Paul’s point of view.

Nancy era uscita per far compere e io me ne stavo in giardino a strimpellare la chitarra. “Diamine, avrò anche settant’anni ma finchè starò in piedi continuerò a fare musica” pensai. Il cielo si stava annuvolando e l’ora di pranzo si avvicinava, così decisi di preparare i miei fantastici hamburger alla soia, Macca’s style.

“Oggi pomeriggio cosa potrei fare di bello? Potrei andare a registrare qualche brano….no, no. Oggi mi riposo un po’, e se Nancy torna a casa stasera la porto fuori a cena.”

Mi ero appena appisolato sul divano, quando Hannah, la cameriera , mi svegliò bruscamente: “ Signore, c’è una visita per lei da parte di un certo Dhani Harrison, devo farlo entrare?
La prima cosa che notai è che diluviava fortissimo, e immaginai quanta acqua stesse prendendo.
“Vada subito ad aprire, Hannah!” La seguii fino all’ingresso, quando Dhani mi venne incontro abbracciandomi :” Zio Paaaaaul!”

“Il mio Danny! Stai bene? C’è anche Olly, con te? (Olivia Harrison, n.d.r.)

“No, ormai è da un sacco di tempo che non abito più con lei, non sono più un ragazzino, dovresti saperlo”
“Hai ragione, sai com’è, è colpa dell’l’età che avanza!”
“Ma dai non dire così , sembri ancora un giovincello col caschetto che canta Love me do”
Scoppiammo in una fragorosa risata, e chiesi ad Hannah di prepararci un thè.

“Qual buon vento ti porta qui?”

Ho sempre visto Dhani come un nipote, e lui vedeva in me uno zio. Più cresceva e più assomigliava a suo padre George. Gli stessi occhi, le stesse sopracciglia, le stesse guance un po’ scavate.
Dio, se mi mancava. Erano ormai passati undici anni da quando un orribile cancro se l’era portato via a soli 58 anni.

“Avevo voglia di giocare a Beatles Rock Band, ti va?”
“Sai benissimo che odio quel videogioco.” Lo ammonnì con uno sguardo minaccioso.
“Dai, ti lascio fare Paaaaul”
“No way. E comunque sarebbe il minimo”
“Daaaaaiiii”
“ E va bene, mister insistenza” tale e quale George.
Cercai il videogioco e inserì il cd nella Wii, ma la schermata si fece tutta nera.

“Cosa succede? Perché non parte?”

“Non ne ho idea” Meno male, almeno non sono costretto a giocare a quello stupido videogioco.
“ E adesso cosa facciamo?”
“ Ti va se ti racconto qualche storia ?”
“Sì, e magari accendiamo un fuoco e mangiamo i marshmallows cantando Mary had a little climb!”
“E’ una gran canzone!”
“Convinto te....”

Nel frattempo tirai fuori una vecchia foto da un cassetto raffigurante me e suo padre.
“Siediti e ascolta” dissi, sorseggiando il thè.