei polmoni fino a quel momento e diede libero sfogo alla sua risata.
Limpida, cristallina, soave: una risata che colpì Scott dritto al cuore e che, anche nei giorni successivi all’accaduto, non lo abbandonò nemmeno per un secondo. Ricordo e segno indelebile di quei pochi minuti di un pomeriggio estivo passato all’ombra degli alberi, loro due soli nel bosco.
 
   
 
Leggi le 8 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama / Vai alla pagina dell'autore: Amor31