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Autore: _BluMarino_    30/05/2012    4 recensioni
“E ora?”
Guardò la bambina,che batteva le mani.
Sorrise,nel vederla così impaziente e carina allo stesso tempo.
Chiuse gli occhi,e la mano andò sul primo tasto.
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                             Deathly Song
 
 
 
 
Si trovava in una stanza buia.
Non sapeva come ci fosse capitata,eppure era lì.
Si sentiva persa,stordita. Non capiva più nulla.
 
“Cosa mi sta succedendo?”
 
Intorno a lei,solo la malinconia e la tristezza del buio infinito,e una vertigine le trapassò tutte le ossa del suo corpo.
Percepiva un qualcosa che le cresceva dentro,e che le si fermava in gola. Non era la solitudine,stranamente non la sentiva. Era qualcos’altro.
Una lacrima le bagnò la guancia destra.
 
“Ho paura”
 
Cercava di soffocare i singhiozzi,ma non ci riusciva.
Con la scusa che nessuno l’avrebbe sentita,si mise a piangere.
 
“Fatemi uscire. Fatemi uscire,maledizione!”
 
Cercava di gridare,ma le parole non uscivano.
Cadde in ginocchio.
Ora le lacrime erano due,tre,venti,cento.
Abbassò il volto,e istintivamente si mise le mani sul viso.
Notò che la sua pelle era bianca,troppo bianca. Faceva capolino sul suo vestito nero,poco più corto delle ginocchia.
Era spaventata.
 
“Sono morta?”
 
Trovò strano pensare una cosa del genere,eppure ora non sapeva più niente.
Era completamente disorientata. Non aveva più la percezione del tempo e dello spazio,si sentiva un animale in gabbia. Le sembrò naturale.
Fluttuava in mezzo al nulla,in cerca di un qualsiasi segno che le avrebbe fatto capire che aveva ancora una speranza. Si sentiva abbandonata.
 
Erano passate molte ore,o pochissimi secondi. La testa le rimbombava,era piena di un vuoto assordante,ma non abbastanza da non sentire una strana melodia.
Sentì una sensazione di sollievo.
Quella canzone era ipnotizzante e insensata allo stesso tempo.
Cercava di capire da dove venisse,finchè non vide una luce fioca.
Così lontana…
Iniziò a spingersi verso di essa,ma era molto faticoso.
 
“Devo farcela,diamine! E’ l’unica salvezza. L’unica certezza che ho in questo momento! Non posso mollare proprio ora!Non ora!”
 
Si spinse più di quanto credesse di fare,e dopo svariati tentativi,ci riuscì.
Entrò in quello spiraglio di luce con un sorriso soddisfatto sulle labbra. Si guardò intorno,persa. Il nulla,come prima,forse un po’ più luminoso.
Finalmente i suoi piedi toccavano terra,un pavimento bianco e freddo,simile a quello di un ospedale.
 
“Non è cambiato niente.”
 
Sentì qualcosa morirle dentro,e i suoi occhi divennero lucidi.
Fece un passo,debole.
 
-Perché piangi?-
 
La ragazza si spaventò. Una voce sovrastava il silenzio più totale. Era squillante,piccola,dolce,eppure un po’ spaventosa.
Si fermò di scatto,guardandosi attorno,ossessivamente.
 
-Sono qui.-
 
Abbassò lo sguardo. Vide una bambina,alta più o meno come le sue ginocchia,che la guardava,stupita.
Anche la ragazza si stupì,ma subito si sentì felice.
 
“Che cosa ci fa una bambina in un posto simile?”
 
La bambina fece apparire una rosa da dietro la schiena,e la donò alla ragazza.
Lei,per ricambiare,la prese.
 
-Questa è per te!-
 
Cercò di mormorare un grazie,ma la voce ancora non veniva.
Si limitò a sorridere.
 
-Non parli?-
 
Non sapeva che fare,come comportarsi. La bambina la guardava con aria interrogativa.
 
“Già,perché non parlo?”
 
Chiuse gli occhi,che ormai iniziarono a lacrimare. Di nuovo.
Si sentiva così debole,così vulnerabile.
I suoi pensieri furono interrotti da una mano. Le tirava il vestito,ripetutamente,per chiamarla.
Riaprì gli occhi. Era la bambina. Indicava qualcosa.
 
-Perché non mi suoni qualcosa? Potrebbe farti sentire meglio!-
 
Vide un pianoforte. Anche se non sapeva suonare,voleva accontentare la bambina.
Si diresse verso lo strumento.
Si sedette sullo sgabellino,titubante.
 
“E ora?”
 
Guardò la bambina,che batteva le mani.
Sorrise,nel vederla così impaziente e carina allo stesso tempo.
Chiuse gli occhi,e la mano andò sul primo tasto.
 
-Brava! Brava! Ancora!-
 
Si sentiva strana,ma era come se fosse guidata da qualcosa,non riusciva a fermarsi. Lo sapeva,che stava facendo qualcosa di sbagliato. Lo sentiva.
 
“Si,mi piace.”
 
Sul suo volto si dipinse un ghigno. Aprì gli occhi e iniziò a schiacciare i tasti.
La rosa,dono della bambina, perse il suo primo petalo.
 
“Questa melodia…è quella che mi ha guidato fin qui.”
 
Era sconnessa. Alternava note gravi a note acute,senza avere un vero senso compiuto.
Eppure alla bambina piaceva,e non le metteva paura.
La rosa perse il suo secondo petalo.
 
-Forza…continua…-
 
La voce era quella di una donna. Le arrivò all’orecchio come un soffio.
Dov’era finita la bambina di poco prima?
La ragazza iniziò ad avere una paura disumana. Eppure non si fermava.
“Sto impazzendo…”
 
Dalla bocca carnosa e rosea uscirono gridolini sommessi,che con l’andare della canzone divennero delle vere e propie risate isteriche.
La rosa,piano piano,iniziò ad appassire.
 
Alla fine della canzone,del fiore,rimase solo lo stelo secco e spinoso.
Schiacciò l’ultimo tasto.
 
-Ti è piaciuta la canzone?-
 
La bambina sorrideva malignamente.
No,non era quella di prima.
 
“Cosa ti è successo?”
 
Iniziò a tremare. Le note di quella canzone erano ancora nella sua mente.
Rimbombavano,assordanti.
Provò ad urlare. Le note diventano via via sempre più forti,più agghiaccianti.
Dalla bocca uscì un rivolo di sangue,che diventò sempre più denso.
La vista le si annebbiò.
 
Buio.
 
-Perché non mi suoni qualcosa?-
 
L’ultima cosa che sentì fu una risata sommessa.
 
 
 
Poi il nulla.
   
 
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