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Autore: AndreaMesso45    30/05/2012    2 recensioni
Un testo scritto su un tema molto complicato come quello della droga e dell'alcol, il testo parla di un ragazzo per bene che si è perso dentro la dipendenza della droga e rimane intrappolato.
Alla fine si rende conto degli errori commessi, cerca di uscire ma finisce risucchiato nel vortice della pazzia.
Scritta nel 2008, questa è una versione ritoccata del 2009
Genere: Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il cuore

Cresce piano dentro il mondo,
un cuore acceso, un cuore tondo.
Respiri piano, forse troppo …
 
Respiri invano … nelle notti lunghe.
Gente sveglia da un bel pezzo,
qualcuno si chiede che fine abbia fatto.
 
Compagnie sbagliate, compagnie confuse e progresso,
tra tutte le strisce argentate, uno si può perdere,
a trascinarle tutte ci si può confondere.
E alla fine, non sei più te stesso.
 
 
Non sei più te stesso.
 
 
Cresce piano dentro il sangue,
va al cervello immediatamente senza mezze vie.
Sai che prima o poi qualcosa succederà.
 
Brutti momenti, forse superflui,
per le vie di quartieri a lampioni spenti,
qualcuno alla tua porta busserà.
 
Gusti sbagliati, gusti un po’ vani,
con quella nebbia che hai lì dentro,
a spazzarla via tutta ci vuole troppo tempo.
E finisci solo, a rimanere con il tuo domani.
 
 
Non sei più te stesso.
 
 
Cresce piano dentro al cuore,
cuore acceso, cuore troppo veloce.
Respiri piano, respiri per la tua pace.
 
File lunghe di gente come te,
pronta a tutto per dividere,
bei momenti con i brutti tempi.
 
Compagnie un po’ fitte, compagnie prescritte,
per le strade buie e un po’ malfamate.
C’è chi urla piano, c’è chi voi non amate,
e ci sei tu con il tuo cuore stanco.
 
 
Vuoi uscire da tutto, vuoi uscire da lì dentro,
uscire dal tuo cuore che ora spinge troppo.
Dai momenti troppo intensi,
e non più belli come desideravi.
 
Quel colore ieri era nero,
oggi è grigio come il tuo pensiero,
prima annebbiato … ora poco serio.

   
 
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