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Autore: Dada Baggins    17/12/2006    2 recensioni
"Su', diamole una qualche soddisfazione..."
"E perche' dovremmo? Ci aspetta solo per farci suoi. Per avere due esseri da possedere, da cullare, da annegare nella sua tenerezza."
(Nota: Rating PG13 dovuto a tematiche cinico/introspettive accennate. Testo non drammatico.)
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nel tepore del grembo materno, i due embrioni ancora erano dormienti. Respiravano piano, assorbendo il loro nutrimento, latenti, ancora inutili al mondo.

"Su', diamole una qualche soddisfazione..."

"E perche' dovremmo? Ci aspetta solo per farci suoi. Per avere due esseri da possedere, da cullare, da annegare nella sua tenerezza."

"Non essere cosi' cinico. Se esistiamo, e' solo per il suo amore. Saremmo rimasti eternamente chiusi nell'oblio del sempre, senza di lei."

"Ah. E sarebbe stato un male?"

"Non scherzare su questo, ti prego. Ogni vita ha un suo peso ed un suo valore inestimabile."

"Dillo a loro, uomini che bruceranno il mondo nell'industria! Dillo a quei malefici parassiti del pianeta! Che peso avremo? Il peso di una piuma rispetto ad una tonnellata di acciaio!"

"Anche una piuma puo' far perdere l'equilibrio ad un elefante, se lo solletica abbastanza."

"Ma non puo' punzecchiare una tonnellata d'acciaio..."

"Ti ho pregato di non scherzare... lei non c'entra con la perfidia. Lei e' solo amore, speranza, vita."

"Solo perche' ti ha permesso di pensare, non vuol dire che sia un bene, sai? E' questo che non capisci, non vuoi capirlo!"

Un attimo di silenzio lascio' l'aria fremente.

"Non ti alletta nemmeno un po', non vorresti sapere com'e' il mondo?"

"Ho paura di scoprire che e' come immagino."

"E se non lo fosse? Se scoprissi che sara' un paradiso, per noi? Non vuoi respirare? Non vuoi vedere?"

"Respirare fumo delle fabbriche? Vedere case invece che prati?"

"Vigliacco."

Nessuna risposta.

"Fallo per lei, ti prego." incalzava ancora la prima voce.

"Vuole solo due cuccioli da mantenere in vita con il suo amore, attraverso i quali sentirsi realizzata."

"E non e' questo lo spirito di ogni madre?"

"E di ogni pazza."

"Ciascuna madre e' pazza del figlio."

Ancora un gemito di cupo silenzio.

"Allora fallo per me. La stessa linfa vitale ci anima."

"Per te?"

"Si', per me. Non mi lasciar andare solo."

"... e va bene... per te... io..."


"Si'?"

"Io ho paura... e' vero, ho paura..."

"Affronteremo insieme cio' che verra'... insieme, e con il suo aiuto. E ne verremo fuori."

Il giorno dopo, gli occhi sbarrati di "Lei", Giada, sei anni appena compiuti, rimiravano due testoline verdi che facevano capolino dal manto scuro del terriccio.
Si ergevano in poco tempo, dispiegando le foglie al Sole, ed abbronzandosi di un verde intenso, godevano dei suoi caldi raggi.

Pochi mesi dopo, il gioco era terminato, e Giada ne iniziava un altro, che le parve piu' divertente.

"Lo vedi, che avevo ragione!..."

"Ma non tutto e' perduto, amico mio..."

E, cosi' dicendo, lascio' cadere il proprio frutto maturo.

  
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