Terremoto.
I nostri letti sono sempre troppo scomodi,
pieni di pensieri da cacciare via.
E le mie nausee improvvise,
il tuo essere troppo indeciso
e meteore di ricordi.
Siamo in una perpetua guerra,
ma tanto troverai altri sinonimi,
parole per nasconderti,
troverai mari pieni di petrolio
e rimarrai ancorato ed intossicato.
Che hai paura del buio e del futuro,
io che ho paura solo di quello che potrà succederci,
e pagine bianche che non riempiremo mai.
Elicotteri che precipitano
e le torri gemelle che cadono
e cadiamo anche noi.
Troppo in fretta.
E siamo senza paracadute.
E non abbiamo piedi abbastanza forti.
Col cuore deturpato e la mente allagata,
che non ci sei più sulla lista della spesa
e non so il perché,
che sei sparito anche dalle pareti.
E nella nostra casa distrutta c’è spazio solo per il gatto che è scappato.
E neanche stasera hanno annunciato la tua morte al telegiornale.